Di Silvia Piras (Red Esse)
Moltissime persone cercano il cammino verso un riscatto o una rinascita.
Un cammino lungo, faticoso e che richiede molto lavoro su noi stessi.
Ricordo ancora che i miei primi anni di scuola non furono affatto facili. I miei capelli ramati, gli occhiali e l’apparecchio ai denti. Il mix perfetto per i bulli della scuola.
Gli episodi di bullismo ci accompagnano fino a quando diventiamo adulti, anche se non ce ne accorgiamo.
L’insicurezza e la continua approvazione che cerchiamo nelle persone che ci circondano sono due punti fondamentali che ci fanno capire che: qualcosa va fatto!
Non nascondere una problematica, ma affrontarla è un passo fondamentale che cambierà totalmente la visione di qualsiasi avvenimento futuro nella vita di tutti noi.
Facilissimo da dire, più complicata invece sarà la fase dove decideremo di affrontare i nostri “demoni”.
Ognuno di noi potrebbe fermarsi a rimpiangere il tempo perso, a rimanerci male per le cose che ci sono state dette o alle lacrime versate, ma non è stato un errore nostro, non c’è tempo per rivangare il passato quando si decide di rinascere.
La prima regola che dobbiamo ripetere a noi stessi è la seguente:
“Se non credi in te stessa, non lo faranno nemmeno gli altri”.
L’insicurezza la trasmettiamo con lo sguardo, con i movimenti e in altri modi evidenti a chi ci sta davanti, a chi ci sta vicino, ma anche a chi ci osserva da lontano.
Amarci, è il regalo più grande che dobbiamo a noi stessi.
Quando ero piccola avrei voluto cambiare il colore dei miei capelli, invece ora senza la mia chioma ramata sarei persa. Legavo il più possibile i capelli, li nascondevo, non li volevo, ma adesso ho quasi paura a tagliarli, non li lego mai e sfoggio ovunque io possa, con orgoglio, la mia chioma rossa.
Ho fatto del mio punto di insicurezza, la mia sicurezza.
Ci vollero anni per capire che i miei capelli non avevano nessuna colpa e nemmeno io.
I bulli e chi li spalleggia senza agire, senza dire nulla, sono e saranno sempre gli unici colpevoli.
Oggi il bullismo non dev’essere assolutamente sottovalutato, in qualsiasi forma sia, bisogna intervenire.
Non si può anche solo pensare: “sono solo ragazzi”, certi comportamenti non devono più essere tollerati.
Le infinite giustificazioni per determinati atteggiamenti che abbiamo sentito in questi anni, non ci dovranno più essere. Esistono atteggiamenti ingiustificabili e situazioni che portano a conseguenze terribili, se faremo finta di non vedere, se si continuerà a pensare che “spalleggiare il bullo fa figo e deridere la vittima è giusto”, non andremo da nessuna parte.
Salire sul treno della rinascita
Il viaggio verso riscatto e rinascita è composto da molteplici fasi: strade in salita, momenti in discesa, sentieri bui, piazze molto luminose e nuvole alternate a giornate di sole.
Chiudere fuori dalla nostra finestra le insicurezze e le paure del non piacere a chi ci sta di fronte, ci servirà per vivere più liberamente con noi stessi e non come gli altri vorrebbero che fossimo.
Avere un quadro ben preciso di chi vogliamo essere ed impegnarsi per realizzarlo, ma non per far vedere agli altri chi diventeremo un giorno, ma solamente per noi.
Per dimostrare qualcosa sì, ma a noi. Non all’ex fidanzato, non agli amici, non ai bulli, ma solamente a noi.
Noi, con noi stessi, siamo la relazione più duratura che avremo durante il corso della nostra vita.
Noi ci alzeremo ogni mattina insieme, noi ci guarderemo allo specchio e sorrideremo. Noi rideremo davanti a quel programma televisivo, noi piangeremo davanti a quel film mangiando il gelato o delle patatine. Noi berremo quella birra in solitaria sul nostro divano.
Sono stata per moltissimi anni una bambina, una ragazza, una donna, poco serena, insicura, a volte circondata da persone “tossiche”, che non facevano altro che criticarmi, sfamando ancora di più i miei demoni, alimentando l’insicurezza, probabilmente per sfamare il loro bisogno di essere sicuri.
Tutti abbiamo avuto momenti difficili, amicizie sbagliate, bulli non graditi, anni neri e poco soddisfacenti da ogni punto di vista: lavorativo, sentimentale e sociale.
È come se stessimo camminando su dei chiodi, senza scarpe, e improvvisamente, davanti a noi ci aspetta un prato morbido che darà sollievo ai nostri piedi doloranti.
È il viaggio sui chiodi che bisognerà affrontare, o meglio, iniziare. Una volta saliti, non molleremo fino a quando non vedremo l’erba fresca.
Rinascere per noi stessi sarà la cosa migliore che faremo.
Cambieremo giorno per giorno, per capire cosa vogliamo e soprattutto chi saremo una volta terminato il nostro viaggio.
Non saremo più titubanti e insicuri, non avremo più paura del giudizio altrui, non baderemo ai bulli o a chi trasmette insicurezza.
Noi non saremo mai più così.
Impareremo che un’amicizia “tossica” che se ne va, crea spazio ad una genuina che arriva.
La sicurezza non arriva in ventiquattro ore tramite spedizione veloce, purtroppo, ma mentre cammineremo su quei chiodi, giorno per giorno, prenderemo consapevolezza del piano che abbiamo costruito per noi stessi.
Svilupperemo i dettagli lungo il viaggio, non è necessario focalizzare ogni minimo dettaglio subito, non è obbligatorio avere una visione completamente chiara per cambiare le cose, ma ognuno di noi ha un piano per se stesso e merita di svilupparlo e realizzarlo.
Il punto più importante è iniziare, salire a bordo, dirigersi verso la rinascita, salire su quella strada di chiodi appuntiti e non voltarsi più.
Una persona in rinascita la si nota anche per strada, emana luce, cammina sicura. La vita non le sta scorrendo davanti, ma cammina al suo fianco.
Una persona in rinascita non ascolta più i giudizi o peggio ancora i pregiudizi della gente, fa finta di ascoltare, sorride e guarda altrove, non ha più tempo per queste cose, non ha più tempo per questo tipo di persone.
Una persona in rinascita rimane davanti al televisore e ride per quel programma che le piace tanto, anche le sere che è sola o solo, sul suo divano, perché ha imparato a “bastarsi”.
Una persona in rinascita sente l’erba sotto i suoi piedi, cammina soddisfatta o soddisfatto, con il sole che le scalda il viso e con quella serenità che le è “caduta” addosso durante il suo viaggio.
Una calma conquistata, i respiri profondi, le notti senza incubi, senza ansie e i chiodi sotto ai piedi che le ricordano chi è stata/o e chi non sarà più.
Una persona in rinascita assapora ogni attimo, ogni giornata e, con quel sorriso che timidamente spunta mentre cammina, si ricorda che ha smesso di sopravvivere ed ha iniziato a vivere.