Volevano un selfie da paura
A Torino 9 minorenni sono saliti sul tetto di uno stabile abbandonato, all’interno di un cantiere dismesso. Volevano scattare la foto ideale, quella che avrebbe permesso loro di ottenere più like. I ragazzi, di età comprese tra i 14 e i 16 anni, sono stati raggiunti dalla polizia, che li ha portati in salvo. Doveva essere il loro Daredevil selfie, ossia un selfie scattato in condizioni pericolose, una moda che sta spopolando tra i più giovani.
Si può morire per un selfie?
Cosa si è disposti a fare per piacere? Davvero l’apparenza è più importante della propria vita? Per chi accetta la sfida del Daredevil selfie sì. È quanto devono aver pensato i tre tredicenni di Catanzaro investiti da un treno tra la stazione di Soverato e quella di Montauro. Volevano scattarsi una foto sui binari con l’arrivo del treno sullo sfondo, ma sono stati investiti, rimanendo uccisi sul colpo. Lo stesso avevano fatto dei ragazzini a Chioggia, sorpresi a farsi foto sdraiati sui binari. Il Daredevil selfie è arrivato anche a Geranzano, nel Varese, dove il 4 marzo due ragazzine si sono messe in posa sui binari all’altezza del passaggio a livello, incuranti che la sbarra si fosse abbassata.
Non solo i binari. C’è anche chi si sporge sui precipizi, chi cerca di prendere al volo lo skilift e chi si punta una pistola alla tempia. Dal 2014 nel mondo sono più di 150 le persone, quasi sempre giovanissime, morte per immortalare lo scatto perfetto, ma in cui qualcosa è andato storto. Il treno è arrivato troppo velocemente, sono caduti nel vuoto nel tentativo di stare in bilico su una roccia sul mare o in alta montagna, è partito accidentalmente un colpo dalla pistola che si erano puntati alla tempia, lo skilift è sfuggito di mano mentre cercavano di prenderlo al volo.
Camilla Gaggero