Dark, questo il titolo della prima serie TV realizzata in Germania per Netflix. Come tale dalla suddetta data è disponibile nel catalogo della piattaforma anche in lingua italiana. La prima stagione è composta da 10 episodi, il cui minutaggio oscilla tra i 43 e i 55 minuti, a seconda della puntata.
Anche questa volta il gigante dello streaming ha voluto puntare su un prodotto completamente originale e innovativo. Sebbene a tratti possa risultare un po’ “familiare, bisogna riconoscere che il prodotto finale soddisfa. Familiare infatti non è inteso come “solita minestra riscaldata”, anzi. La trama fin da subito è costruita in modo da coinvolgere lo spettatore e introdurlo in un tortuoso labirinto fatto di misteri, ricordi e vicissitudini intrecciate tra loro. In particolare si entrerà in contatto con quelle che sono state le vite di ieri e di oggi di alcuni abitanti di una cittadina tedesca, apparentemente tranquilla e monotona.
Qui di seguito il trailer della serie:
Dark – I segreti di Winden: la trama
La storia si svolge nel 2019 a Winden, una tranquilla e a tratti noiosa cittadina della Germania meridionale. Qui di non accade mai nulla di rilevante, eppure la recente scomparsa di un ragazzo sembra far riaffiorare vecchi ricordi in alcuni abitanti del luogo. L’innesco vero e proprio, però, arriva quando un secondo ragazzo scompare, senza lasciare alcuna traccia, nei pressi di una misteriosa caverna posta ai piedi di una centrale nucleare. Questo farà sì che passato e presente si mescolino in maniera (apparentemente) confusa per formare un quadro d’insieme più grande e completo.
Anche il cast riesce a convincere. Gli attori, sia quelli più grandi, sia i più giovani, danno prova del loro talento in maniera impeccabile. Quindi se pensate di assistere a un telefilm qualitativamente in stile commissario Rex siete davvero fuori pista. La produzione, infatti, ha confezionato un prodotto che non ha niente da invidiare alle tanto acclamate serie statunitensi. Il che spiega anche come mai Netflix abbia deciso di investire in questo progetto.
Emanuele Algieri