David McBride è un ex avvocato militare ed ex capitano dello Special Air Service d’élite britannico.
Ma è famoso soprattutto per essere il whistleblower che, tra il 2014 e il 2016, ha reso pubblici crimini di guerra compiuti dalle forze speciali australiane in Afghanistan.
Dal 2019, conduce una battaglia legale contro l’accusa di aver rubato file segreti del Commonwealth e di aver violato la legge sulla difesa.
Il caso di McBride non riguarda solo lui stesso, ma anche la giustizia nei casi di crimini di guerra e i diritti dei whistleblowers.
Chi è David McBride?
David McBride è figlio di William McBride, ginecologo australiano famoso per aver scoperto che il farmaco talidomide causava difetti alla nascita.
Dal padre eredita la “passione per l’uso del cervello“.
David trascorre la gioventù al college, rimanendo molto affascinato dalle storie degli eroi greci, e dei grandi soldati della Seconda Guerra Mondiale.
La mia immaginazione era costantemente piena delle azioni di coloro che hanno sacrificato le loro vite per le libertà che ora diamo per scontate.
Successivamente, tutto ciò che ho sempre voluto essere era un soldato
Dopo una laurea in legge all’Università di Sydney, prosegue gli studi all’Università di Oxford.
Qui, la sua vita cambia quando incontra due membri delle forze armate e ne rimane fortemente colpito, tanto da pensare: “questo è ciò che voglio diventare“.
Perciò, nonostante McBride sia di origini australiane, si dirige all’Ufficio Reclutamento di Oxford per entrare nell’esercito inglese.
Dopo 6 anni nelle forze armate, abbandona le armi per dedicarsi a tempo pieno alla carriera di avvocato.
Ma non si sente soddisfatto. Sente la mancanza della vita militare.
Quindi, torna a fare il soldato lavorando part-time come riserva nell’esercito australiano.
Ma per McBride, fare il soldato part-time non è sufficiente.
Mia moglie mi disse: ‘ti vedo così felice ogni volta che torni a casa dal tuo lavoro nell’esercito. Vuoi che diventi un impegno full-time?’.
Questo avrebbe significato molto per lei, perché essere la moglie di un soldato non è certo divertente.
Ma alla fine presi la mia decisione e, il giorno del mio compleanno, giurai che avrei dedicato la mia vita a fare la cosa giusta per l’Australia
Diviene quindi membro dell’esercito australiano.
L’esperienza in Afghanistan e i primi dubbi
Nel 2011, McBride viene mandato per la prima volta in Afghanistan, dove viene promosso al più alto grado possibile: membro delle Forze Speciali.
Nonostante ciò, nel 2013, comincia a nutrire i primi dubbi.
Cominciai a chiedermi se l’esercito australiano non fosse diventato “politicizzato”. Invece di sconfiggere il nemico e difendere l’Australia, eravamo guidati da ciò che ci avrebbe fatto apparire migliori agli occhi dell’opinione pubblica.
Il che significava mostrare che stava andando tutto bene, e a che avremmo vinto l’anno successivo.
Ma la verità è che stavamo perdendo. E sapevamo di star perdendo.
Secondo McBride, difatti, non c’è stato niente di sorprendente nella presa di potere dei Talebani nel 2021. In realtà, le fonti interne avevano già intuito il fallimento anni prima.
Nel 2013, David prende parte a un secondo tour in Afghanistan, questa volta come membro ufficiale delle Forze Speciali.
In quel periodo, secondo McBride, lo schema della guerra era cambiato. L’esercito sembrava correre alla ricerca di “capri espiatori“.
Ho cominciato a rendermi conto di piccole cose, che sono ciò che mi fecero diventare un whistleblower.
Come quando lavori in un’industria, noti che sono le piccole cose a creare grandi cose.Stavamo indagando e incarcerando persone che si stavano semplicemente difendendo. E mi chiesi: perché?
Il 2013 era stato un anno di operazioni discutibili, sconvolgenti bollettini di vittime, e numerosi reclami (molti dei quali rigettati perché erano rivolti a soldati famosi e di alto grado).
Eravamo diventati molto cinici.
Ci chiedevamo se li consideravamo eroi [i membri dell’esercito], quando non erano eroi.
Se li consideravamo cattivi [gli afghani], quando non erano cattivi.
Ci rendemmo conto che a nessuno importava se stavamo vincendo, avevamo distribuito solo bugie agli australiani.
Quella guerra era solamente una pantomima politica
Nel settembre di quell’anno, David McBride decide che non può più ignorare tale situazione, e che è giunto il momento di confrontarsi direttamente con la leadership.
Inizialmente, presenta un reclamo interno formalmente compilato. Questo, chiaramente, fallisce. Si rivolge allora alla polizia, e infine al ministro.
Solo una volta esaurite tutte le vie interne, decide di rivolgersi alla stampa.
Pensai, forse grandiosamente, che avrei affrontato quella situazione. Tutto si sarebbe risolto. E anche quando iniziai a fare domande, a fare telefonate, e a diventare una figura nemica, non mi buttai giù.
