Svelato il mistero del telo d’arte bianco fiorato: ricopriva il David nero
L’opera di Massimo Barzagli, appartenente alla collezione “Save our flower” del museo d’arte contemporanea di Prato, ha ricoperto e celato agli occhi indiscreti fino a ieri un’altra magnifica opera d’arte: il David nero.
L’opera è intitolata “Noi” è già divenuta il simbolo del dolore universale, del lutto, della lotta alla distruzione, simbolo della pace che deve essere raggiunta.
Il David nero è una copia perfetta del David michelangiolesco, scolpito anche esso nel marmo di Carrara e ad altezza naturale. Tuttavia, nella Settimana Michelangiolesca, è stata posizionata la scultura distesa per terra nel centro di piazza della Repubblica, a differenza dell’originale che è ovviamente in posizione eretta, e soprattutto, dopo essere stata realizzata, è stata dipinta di nero.
Inoltre il significato è mutato profondamente, come spiega colui che ha curato l’organizzazione dell’intero evento in onore del grande maestro, Sergio Risaliti: “Il David è il simbolo della vittoria che usa anche la violenza. Firenze invece accetta di mettere in discussione il suo simbolo identitario per assumere i panni dell’umanità sofferente di tutto il mondo, anche quella delle vittime del terrorismo, oltre che quella dei lutti che le grandi migrazioni si portano dietro”.
Il David nero è stato realizzato dagli Studi d’arte cave di Michelangelo di Carrara e rimarrà esposto a Firenze fino al 21 luglio. Il colore nero è stato scelto proprio per sottolineare il valore della vita umana, purtroppo calpestato. Il nero è il colore del lutto: l’intera umanità piange le sue stesse vittime innocenti.
All’alba seguente dell’incidente ferroviario in Puglia, della strage di Nizza, del colpo di stato in Turchia e di tutti gli avvenimenti taciuti ma altrettanto tristi, il messaggio del David nero è un messaggio di speranza e di fratellanza tra i popoli, a prescindere da etnie, ideali politici e credo religiosi.
Maria Giovanna Campagna