Il denaro è libertà; Daniela Santanchè “insegna”economia ai bambini

Daniela Santanchè

“Il denaro è l’unico vero strumento di libertà. I soldi servono a essere liberi”.

Non basta essere diventati ricchi e influenti; è necessario anche istruire le generazioni di domani a diventare altrettanto.

Questo è il mondo “potenziale” dell’onorevole Daniela Santanchè ed è ciò che ha spiegato ai piccoli protagonisti del Talk show Alla Lavagna.

Non smette di sollevare polemiche il programma di Rai Tre   che mette attori, politici e intellettuali, a confronto con i ragazzi di una scuola primaria. Sono o dovrebbero essere loro i protagonisti del format, con le loro domande, le curiosità e le prove alle quali il personaggio di turno è sottoposto.

E invece i protagonisti diventano quasi sempre i celebri ospiti, specie se esponenti politici.

L’ultima puntata in onda ha visto partecipe Daniela Santanchè, reduce dalla polemica suscitata dalla partecipazione, allo stesso Talk, di Vladimir Luxuria.

La “puritana in tailleur” di Fratelli d’Italia, dopo aver criticato fortemente Luxuria per le “presunte lezioni di omosessualità” impartite ai ragazzi, ha potuto sfoggiare anche lì, davanti a giovani menti ancora non corrotte dalla mediocrità, la sua banalità dell’esistere e del divenire, conformista non conforme ai valori della tradizione fai da te, che tanto “bene” continuano a fare al Bel Paese.

In particolar modo, Daniela Santanchè ha ripetuto, quasi a mo’ di mantra, i suoi cavalli di battaglia: quelli della fede in chi comanda.

“Lo dico a te che sei una donna, rivolgendosi a una bambina, Daniela Santanchè ripete la sua ricetta per il futuro della femminilità, la necessità di disporre di tanto denaro pagare i propri conti vuol dire comandare; è un grande strumento di libertà il denaro”.




In questo modo, oltre alla lotta contro aborto e divorzio, è stato sdoganato anche l’ultimo vessillo contro il tabù del progressismo militante: i soldi sono tutto nella vita.

Ma questo i bambini già lo sanno: hanno impiegato secoli per confortare il popolo su valori ultraterreni, purché a pagamento; perciò si può dire che la Santanchè sia arrivata troppo tardi.

Se non altro, a giudicare da come questi ragazzi riflettono e comunicano, c’è da sperare che non diventino mai come i politici che si sono trovati davanti nella loro classe. I politici; quella corporazione così invadente che il loro ego non risparmia neanche gli spazi riservati ai più piccoli.

Le reazioni alla partecipazione di Luxuria non hanno bisogno di ulteriori commenti, così come le esternazioni infarcite di insipienza intellettuale e culturale dell’onorevole Santanchè; colei che, ricordiamo, ha avuto il coraggio di dire che Baglioni, in relazione ai commenti critici verso il governo, in materia di immigrazione, abbia le mani sporche di sangue.

Ecco questo riassume ancora una volta il quadro sulla situazione politica in Italia.

La “tentata lezione” di oscurantismo della senatrice però rimane, aldilà del buon gusto, un pessimo tentativo di sottomissione alla realtà di superficie, prevaricazione di ogni naturale precetto pedagogico e inculturazione della peggior specie.

Non ci saranno le voci di sdegno e pericolo che si sono levate per Valdimir Luxuria, perché Daniela Santanchè farà sempre meno scalpore di un trans gender in una classe, sebbene dotata di buon senso ed esperienza. Ignoranza e arroganza del luogo comune, contro la sincerità della propria natura: questo succede a chi non è mai stato in grado di ascoltare realmente se stesso.

Fausto Bisantis

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