Si è conclusa con successo la prima fase della ricerca condotta dal prof. Angelo Vescovi, dove 3 pazienti affetti da sclerosi multipla sono stati trattati con iniezioni di cellule staminali. Questo è il risultato annunciato durante l’Assemblea Nazionale della Pontificia Accademia per la Vita.
Di “sclerosi multipla” e “cellule staminali” abbiamo sentito parlare abbondantemente, ma nei prossimi mesi potremo sentirle nominare insieme sempre più spesso. Il prof. Angelo Vescovi, direttore scientifico di Revert Onlus e dell’Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, insieme al proprio gruppo di ricerca ha da poco terminato la prima fase dello studio sull’applicazione delle cellule staminali nei soggetti affetti da sclerosi multipla. In questa prima fase i pazienti hanno non hanno mostrato particolari effetti collaterali, riuscendo a tollerare il trattamento.
Cos’è la sclerosi multipla?
La sclerosi multipla è una malattia autoimmune neurodegenerativa cronica che colpisce il sistema nervoso centrale, in particolare la sostanza bianca. Questa deve il suo nome al fatto che le fibre che la compongono sono ricoperte di mielina (mielinizzate), una sostanza che protegge le fibre nervose, le isola e velocizza la conduzione dell’impulso nervoso. Nella sclerosi multipla le fibre appaiono demielinizzate a causa del sistema immunitario, il quale si attiva e distrugge lo strato di mielina. La trasmissione nervosa è così compromessa e il paziente può presentare disturbi del movimento, della sensibilità e ridotto controllo degli sfinteri. La causa della sclerosi multipla è sconosciuta, la qualità di vita è irrimediabilmente compromessa.
Fonte: biostaminalia.com
Cosa sono le cellule staminali?
Le cellule staminali rappresentano le “antenate” delle cellule di tutto l’organismo. Dobbiamo ricordare che da una singola cellula (l’uovo fecondato dalle spermatozoo) hanno origine tutte le cellule “specializzate” che andranno formare l’organismo: cellule del sangue, dei muscoli, dei nervi, ecc. Dunque le cellule staminali sono in grado, sotto determinati stimoli, di moltiplicarsi e differenziarsi (trasformarsi) in un determinato tipo di cellule, non potendo però tornare indietro. Per questo le cellule staminali sono considerati il futuro del trattamento di molte malattie: possono divenire le “sostitute” delle cellule irrimediabilmente danneggiate. Le cellule staminali possono essere prelevate dall’embrione e dal feto, alcune sono contenute nel cordone ombelicale.
L’esperimento del prof. Vescovi
Nello studio le cellule staminali sono state iniettate ai pazienti all’interno del ventricolo cerebrale laterale, una zona nel cervello in cui viene prodotto il liquor cefalorachidiano. In questo modo le cellule possono viaggiare e distribuirsi lungo tutto il sistema nervoso, dove possono andare a ricostituire in teoria lo strato di mielina. Il trattamento contro la sclerosi multipla al momento sembra ben tollerabile da parte dei pazienti, nelle successive fasi dello studio verrà invece valutata l’efficacia.
La sclerosi multipla affligge in Italia più di 65000 persone; speriamo che un domani si trasformino in più di 65000 sorrisi.
Marco Giglia