Pensavo di star combattendo una battaglia migliore. E che, presto, avrei ricevuto una pacca sulla spalla
Gli Afghan Files
A partire dal 2014, McBride trascorre, per diversi mesi, la notte davanti ai computer del quartier generale delle operazioni congiunte ad alta sicurezza, presso la base australiana di Bungendore, raccogliendo informazioni e dati in totale segretezza.
Dopo di che, i documenti raccolti da McBride vengono inviati a due giornalisti investigativi della rete ABC (Australian Broadcasting Corporation), Dan Oakes e Sam Clark che, nel 2017, pubblicano un rapporto investigativo nominato: The Afghan Files.
Il rapporto testimonia numerosi incidenti avvenuti in Afghanistan tra il 2009 e il 2013, in cui le forze speciali avrebbero ucciso insorti e civili disarmati, tra cui bambini.
Si tratterebbe di almeno 10 casi. Ma altri incidenti sarebbero stati scoperti in seguito.
Tra i temi sollevati nei file, c’è anche quello della “cultura guerriera” che si era instaurata nell’esercito australiano, che portava con sè una “deriva dei valori” e una “desensibilizzazione” di fronte agli orrori della guerra.
Inoltre, pare fosse in corso un’astiosa divisione tra le due componenti delle Forze Speciali australiane.
Infine, McBride pone attenzione anche sulla cattiva gestione delle accuse di abusi sessuali all’interno dell’esercito e il trattamento delle donne nelle forze armate.
Il processo e la campagna per la liberazione di David McBride
In seguito alla pubblicazione dei documenti, McBride viene accusato di divulgazione non autorizzata di informazioni, furto di proprietà del Commonwealth e violazione del Defence Act.
Nel maggio 2019, McBride si dichiara non colpevole di ogni accusa, sulla base del fatto che le sue rivelazioni sono nell’interesse pubblico.
Pochi giorni dopo, il 5 giugno 2019, la polizia federale australiana esegue una perquisizione nel quartier generale della ABC, a Sydney, per indagare su “potenziali condotte criminali” da parte dei giornalisti che hanno pubblicato gli Aghan Files, in particolare contro Dan Oakes.
Tuttavia, il direttore dei procedimenti giudiziari del Commonwealth ordina alla polizia federale di non denunciare il pubblicista, in quanto l’accusa non sarebbe stata nell’interesse pubblico dato il ruolo del giornalismo nella democrazia.
Nel frattempo, l’ispettore generale delle forze di difesa australiane, il maggiore generale Paul Brereton, lavora a un rapporto d’inchiesta sull’Afghanistan.
Il cosiddetto “rapporto Brereton” documenta 23 incidenti commessi da 19 individui che hanno provocato la morte di 39 civili e il trattamento crudele di altri 2.
Di fatto, Brereton conferma l’importanza dei documenti diffusi da McBride.
Inoltre, alla luce dei fatti, il report raccomanda di attuare una serie di ben 143 azioni correttive all’interno dell’esercito e del governo.
Di conseguenza, secondo Kieran Pender, avvocato senior del Centro legale per i diritti umani, il Commonwealth dovrebbe far cadere le accuse contro il whistleblower.
Il rapporto Brereton ha sottolineato l’importanza del whistleblowing per i suoi risultati e la necessità per le forze di difesa australiane di proteggere e responsabilizzare gli informatori.
Invece, David McBride si ritrova sotto processo
Anche Fiona Nelson, direttore esecutivo ad interim del Centro per la giustizia internazionale, sostiene che McBride dovrebbe essere un uomo libero, e che il governo dovrebbe impegnarsi nel rimediare ai propri errori.
Informatori, giornalisti, sopravvissuti e gruppi della società civile hanno affrontato vere avversità nel far conoscere la notizia sulla presunta condotta delle forze speciali australiane in Afghanistan.
Il governo deve mostrare un impegno genuino per affrontare le presunte violazioni delle leggi di guerra e per la piena divulgazione pubblica della verità sul coinvolgimento dell’esercito australiano in Afghanistan
Al momento, David McBride sta affrontando un lungo e controverso processo.
Sostiene di non pentirsi di ciò che ha fatto, e che è pronto ad affrontare la decisione che i giudici prenderanno.
Anche se ciò dovesse significare passare il resto dei suoi giorni in carcere.
Qualunque pubblicità patinata se ne faccia, la vita di coloro che difendono le nostre è dura.
La morte sarà sempre parte del lavoro. I soldati lo accettano.
Quello che non potranno mai accettare, è che coloro a cui hanno affidato la loro vita e il futuro delle loro famiglie, non facciano “tutto il possibile” per tenerli in vita o riportarli a casa. Tutto.Il modo in cui trattiamo i nostri soldati dice tutto su chi siamo come nazione. Una nazione che tratta i suoi soldati con mancanza di rispetto è una nazione in declino, che merita di declinare.
Non ho rimpianti per quello che ho fatto, e sono pronto ad affrontare le conseguenze come il sistema giudiziario ritiene opportuno.