Un uomo afroamericano è morto per asfissia a causa della violenza della polizia statunitense. Le telecamere mostrano che era stato incappucciato e il suo volto premuto contro l’asfalto per due minuti.
Daniel Prude, 41 anni, è morto il 30 marzo, sette giorni dopo il suo arresto, quando la famiglia ha deciso di staccare la spina.
La sua morte è avvenuta due mesi prima dell’omicidio di George Floyd a Minneapolis, evento scatenante delle proteste del movimento Black Lives Matter che continuano ormai da mesi. La notizia, però, è divenuta nota solo mercoledì grazie a un video ripreso dalle telecamere indossate dalla polizia, che la famiglia è riuscita a ottenere da poco.
Lo stato di New York ha dichiarato che esamineranno il caso. Al momento, i poliziotti coinvolti nel caso non sono stati sospesi.
“I placed a phone call for my brother to get help. Not for my brother to get lynched.”
Daniel Prude’s family has released video of his arrest, sparking protests. Prude, a Black man, died of asphyxiation after Rochester police put a spit hood on his head pic.twitter.com/IHv9rqbQ1M
— Bloomberg QuickTake (@QuickTake) September 3, 2020
La storia
Il 23 marzo 2020, Joe Prude, fratello della vittima, aveva telefonato alla polizia per richiedere aiuto per lo stato mentale di suo fratello. A causa dei disturbi psichici di cui aveva iniziato a soffrire da poco, Daniel Prude stava vagabondando nudo per le strade della città.
La sera stessa, un autista di camion aveva chiamato la polizia per avvisare che un uomo nudo stava cercando di entrare con la forza in un’auto urlando di essere affetto da covid-19. In quel periodo, la pandemia si era appena diffusa a New York.
Il video incriminato mostra il signor Prude nudo, sdraiato a terra con le mani dietro la schiena, inveire contro i poliziotti, prima che gli venga fatta indossare una maschera antisputo, oggetto che assomiglia molto a un passamontagna di rete.
Il video continua mostrando uno degli ufficiali premere entrambe le mani sulla testa del detenuto per bloccarla al pavimento, mentre un altro gli metteva un ginocchio sulla schiena. Nessuno ha rimosso la maschera antisputo dalla testa di Daniel Prude.
Dopo due minuti, il signor Prude non dava più segni di agitazione o movimento in generale. A cinque minuti da quando il detenuto aveva indossato la maschera, dei paramedici sono arrivati per rianimarlo prima di trasportarlo via in ambulanza.
La causa del decesso
Secondo l’autopsia, Daniel Prude è morto a causa di asfissia, aggravata dagli effetti allucinogeni provocati dalla Fenciclidina, una droga comunemente nota come polvere d’angelo.
Dopo che il video è diventato pubblico, i manifestanti si sono appostati fuori dalla stazione di polizia di Rochester. La polizia ha utilizzato spray irritante per disperdere la folla.
Le maschere antisputo
L’uso di questo tipo di maschere è abbastanza noto tra le forze dell’ordine statunitensi. Lo scopo è quello di proteggere gli agenti da malattie trasmissibili attraverso liquidi organici o dai morsi dei detenuti.
Yr9 student @OFL_PRU models an anti spit mask mask whilst experiencing the arrest process @SafetyCentralCH #dontrobthecoop pic.twitter.com/uMId1mJw67
— Oakfield Lodge School (@OFL_PRU) February 14, 2020
Tuttavia, il suo utilizzo è stato spesso criticato perché le maschere sono considerate oggetti umilianti che provocano un aumento esponenziale dello stress nei detenuti. Secondo delle ricerche condotte dal New York Times, queste maschere sono state utilizzate in arresti e fermi che hanno visto la morte di 70 detenuti nell’ultimo decennio.
Ha fatto scalpore la risposta di uno degli agenti della contea di Milwaukee nel 2013. Un detenuto di 41 anni, poi morto sotto la custodia della polizia locale, si era lamentato di non riuscire a respirare a causa della maschera antisputo che gli era stata posizionata sulla testa. La risposta dell’agente è stata “Se parli, stai respirando”.
Noemi Rebecca Capelli