Un’ottima notizia in tema di sicurezza informatica arriva dall’Università di San Antonio, un team di esperti di cybersecurity, composto dai ricercatori Nikolaos Gatsis, David Akopian e Ahmad F. Taha e dal loro studente Ali Khalajmehrabadi, tutti del Dipartimento di ingegneria elettronica e dei computer, hanno descritto, in uno studio pubblicato su IEEE Transactions on Industrial Electronics, un algoritmo che mitiga e contrasta i cyber attacchi portati con la tecnica dello spoofing contro griglie elettriche e altri apparati che dipendono dai dati GPS.
Andiamo per ordine, cos’è lo spoofing? Lo spoofing (dall’inglese to spoof: prendere in giro) è un tipo di attacco informatico basato sul farsi passare per qualcun altro e guadagnare accesso ad un sistema. Nel caso dello spoofing dei dispositivi GPS viene inviato a questi dispositivi un segnale che viene scambiato dal sistema per un segnale GPS ma non lo è, scombinando così il funzionamento del dispositivo bersaglio.
Rimanendo all’esempio delle varie griglie elettriche degli Stati Uniti queste usano i dati GPS con ora incorporata per monitorare l’attività delle varie stazioni. Un attacco di questo tipo può alterare sia i dati relativi alla localizzazione che quelli relativi all’ora.
L’algoritmo inventato dai tre ricercatori con l’aiuto del giovane collaboratore ha la capacità di distinguere questi falsi segnali mascherati da segnale GPS, funziona sia su pc che su mobile e può essere installato semplicemente come una nuova app.
La sicurezza dei dispositivi informatici che utilizzano i dati GPS è fondamentale per il nascente settore delle auto senza guidatore (o meglio guidate dal computer) ma sono già ampiamente utilizzati in settori fondamentali come le torri dei telefoni cellulari e nel settore bancario.
Ora i ricercatori puntano a rendere disponibile il loro algoritmo in app per praticamente ogni tipo di pc e smartphone, da app per smartphone Android e Iphone ad applicazioni per qualsiasi tipo di computer.
Roberto Todini