Secondo alcune recenti indiscrezioni, il celebre artista britannico David Bowie avrebbe potuto interpretare nella trilogia di Peter Jackson il celebre stregone Gandalf, portato poi sul grande schermo da Ian McKellen.
Le prime voci riguardanti la notizia si rifanno all’inizio di quest’anno, quando Dominic Monaghan (l’attore che nei film ha impersonato lo hobbit Meriadoc Brandibuc) ha dichiarato che durante i provini aveva incrociato il cantante. Ad approfondire la vicenda è stata poi la direttrice del casting della trilogia Amy Hubbard, che in una recente intervista alla redazione statunitense dell’Huffington Post ha rilasciato queste dichiarazioni: “Contattammo Bowie nei primi giorni di preparazione. Molto probabilmente si trattò di un’idea di Peter Jackson. Da tempo voleva lavorare con lui, chiamammo il suo agente, ma ci venne detto che era troppo impegnato per prendere in considerazione la cosa”.
Comunque, il cantante si è sempre detto un fan della saga in passato, avendo anche manifestato interesse nel recitare la parte del mezzelfo e signore di Gran Burrone Elrond, poi toccata a Hugo Weaving.
A proposito del Bowie attore, è opportuno ricordare che l’istrionico artista londinese ha recitato in numerose pellicole, fra cui l’italiano Il mio West, una pellicola di Giovanni Veronesi con Leonardo Pieraccioni e Alessia Marcuzzi, rivelandosi poi un troppo ambizioso flop.
Rimanendo sempre sul rapporto tra Bowie ed il cinema, impossibile non citare il film Velvet Goldmine (premiato a Cannes come Miglior contributo artistico e nominato ai premi Oscar nella categoria Migliori costumi) diretto da Todd Haynes e prodotto dal cantante dei REM Michael Stipe. L’opera narra le vicende di un cantante appartenente alla corrente glam-rock nel massimo del suo splendore. All’interno del film, tra l’altro, avrebbero dovuto essere presenti alcuni pezzi del duca bianco, ma ai tempi il cantautore rifiutò perché convinto che il lavoro presentasse una visione distorta della sua figura, come per esempio i riferimenti, infondati, ad una sua presunta omosessualità.
Riccardo Perfetti