Nel contesto economico italiano, gli ultimi dati diffusi dall’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) sull’inflazione offrono uno sguardo penetrante sulla dinamica dei prezzi, delineando tendenze e sfide che plasmano il quadro finanziario del paese. Secondo i dati ISTAT sull’inflazione, l’economia italiana sembra essere protagonista attivo e passivo di variazioni mensili ed annue che influenzeranno, sopratutto nel 2024, il quotidiano di cittadini e imprese.
Flessione dell’inflazione a dicembre 2023
Il mese di dicembre in Italia ha visto un aumento dell’inflazione dello 0,2% su base mensile e dello 0,6% su base annua, contrassegnando una leggera diminuzione rispetto allo 0,7% registrato a novembre dell’anno 2023. I dati ISTAT sull’inflazione sono stati diffusi sulla base di stime preliminari riguardo l’indice nazionale dei prezzi al consumo, fornendo uno sguardo dettagliato sui cambiamenti che hanno caratterizzato l’andamento economico.
Nel complesso del 2023, l’indice dei prezzi al consumo (IPC) ha registrato una crescita media del 5,7%, evidenziando un notevole rallentamento rispetto all’8,1% dell’anno precedente. Questa variazione è attribuibile principalmente alla fine delle tensioni sui prezzi dei beni energetici, che sono aumentati dell’1,2%, rispetto all’impennata del +50,9% nel 2022.
Analisi Settoriale dei dati ISTAT sull’inflazione
I dati ISTAT sull’inflazione hanno sottolineato che il rallentamento del fenomeno economico è principalmente associato ai prezzi dei beni energetici regolamentati, che hanno registrato una flessione significativa passando da -34,9% a -41,7%. Inoltre, i servizi ricreativi, culturali e quelli per la cura della persona hanno contribuito al trend, passando da +4,6% a +3,6%, insieme ai beni alimentari lavorati, che sono scesi da +5,8% a +5,0%.
Con l’avvento del nuovo anno, l’Italia ha salutato la fine del Patto anti Inflazione, un protocollo d’intesa che ha rappresentato una barriera contro l’inarrestabile crescita dei prezzi. Il patto, stipulato tra il governo e le associazioni della distribuzione e del commercio, aveva l’obiettivo di tutelare il potere d’acquisto attraverso prezzi calmierati su diversi prodotti e generi alimentari. Secondo il ministro delle imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, l’obiettivo è stato raggiunto, e pertanto, il trimestre del patto non sarà rinnovato: l’accordo è infatti terminato nel dicembre 2023.
Con la fine dell’iniziativa, un altro strumento, il bonus per le bollette di luce e gas, potrebbe vedere una vita breve. La manovra 2024 ha confermato il bonus, ma solo per il primo trimestre dell’anno, destinato alle famiglie con Isee non superiore ai 15 mila euro. Questo contributo è erogato con modalità simili a quelle applicate nei mesi precedenti, ma la sua durata potrebbe essere limitata.
Aumento delle tariffe autostradali e le previsioni del Codacons
Il 2024 ha portato con sé anche alcune novità sull’andamento delle tariffe autostradali. L’aumento sarà adattato all’inflazione prevista dalla Nadef per il 2024, ossia del 2,3%. Un meccanismo che ricorda la vecchia scala mobile, ma con una validità fino a fine marzo 2024. Successivamente, le tariffe saranno determinate dai Piani economici e finanziari delle società autostradali.
Secondo il Codacons, il 2024 potrebbe essere caratterizzato da aumenti significativi nelle spese quotidiane, con un possibile incremento del conto familiare di 974 euro nell’anno nuovo. Tra le voci che potrebbero influire notevolmente sul bilancio familiare, spicca il settore delle telecomunicazioni, con stime di un aumento complessivo di 770 milioni di euro nei servizi di rete fissa, mobile e internet nel corso del 2024. I dati ISTAT sull’inflazione possono essere quindi visti come una situazione in leggero miglioramento, ma allo stesso tempo un monito di crisi economica.
Focus sull’alimentare e sull’energetico
Nonostante l’attenuazione della dinamica tendenziale nel secondo semestre dell’anno, i dati ISTAT sull’inflazione sottolineano che i prezzi nel comparto alimentare hanno evidenziato un’accelerazione della crescita media annua (+9,8%, rispetto al +8,8% del 2022). Gli alimentari, elemento essenziale nella vita quotidiana, hanno subito un aumento annuo dal +5,4% al +5,3% a dicembre, mentre i prodotti ad alta frequenza d’acquisto sono passati dal +4,6% di novembre al +4,4%.
I dati ISTAT sull’inflazione e l’analisi di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, ha mostrato una decelerazione da +3,6% a +3,1% a dicembre. Per quanto riguarda l’analisi al netto dei soli beni energetici è passata da +3,6% a +3,4%. Tuttavia, nonostante il rallentamento, il trascinamento dell’inflazione al 2024 è stato stimato a +0,1%.
Confronto con l’Eurozona
I dati ISTAT sull’inflazione sono importanti per studiare anche la situazione dell’Italia relativa al livello europeo. A dicembre, l’Inflazione nell’Eurozona ha registrato un aumento, passando dal 2,4% di novembre al 2,9%. Eurostat ha evidenziato che la flessione dei prezzi dell’energia è stata meno marcata rispetto al mese precedente, contribuendo a questa variazione.
Reazioni e previsioni
Le reazioni a queste cifre in Italia sono state variegate. Mentre il Codacons ha sottolineato il costo medio aggiuntivo di 1.796 euro a famiglia nel 2023 a causa dell’inflazione, Confesercenti ha enfatizzato la necessità di misure efficaci per contrastare speculazioni e rincari nel 2024.
In un contesto di incertezza economica – comunque presente nonostante i leggeri miglioramenti dei dati ISTAT sull’inflazione -, le prospettive per il nuovo anno restano ambigue, con l’attenzione focalizzata sui consumi delle famiglie, ancora in deficit rispetto ai livelli pre-covid. La speranza è che le decisioni di politica monetaria possano contribuire a una normalizzazione dei prezzi nel corso del 2024.