Da oggi la Bestia dovrà pagarla Matteo Salvini

La Ministra dell’Interno Luciana Lamorgese ha rinunciato allo staff per la comunicazione, il risultato è che la Bestia dovrà pagarla Matteo Salvini. Il taglio permetterà di risparmiare molti dei 718mila euro che l’ex Ministro spendeva annualmente.


Da oggi la Bestia dovrà pagarla interamente da sé, non più con i soldi degli italiani.

Che poi vabbè, sono sempre stati soldi nostri, ma vuoi mettere almeno il risparmio degli extra?

La Ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, non avendo infatti bisogno di insozzare l’immagine delle Istituzioni che rappresenta con buongiornissimi su Facebook, selfie, foto di cibo, birre e mojito, ma solo di lavorare, ha rinunciato allo staff per la comunicazione di cui Salvini aveva dotato il Viminale.

Adesso la comunicazione, quella prettamente istituzionale e non da TikTok e sagra della porchetta, ci costerà appena un quinto. Lo stretto necessario.

Il Capitano, ricorda l’Espresso, “aveva portato con sé al Viminale, negli uffici di diretta collaborazione del ministro, quattordici persone tra segreteria politica e ufficio stampa e comunicazione. Uno squadrone che alle casse statali costava 718mila euro l’anno” e che comprendeva alcuni componenti della cosiddetta “Bestia”: la squadra di propaganda social dell’ex Ministro.

Soldi che venivano tolti agli italiani per retribuire anche alcuni componenti di un apparato propagandistico che più che informare i cittadini si occupavano della perenne campagna elettorale del leader di un partito.

Ovviamente a molti italiani l’idea che si possa fare i Ministri dell’Interno, dicastero tra i più delicati e importanti di ogni nazione, senza farsi fotografare mentre si addenta un panino o senza fare i clown sui social, che si possa perfino lavorare alla sicurezza del Paese senza salutarlo col buongiornissimo di un cagnolino con gli occhi a forma di cuore, sembrerà inconcepibile.

Ma dovranno farsene una ragione. Per ora il Viminale sarà un luogo di lavoro, professionalità e serietà. I buongiornissimi, almeno quelli, pagateglieli voi adesso.

 

Emilio Mola

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