Danneggiato il murale dedicato ad Irma Bandiera, torturata ed uccisa dai fascisti nell’agosto del 1944

Il giorno dopo. Ogni giorno è il giorno successivo del giorno che l’ha preceduto, ed ogni giorno si porta dietro e dentro il profumo, il sapore, il colore di tutto ciò che ha reso unica la giornata finita prima che iniziasse l’oggi.





Ma ci sono giorni che non hanno bisogno di chissà quali particolarità e stravaganze per essere ricordati: la data che li distingue da tutti gli altri, è più che sufficiente per evidenziarne l’importanza, la perenne importanza. Una validità senza tempo, senza vuoti e senza indebolimento alcuno: ogni giorno, è quello giusto per ricordare, per rendere onore a date che custodiscono Presenze, Impegno, Coraggio ed un Messaggio che non può arrendersi al vento ma che deve essere impresso, inciso in ogni luogo degno di esso.

Come il 25 aprile. Il 25 aprile che è Storia, che è Forza, che è Volontà, che è Resistenza, che è Liberazione; il 25 aprile, di cui si parla così tanto eppure si ha l’impressione che se ne parli sempre poco o non abbastanza; il 25 aprile di bandiere, di cortei, di memorie, di parole ripetute per voce di chi ricorda ancora quella di chi le pronunciò la prima volta; il 25 aprile di Volti, di Sguardi, di Sorrisi che non si sono spenti e che tuttora continuano a motivare, ad incoraggiare, ad insegnare a resistere.

Come il Volto, splendido e sorridente di Irma Bandiera che è stato raffigurato sulla facciata della scuola primaria Luigi Bombicci, in via Turati, a Bologna. Realizzato in pochi giorni durante la scorsa settimana da artisti ed artiste delle associazioni Cheap e Orticanoodles, il ritratto di Irma, partigiana arrestata, torturata e fucilata a Meloncello, il 14 agosto del 1944, corrisponde ad un messaggio forte ed essenziale affinché la Memoria resti sempre accesa, anche e soprattutto nelle menti e negli spiriti giovani. Ed affinché questi ultimi possano non omettere né dimenticare quanta violenza e quanta oppressione ha conosciuto e sofferto Irma e chi come lei ha difeso la propria e l’altrui libertà.





Proprio su una via vicina alla strada sulla quale ha sede la scuola, ora custode del suo sorriso rivoluzionario, la grande Donna ha subito le torture e la fucilazione per proteggere i compagni della VII brigata Gap Garibaldi: un sacrificio non vano di cui quella strada ricorda la straordinarietà portando il nome stesso di Irma Bandiera.

Un murale-dedica di una validità storica, umana e commemorativa immensa che ha subito incontrato la superficialità di chi stanotte lo ha imbrattato. Perché, forse, è il destino della Bellezza quello di scontrarsi con la bruttezza; è il rischio che corre il buon senso quello di subire mancanze di rispetto insensate; ed è il destino di chi compie il Bene quello di dover fare i conti con chi non ne è capace.

Chi si è dedicato alla realizzazione dello splendido murale, farà altrettanto per ripristinarlo, in modo che i bambini e le bambine che oggi sono rientrati e rientrate a scuola, domani potranno ammirare il Volto di Irma Bandiera così com’è giusto che sia.





Perché la Bellezza vince sempre sulla bruttezza, il buon senso vince sempre sulla cattiveria e il Bene vince sempre sul male: e questo occorre insegnarlo, trasmetterlo ai piccoli e alle piccole… perché Irma non sia solo un ritratto sulla facciata di una scuola e tutti i Nomi e i Volti che hanno fatto la Liberazione, non siano solo ricordi.

Deborah Biasco

Exit mobile version