Quanti colori può assumere la danza, quante emozioni, quante sfaccettature all’interno di un solo, meraviglioso spettacolo.
Ci sono emozioni ed emozioni.
Per esempio quelle che non ti aspetteresti mai di vivere e che sono sempre le più belle di tutte.
E una di queste emozioni, potrebbe essere quella di ritrovarti alla veneranda età di 25 anni sul palco di un famoso teatro romano con calze rosa e scarpette da danza.
Sì, scarpette da danza.
Se poi il sipario di apre sulle note di Frank Sinatra, il batticuore diventa totale e sai già che ti accompagnerà per tutta la durata dello spettacolo.
Il saggio di fine anno, che chiamare “saggio” mi sembra davvero riduttivo, è iniziato alle 19 di sabato 11 giugno. Si è danzato al teatro Vascello di Roma, a Monteverde, in via Carini. Insieme a me, tantissime splendide ballerine di tante età diverse, tutte della scuola di Danza 105 diretta da Silvia Fanucci e tutte allieve delle meravigliose maestre e coreografe Paola Murgia e Francesca Solinas.
Le piccole col tutù rosso di Propedeutica, le ancora più piccole col tutù giallo e bianco di Ludodanza, le dolcissime ballerine in bianco del I corso… E poi le più grandi che durante la serata si sono cambiate spesso d’abito.
Sulle musiche di Frank Sinatra si è aperto lo spettacolo con “Sinatra Suite”: abiti scintillanti blu, viola e fucsia ad accompagnare i passi del II, III e IV corso di danza classica, coreografati e diretti da Paola Murgia.
Successivamente il palco è diventato ancora più grande per le piccole di Ludodanza, Propedeutica e del I Corso che si sono esibite sulle note di P. Buonvino.
Terminato lo show di danza classica, un cambio d’abito totale e un look total black ha accompagnato le allieve del II, III e IV corso sulle note di Paolo Vivaldi e della sua Kite Flying, danzata con la tecnica di Martha Graham, considerata da molti la più grande ballerina statunitense del XX secolo e madre dell’odierna danza moderna. Le contrazioni del corpo lasciano presto spazio a liberatori release, movimenti calibrati e allo stesso tempo liberi come le note di Paolo Vivaldi su cui danzare. Espressione e musica, corpo e colore.
E per respirare ancora aria contemporanea, poco dopo le ballerine hanno ceduto il palco agli esplosivi allievi di Francesco Orrù, coreografo e insegnante dei due corsi di Hip Hop che si sono esibiti durante la serata. I suoi ragazzi, piccoli e grandi, sono stati uno spettacolo che valeva davvero guardare. I loro passi esprimevano energia, carisma, ma soprattutto, tanta voglia di ballare.
La stessa energia era quella di Silvia Antonelli, artista di strada, acrobata, danzatrice di danza aerea, e luminosa interprete di questa affascinante disciplina, mentre si esibiva in una serie di evoluzioni in aria sulle note dei Depeche Mode.
Con un brivido freddo di paura e atmosfera misteriosa, il palco si è poi riempito di Vampiri per
interpretare “I Freddi”, coreografato da Francesca Solinas.
Vampiri del XVIII secolo, creature inquiete, costrette in una vita eterna di cui avrebbero voluto sbarazzarsi per non dover fare più male agli esseri umani, ma anche vampiri spietati e crudeli. Sulla colonna sonora di Intervista col Vampiro, film del 1994, diretto da Neil Jordan ed interpretato da Brad Pitt e Tom Cruise, abbiamo danzato con passi solenni e movimenti eleganti per riprodurre l’atmosfera del film.
Vampiri donna, eleganti e bellissimi con le loro gonne lunghe, danzanti sulle note della colonna sonora di Miriam si sveglia a Mezzanotte, film a cui la coreografia era ispirata.
Vampiri affini agli umani, vampiri più buoni e consapevoli della loro buona dose di umanità hanno poi chiuso “I Freddi”, interpretando la famiglia dei Cullen e quella dei Volturi, protagoniste di
Twilight, celebre film e romanzo di Stephenie Meyer.
La seconda parte dello spettacolo si è tinta col colore della coreografia di Diletta D’Alberto per la tecnica Cunningham, danzata sulle note di J. Hisaishi.
Ha poi proseguito con nuovi passi di tecnica modern e con l’esibizione delle più piccole in “Tutti in Cucina”.
E si è chiusa con un’esplosione di stelle, pianeti, satelliti e quanta più bellezza sia ammirabile nell’ intero Universo.
Sulle musiche di H. Zimmer e la coreografia di Paola Murgia, il I, II, III e IV corso hanno riprodotto la creazione dell’universo, interpretata da un’esibizione di danza aerea di Silvia Antonelli. Con l’impatto della creazione, si sono risvegliati anche i pianeti, interpretati ciascuno da una ballerina diversa. C’era Venere vanitosa col suo specchio, Mercurio piccola e veloce, Marte
furiosa che sbatteva i piedi a terra, Giove maestosa, Urano che si celava dietro la volta celeste, Saturno che ondeggiava in equilibrio i suoi molteplici anelli e Nettuno vestita di blu.
C’era la Terra, al centro delle orbite di una luminosissima Luna, ma soprattutto, c’erano le stelle. Che brillavano, che cambiavano, che si muovevano sul palco riproducendo la naturale luminosità degli astri e il loro magnifico splendore.
Uno spettacolo della natura.
E tutto il cielo era lì, in una stanza, o meglio, su di un palco.