Il Garante Antitrust Pitruzzella prospetta iniziative per contrastare la disinformazione sul web e sui social.
Dal #Post-Truth al #Retro-Chic finalmente il mondo è diventato tutto un gran Circo
Grossi guai per Babbo Natale !
Per Babbo Natale sono guai grossi. Ed il numero dei disoccupati nel mondo aumenterà terribilmente, dal momento in cui non potranno più mascherarsi da vecchietto giramondo spargitore di regalucci – mestiere occasionale grazie a cui molti durante le feste arrangiavano i propri, di regali.
Questa dolorosa, ma giusta conseguenza seguirà alle parole del Garante Antitrust Pitruzzella, che in una intervista al Financial Times ha proposto di creare una rete (contro-Rete ?) di agenzie per combattere quello che chiama il Far West delle bufale sul web.
L’organismo di cui si parla, stabilito a livello nazionale ma coordinato da Bruxelles, cioè dalla Ue, avrebbe proprio il compito di individuare le bufale, che sarebbero le false notizie, per rimuoverle o imporne la rimozione a i gestori di siti, piattaforme sociali et similia, irrogando eventualmente sanzioni e ammonizioni.
Secondo Pitruzzella, che riecheggia le opinioni di altri numerosi esponenti intellettuali, politici e funzionari amministrativi, si tratta in definitiva di attrezzarsi per combattere la “Post-Verità”.
Post Verità e Bufale
Termine lanciato dall’Oxford Dictionary (gli anglicismi ormai avanzano senza nessuna opposizione : il nostro Paese si fa suggerire non solo le parole, ma anche le idee dai centri culturali anglosassoni) quello di Post-Truth.
La Post-Truth indicherebbe la galassia di voci, affermazioni, frammenti discorsivi, nuclei ideologici, tradizioni e via dicendo, che si caratterizzano per persistere nell’immaginario collettivo e individuale anche a discapito di fatti accertati che ne chiarirebbero l’inconsistenza.
La Post-Truth o Post-Verità insomma sarebbe ciò che è Anti-Verità.
Non si parla qui di Falso : perché?
Perché il termine ovviamente si ricollega a tutta la vasta tematica del Post-Moderno : ed è una grossa contraddizione.
Perché il riferimento al Postmoderno, sin dalle sue origini ormai più che secolari, incorpora il concetto che la Verità non è unica, e che il punto di vista dell’osservatore, di chi pensa, di chi scrive – di chi agisce concretamente- influenza e sposta la stessa Verità.
Insomma: caduta la fede nel progresso storico, per la quale la Storia rivela e produce la Verità (e nel corso della sua evoluzione, l’umanità perviene gradualmente a comprendere la propria verità, la propria autentica profonda natura).
E’ caduta questa che si è rivelata una ideologia, una falsa verità, ed ecco che si è affermato il concetto per cui esistono tante verità quante sono, nell’universo, le realtà.
L’unica verità consiste nell necessità di cercarla, e di dotarsi di un metodo adeguato: perché la Verità sta solo nella sempre maggiore approssimazione ad essa, nello sforzo (quello sì, che dev’essere genuino e sincero, quindi faticoso) di raggiungerla.
E raggiungere la verità, vuol dire mettere in dubbia i fondamenti stessi della nostra identità -cioè di ciò cui pretendiamo di assomigliare, quindi : di essere.
Come si fa a parlare di Post-Truth, su questa base?
C’è o non c’è questa verità?
E chi lo decide?
La Versione della Bufala
Per esempio: che le attuali politiche economiche siano le migliori, è o non è una bufala?
La futura agenzia lo stabilirà forse : con che procedure e garanzie?
Per Pitruzzella, parlare di Metodo come centro di ogni discorso sulla verità, è tempo perso.
La verità si sa, si misura, si constata soprattutto.
Per cui, si tratta semplicemente di scovare, isolare e recidere cioè che verità non è.
Insomma, Pitruzzella (e il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, che ha rilasciato su Repubblica una analoga intervista) recuperano le letture giovanili e si lanciano sulle piste di Buffalo Bill, che liberò il selvaggio West da tutti quei buffalos, quei bisonti grossi e fessi che lo ingombravano – impedendo alle magnifiche sorti e progressive della ferrovia americana di avanzare, attraversando le pianure.
Buffalo Bill si fece il suo nome proprio come gran campione della caccia al bisonte.
I bufali e le bufale sono serviti come nutrimento per gli operai che costruivano quella grande opera – sfiorando l’estinzione e quindi accompagnando l’estinzione dei Pellerossa che se ne nutrivano.
I guerrieri dalla faccia di rame ingaggiarono una dura guerriglia contro i visi pallidi – ma i nostri eroi li fecero fuori e li chiusero nelle riserve, così imparano quei selvaggi.
Poco importante che il Circo che Buffalo Bill poi portò in giro per il mondo, Il Wild West Show, fosse un po’ tutta una bufala.
Le bufale del XXI secolo avranno quindi vita breve.
La politica e la cultura tornano al centro della vita sociale, mettendo in secondo piano interessi economici e opportunità comunicativo-propagandistiche, e dobbiamo ringraziare i coraggiosi che si fanno portabandiera dell’ideale.
Guerra alle bufale
Se il Duce lanciò la sua gloriosa guerra alle mosche, insolenti disturbatrici della romana postprandiale quiete, le nostre autorità faranno piazza pulita di propalatori di scie chimiche, jihadismi e terrorismi assortiti.
Nessuno potrà più rallegrarci a tradimento annunciando che Gigi D’Alessio avrebbe smesso di esibirsi, in caso di vittoria dei No al referendum.
E’chiaro che prospettare un simile progresso umano, poi rivelatosi una bufala, come effetto avrebbe sempre quello di sovraeccitare le masse irresponsabili e sobillabili.
No. Come Andreotti in un famoso film della serie dei “Fantozzi”, tutti dobbiamo capire che ci attende un lento, ma costante peggioramento generale : e rassegnarci maledizione.
Insomma: le bufale AKA frescacce hanno vuta breve peggio che se pascolassero nell Terra dei Fuochi (n.d.r. altra bufala, quella della “cattiva bufala” causa inquinamento del terreno!).
Quindi il direttore d’orchestra che l’altra sera ha annunciato a una folla di bambini di Roma, finalmente, che Babbo Natale non esiste : verrà assurto nell’Accademia dei Lincei e candidato al Nobel per la Pace (anche se ha fatto inc… quei retrogradi bufalari dei genitori dei bambini medesimi).
Il progresso e la luce della verità devono avanzare senza timore.
Morte alle Bufale!
Anzi, a me viene in mente un’altra bufala, la più grande da dichiarare, e sono certo, assolutamente certo, che Pitruzzella e la sua Agenzia non mancheranno.
Ma ho paura, fremo di terrore, come Voltaire quando commentava gli scritti materialistici di Morelly e Mably a metà Settecento …!
Mi limito a citare le parole di un grande Papa, personaggio di un libro appena uscito sotto la responsabilità di Marc Augé, Le tre parole che cambiarono il mondo : “Dio non esiste”.
Sono certo, assolutamente certo, che il futuro del web non sarà quello di una notte in cui tutte le bufale sono nere.
Per questo esito a ricordare alle varie autorità, non per lor colpa ultimamente così poco autorevoli, quella massima che sostiene le idee diventino pericolose, solo quando vengono perseguitate.
Spero dette autorità ricordino quello che scrisse Longanesi : cioè che la stupidità “è una forza storica”.
ALESSIO ESPOSITO