Emirati Arabi. Torna la speranza per i marinai della petroliera MT Iba.
Lungo la costa di Umm Al Quwain, a nord degli Emirati Arabi Uniti, 5 marinai sono bloccati da più di quattro anni a bordo della petroliera MT Iba di proprietà della compagnia indiana Alco Shipping. Dal 2017, l’ingegnere capo Nay Win di 53 anni e i suoi compagni di bordo, combattono una chimerica lotta alla sopravvivenza. Ma da questa odissea, che hanno dovuto sopportare i 5 uomini, ora sembra passare un anelito di speranza. A metà febbraio le autorità, insieme all’equipaggio della nave, hanno raggiunto un accordo con un’altra compagnia, ovvero la Shark Power Marine Services che provvederà a riportare finalmente a casa i 5 uomini.
I marinai lasciati dalla compagnia e costretti a sopravvivere sulla petroliera
32 mesi fa, la compagnia Alco Shipping annunciò la bancarotta, proprio durante la navigazione della petroliera MT da 5.000 tonnellate e dal valore di 4 milioni di dollari diretta in Iran. Da quel fallimento, i 5 uomini non hanno più ricevuto lo stipendio. Ma la situazione della petrolieria si è ulteriormente invorticata quando l’armatore della nave Syed Ljaz Hasan venne incarcerato nel 2017 per crimini finanziari. Da lì a poco, l’equipaggio della nave non ha più ricevuto manutenzioni così come altri rifornimenti. A ciò bisogna aggiungere il fatto che la politica internazionale di Dubai vieta di lasciare “navi fantasma” straniere nei loro mari. Inoltre i passaporti dei marinai non erano più stati rinnovati, quindi se gli uomini avessero deciso di scendere dalla nave avrebbero rischiato di essere arrestati oltre a perdere il salario complessivo di 230.000 dollari inizialmente atteso.
A gennaio tuttavia, una tempesta provocò ulteriori danni alla petroliera: le catene degli ancoraggi si erano spezzate e la nave finì per arenarsi sulla spiaggia . Le condizioni erano diventate insopportabili per i 5 uomini costretti a guardare la terra ferma senza però poterci mettere piede. A fronte delle disperate condizioni della nave, i marinai hanno potuto appoggiarsi esclusivamente all’ente caritatevole The Mission to Seafarers che ha avviato anche le prima trattative con la società armatrice.
Raggiunto il nuovo accordo. I marinai possono tirare un sospiro di sollievo
Syed Waqar Hasan, il fratello dell’armatore incarcerato, ha dato via alle operazioni per far sbarcare i 5 marinai. “E’ complicato. L’Iba è ipotecata alla banca. La Alco Shipping ha ancora molti debiti in sospeso ma abbiamo trovato un acquirente per l’Iba” aveva dichiarato Waqar. La nuova società che firmerà l’accordo per il rimpatrio ha accettato di pagare 165.000 dollari all’equipaggio, pari al 70% del salario dovuto. Nay Win e il suo equipaggio dovrà attendere solo pochi giorni prima di tornare finalmente ad abbracciare la sua famiglia e poter lasciarsi alle spalle una vicenda dai contorni inimmaginabili.
Valerio Caccavale