Da un pezzo me ne sono accorto.
La ragione è sempre
dalla parte del torto.Giorgio Caproni
Il libro è un dottissimo pamphlet, nato dall’esigenza di dare una risposta alla crisi politica e culturale che stiamo vivendo in Italia. La crisi, secondo l’autore, trova la sua causa più intima in un lungo ma costante processo di deumanizzazione dei diversi e di affossamento della dignità dell’uomo di fronte al dio denaro. Caproni è solo il primo di una lunga serie di studiosi, politici, statisti che arricchiscono di idee questo libro, un vero e proprio florilegio di pensieri.
Il nostro sistema sociale ed economico non è più compatibile con i diritti umani e queste pagine costruiscono una sincera esortazione a non rimanere indifferenti, a smettere di credere che tutto ciò che esiste è naturale che esista, come ha detto Gramsci. Montanari, infatti, come il grande statista del ‘900, dapprima studia meticolosamente la realtà nei suoi rapporti causa-effetto, e poi propone una via d’uscita. Non utopistica, bensì l’unica via possibile. Un mondo giusto è un mondo in cui il fine della società è la felicità comune. Per pensare e operare davvero secondo giustizia, bisogna porsi dalla parte dei più poveri, come ogni sinistra dovrebbe fare nel suo programma politico. Ovvero, dalla parte del torto, poiché nei secoli i poveri, insieme agli stranieri, sono stati la categoria più bersagliata nella società.
Come l’ideologia di destra è arrivata a dominare la mentalità italiana
Insomma, qualcosa sarà andato storto in questi anni. Gli antichi ideali di Libertà, Fraternità e Eguaglianza animano la riflessione, che riconosce come questi non appartengano più alla sinistra italiana, o almeno non alla sua rappresentanza politica riconosciuta. La sinistra si è appropriata dei modi di fare della destra e questo ha preparato il terreno all’egemonia culturale della destra xenofoba e razzista in Italia.
Per tornare a parlare di questione ambientale, delle donne, dell’immigrazione in termini di vera sinistra occorre quindi che la sinistra riscopra sé stessa, attraverso quella rappresentanza popolare che tanto le manca adesso: se i ceti più umili si distanziano dalla politica, questa continua a essere gestita a favore dei più ricchi. Libertà di partecipare alla vita politica, Fraternità con la Terra, Eguaglianza di ricchi e poveri di fronte a una società giusta. Ma perché la giustizia è condannata a essere dalla parte del torto? Perché il potere, quello che stabilisce chi ha torto e chi ha ragione, ha come unico fine il potere e non la giustizia, tant’è che espropria quest’ultima dei suoi mezzi:
Oggi c’è molta legalità di facciata, che non ha alcun legame con la giustizia. C’è il rischio di fare della legalità un idolo, uno strumento di potere e non di giustizia.
Luigi Ciotti
C’è una speranza alla fine dell’invettiva contro la classe politica: la nostra capacità di insorgere
Montanari dà voce a quella consistente parte dell’elettorato deluso dalla sinistra italiana e quindi datosi all’astensionismo. La coscienza del tradimento da parte della sinistra si manifesta in tutta la sua amarezza, nonostante ciò si avverte un’animosità tale nella spinta a reagire, al punto che è davvero impossibile restare indifferenti. Ogni grande conquista per essere tale deve partire dal basso, come è sempre avvenuto. Ed è agli umili che è rivolto questo libro: infatti, nonostante la sua carica culturale, è accessibile a tutti, dimostrando che la sinistra è ancora capace di porsi vicino al popolo e di esprimersi in modo chiaro, comprensibile e semplice. In questo modo sfata le argomentazioni di Salvini e simili, secondo i quali chi parla di cultura e di tradizione, parla di aria fritta.
L’autore si inserisce in quella tradizione di uomini politici e studiosi che periodicamente hanno rianimato il senso della giustizia e della rivolta comune, facendosi portavoce di un malcontento generale, che nessuno pensa valga la pena di esprimere.
Francesca Santoro