Cultura e schizofrenia sono legate da infiniti fattori differenti. Ogni minimo dettaglio culturale può alterare le voci nella testa dei pazienti schizofrenici. E allora cosa cambia se cambia la cultura?
Una ricerca pubblicata sul British Medical Journal of Psychiatry da un team di psichiatri ha dimostrato come cultura e schizofrenia, o meglio le voci che fanno parte del disturbo, siano strettamente legate. La ricerca è stata fatta prendendo in considerazione tre culture differenti: americana, africana e indiana. I risultati sulla tipologia di voci non potevano essere più contrastanti. Si è notato che in America i pazienti schizofrenici sentivano voci per lo più di estranei e tutte maligne. Istigavano alla violenza, consigliando metodi di tortura e omicidio da perpetrare nei confronti degli altri. In Africa e in India invece le voci erano soprattutto di familiari e comunicavano riflessioni, rimproveri e pensieri gioiosi e divertenti.
La domanda quindi sorge spontanea. Cosa crea il “carattere” delle voci? Sembra sia un fatto prettamente culturale e sociale, ed è qui che sta la grande riflessione. La cultura occidentale e quella orientale sono due mondi completamente a parte, diametralmente opposte e incentrate su aspetti diversi. La prima è individualista, la seconda altruistica.
Cultura e schizofrenia in occidente
La schizofrenia è generalmente più diffusa nei Paesi industrializzati e porta gravi danni sia agli individui che alla società. Come detto prima le voci nelle società occidentali sono violente e portano le persone schizofreniche non in cura a compiere spesso crimini di natura violenta. Molti dei casi di omicidio, soprattutto in famiglia, sono commessi da persone che soffrono di questo disturbo. Ma davvero la cultura influenza queste voci? Se ci pensiamo un attimo, nel nostro tipo di cultura, siamo circondati dalla violenza, sin dall’inizio dei tempi. Tutte le più grandi storie che oggi ricordiamo sono basate sulla guerra, Eneide, Odissea, la leggenda degli Apache. A scuola la storia si studia tramite la guerra e la violenza, vengono ricordati i grandi condottieri e le atrocità perpetrate dal genere umano. La violenza nella nostra cultura sta in tutto, dall’arte ai film moderni. Nei telegiornali fa più notizia un brutale omicidio che una signora di mezza età che salva la vita a un cucciolo.
La mente umana non riesce a inventare niente. Tutto ciò che sogniamo, immaginiamo e quindi anche le voci della schizofrenia sono rielaborazioni del cervello di qualcosa che abbiamo già visto o sentito. Cultura e schizofrenia vanno di pari passo in occidente. Sono sempre di più i casi ogni anno e il trend non si arresta. In una cultura dove vige la legge del più forte, dove sin da piccoli ci viene insegnato che bisogna sopraffare gli altri, sembra scontato che in una mente malata gli atti violenti siano esasperati e suggeriti da voci di estranei. Una cosa sola è importante nel nostro tipo di cultura, la famiglia, per questo le voci non possono essere di un familiare. Tua madre non ti direbbe mai di uccidere tuo padre a coltellate, un estraneo potrebbe.
Cambia qualcosa nelle culture orientali?
Le culture orientali sono completamente diverse dalla nostra. Il senso di comunità che le contraddistingue è un ottimo esempio di come siano diverse da noi. Molta della differenza la fanno le religioni.
- L’Induismo riconosce importanza alla meditazione e alla contemplazione delle verità interiori.
- L’Animismo invece, praticato in Africa, indica la credenza di spiriti che darebbero vita all’intera natura.
- Il Buddhismo si basa sull’altruismo, sulla compassione e la pace interiore.
- Il Giainismo si basa sulla non violenza e sul rispetto di ogni forma di vita, animale e vegetale.
Indiani e africani, date le loro religioni, sono popoli culturalmente più pacifici. Essendo ancora non sviluppati quanto i popoli occidentali, si concentrano su altri aspetti della vita. Soprattutto in Africa sono ancora molte le società che vivono completamente estraniate dal mondo, la loro cultura si basa sulle loro comunità e su ciò che la terra può offrirgli. L’arte è principalmente dedicata agli dèi, creatori e non distruttori. Anche la cultura indiana prevede un grande rispetto per la natura, i riti sacri non prevedono violenze e ogni persona è incaricata di lavorare per il bene della comunità, non per se stessa. Qui cultura e schizofrenia hanno un legame differente, i casi di schizofrenici sono molto pochi e non commettono mai atti violenti
Questo cosa vuol dire? In India e in Africa ci sono e ci sono state molte guerre, ma il loro retaggio culturale non esalta la guerra per potere di conquista, la ripudia per l’inutilità della violenza. Estremismi a parte. Non esiste la legge del più forte, ma quella del più forti insieme. Vien da sé che in Paesi così pacifici, dove la violenza non è mai stata fonte culturale, dove i film e i videogiochi sparatutto in Africa ancora non sono arrivati, le voci nei soggetti schizofrenici siano più pacifiche e giocose. Come detto la mente non inventa niente e, dato che loro conoscono rispetto e pace, anche le voci conoscono solo questo.
Società e cultura vera
Il grande problema dei Paesi sviluppati è proprio la perdita del concetto di società e comunità. Tutti i problemi che ad oggi ha il nostro mondo possono essere ricondotti a questo. Il denaro e il potere hanno corrotto la società rendendola un lontano ricordo. Sul dizionario la definizione di società è la seguente.
Ogni insieme di individui uniti da rapporti di varia natura e in cui si instaurano forme di cooperazione, collaborazione, divisione dei compiti che assicurano la sopravvivenza e la riproduzione dell’insieme stesso dei suoi membri.
La nostra società non ha più niente a che vedere con la sua definizione. Ci distruggiamo l’un l’altro solo per vincere un premio che in realtà non c’è. Il nostro retaggio culturale è misero e privo di veri insegnamenti utili al miglioramento. Uomini che combattono, donne inesistenti, pacifisti uccisi.
Un’unica speranza rimane all’umanità, cambiare e migliorarsi per prendersi cura delle persone e della natura che abitano questo mondo. Sembra che le nuove generazioni l’abbiano capito. Forse un giorno anche nella nostra cultura le voci saranno riflessive e gioiose, ma non solo quelle nella testa degli schizofrenici, ma quelle di tutti noi.
Helena Rori