Per Wikipedia, “l’enciclopedia libera”, l’attendibilità viene prima di tutto. È uno dei siti web più cliccati, e citare fonti poco certe farebbe precipitare la sua credibilità. Recentemente, alcuni dei curatori della versione inglese di Wikipedia, hanno deciso di non usare più il Daily Mail come fonte. Il provvedimento è stato accolto con una certa costernazione.
La decisione risale a pochi giorni fa, tuttavia la “questione Daily Mail” va avanti da un paio d’anni. Il famoso tabloid inglese è conosciuto anche per il suo sensazionalismo e la poca affidabilità delle notizie. Sappiamo bene che le notizie strane e curiose sono quelle che attirano il maggior numero di lettori. Raggiungere un elevato numero di utenti farebbe gola a qualunque testata giornalistica. Il problema sorge quando questo desiderio mette a repentaglio l’attendibilità.
Katherine Maher, direttore esecutivo della Wikimedia Foundation, non è stata coinvolta nella decisione. La Wikimedia, associazione senza fine di lucro che sostiene Wikipedia, non interferisce infatti con la politica editoriale dell’enciclopedia.
“Siamo sempre alla ricerca delle varie caratteristiche di affidabilità” ha detto la Maher a tal proposito.
Katherine ha aggiunto che, se le circostanze dovessero cambiare, bisognerà essere più aperti:
ciò significa riconsiderare l’utilizzo del Daily Mail in un futuro ipotetico. Di certo l’inesattezza della fonte tanto utilizzata in passato è stata una bella “bastonata” per Wikipedia.
La decisione è stata adottata solo in via ufficiosa, per il momento. Presto verrà aggiunto un filtro nella versione inglese di Wikipedia. Tale filtro chiederà, qualora si dovesse inserire un link al Daily Mail, di scegliere un altro giornale. La decisione di Wikipedia può sembrare un tantino estrema, vista dall’esterno. Ma è in gioco la credibilità dell’enciclopedia online più famosa.
Un portavoce del Daily Mail ha dichiarato:
“Il Daily Mail ha proibito a tutti i suoi giornalisti di usare Wikipedia come unica fonte nel 2014, per la sua inaffidabilità”.
(ilpost.it)
Veronica Suaria