Barcellona è una città eclettica, plasmata dal genio irrequieto del modernismo esuberante di Gaudi, dalla Sagrada Familia al Parque Güell, da Casa Milà a Casa Batlló. Si veste di mistero nelle labirintiche vie del medievale Barrio Gótico, mentre le antiche pietre della Ribera sono il rifugio di artigiani e artisti. Barcellona è la “forza magmatica” dei suoi numerosi bar e la vivacità della popolare Rambla. È romantica, presuntuosa, violenta, sofisticata, “una signora che con una mano ti accarezza il viso e con l’altra ti sfila il portafogli”. Ma Barcellona è anche poetica e letteraria.
Barcellona città della letteratura
Nel 2015 l’UNESCO ha dichiarato la capitale della Catalogna città della letteratura. Come poche altre città Barcellona è stata, nel corso dei secoli, punto di incontro di grandi autori: Cervantes, Marquez, Orwell, Vargas Llosa. La sua magica atmosfera è stata di ispirazione per numerosi scrittori, che hanno scelto le sue vie come scenario dei loro racconti. La Ciudad condal è ricca di panorami letterari e il suo potere persuasivo è tale che spesso non solo è il palcoscenico del romanzo, ma la vera protagonista.
Può quindi essere un’esperienza insolita e intrigante quella di farsi prendere per mano da un famoso scrittore e lasciarsi condurre alla scoperta di angolazioni audaci e prospettive inedite. Seguire lo scalpiccio dei passi di Daniel Sempere per il cupo Carrer de l’Arc de Teatre; accompagnare Robert Langdon a cercare indizi per risolvere un nuovo mistero a Casa Milà e alla Sagrada Familia; respirare l’atmosfera del medioevo catalano in compagnia di Arnau Espanyol e insieme a lui veder crescere la chiesa di Santa Maria del Mar. Scrutare il mare attraverso gli occhi di don Quijote e Sancho Panza che lo vedono per la prima volta quando, la sera della vigilia di San Juan, attraversano a cavallo il Portal de Mar.
Ecco quindi alcuni spunti per poter viaggiare comodamente dalla poltrona di casa.
“Barcellona ti entra nel cuore e ti ruba l’anima”
Carlos Ruiz Zafón racconta Barcellona nella sua opera più importante “L’ombra del vento”, e non solo. La città descritta nel libro è quella buia del dopo guerra, che langue sotto “cieli di cenere”. Dalle pagine dell’autore catalano emerge l’immagine stilizzata di una Barcellona avvolta nella nebbia. In un’ambientazione dickensiana, grigia e fumosa, la vicenda dei personaggi si svolge tra intrighi e segreti “sepolti nell’anima più scura della città”. La penna di Zafón costruisce un’opera magistrale: la scrittura colta e puntuale, la trama, i personaggi catturano il lettore, che non potrà fare altro che seguire i fili della storia lungo le strade di una Barcellona insolita.
“«Quella Casa Milà?», «La sola e unica»rispose lei”
Decisamente diversa la città che descrive la perizia letteraria di Dan Brown. Nel romanzo “Origin”, Robert Langdon, professore di storia dell’arte ad Harvard e stimato studioso di simbologia religiosa, s’imbarca in una pericolosa missione che lo porterà a Barcellona. Qui, Casa Milà è una delle principali ambientazioni della vicenda. La sua facciata sinuosa, la terrazza irregolare, fatta di dislivelli, gradini e comignoli surreali che incorniciano lo skyline barcellonese lasciano il professore senza parole. Casa Milà, al numero 92 di Passeig de Gràcia, “uno degli indirizzi più esclusivi e ambiti di tutta la Spagna”, è l’opera che meglio esprime il lato più naturalista di Gaudí. E Dan Brown è abile nel rendere con il suo stile meticoloso l’architettura quasi onirica del più celebre rappresentante del modernismo catalano.
“Santa Maria del Mar è indubbiamente uno dei templi più belli al mondo”
Leggere significa esplorare, scoprire, viaggiare, non solo nello spazio, ma anche nel tempo. Seguire i passi di Arnau Estanyol nel romanzo “La cattedrale del mare”, di Ildefonso Falcones, permette di fare un salto indietro nei secoli per ritrovarsi nella Barcellona del 1300. La ricostruzione storica avviene attraverso lo sguardo dei personaggi che popolano l’universo letterario dell’autore, e che ci mostrano luci e ombre della città in un’epoca di grande fermento. Nelle pagine del libro, la gloriosa costruzione della chiesa di Santa Maria del Mar -la cattedrale del popolo- l’impegno eroico e la caparbietà dei baistaxos della cava di Ribera, il riscatto del protagonista incarnano un ideale di libertà e determinazione che ancora oggi permea lo spirito di Barcellona.
“Infine … don Quijote e Sancho partirono per Barcellona”
Anche il maestro del romanzo spagnolo, Cervantes, ha celebrato la bella Barcellona nel suo “Don Quijote”. Attraverso le parole dell’hidalgo caballero, il manco de Lepanto canta le virtù della città: “Barcellona, sede della cortesia, albergo dei forestieri, spedale dei poveri, patria dei valorosi, ricetto degli offesi, esempio di reciproche leali amicizie, ed in sito ed in bellezza città unica”. È tale il fascino che la città esercita sull’ingegnoso hidalgo che “per piacere di averla veduta”, ha affrontato volentieri le disavventure che qui gli sono capitate. Barcellona è quindi anche teatro delle avventure del cavaliere errante, ed è narrata da Cervantes con quella maestria esemplare che ha fatto del suo romanzo il libro più letto della storia.
Camilla Aldini