Jeni è stata accompagnata all’altare dal cuore del padre Michael Stepien: l’emozione di un amore che non muore mai
Michael Stepien tornava dal lavoro, quando dieci anni fa è stato ucciso da un ragazzo di appena sedici anni. Un tentativo di rapina a Pittsburgh, negli Stati Uniti d’America, finito in tragedia. Il dolore lancinante della famiglia dell’uomo saputa la notizia, non ha tuttavia impedito di fare del bene. Ha contattato l’organizzazione “Center for Organ Recovery and Education” per la donazione degli organi. Il cuore del padre di Jeni batte ancora.
L’organizzazione permette alle famiglie dei donatori e dei riceventi di rimanere in contatto. Così Arthur Thomas, padre di quattro figli, post trapianto ha ringraziato Jeni e sua madre per il cuore di Michael. Thom, così chiamato dalle figlie, ha ringraziato Jeni perché dopo sedici anni di malattia è tornato a vivere. Spera oggi di poter essere presente anche ai matrimoni dei propri figli.
Paul Maenner, oggi marito di Jeni, l’ha incoraggiata affinché incontrasse l’uomo che vive con il cuore di suo padre. La tachicardia ventricolare che aveva ridotto Arthur Thomas in fin di vita è sparita ma il battito è ancora molto forte: stavolta è l’emozione a comandare.
Il cuore di Michael batteva molto forte mentre accompagnava Jeni all’altare. La giovane donna non ha potuto fare altro che commuoversi sfiorando il petto che custodisce ciò che oggi rimane del suo papà, oltre che il suo amore.
Dopo la sua esperienza Jeni Stepien ha voluto rendere pubblica la sua storia per sostenere la campagna di sensibilizzazione alla donazione degli organi: “La donazione degli organi è importante. Se ho aiutato anche una sola persona a cambiare idea sul fatto di diventare donatore, ho realizzato un sogno condividendo questa storia”.
Quando l’amore supera il confine dello spazio, del tempo e della morte.
Maria Giovanna Campagna