La rivoluzione femminista cinese passa da cuffie e podcast, che si stanno trasformando in uno strumento di emancipazione e danno voce a temi considerati tabù, aprendo la strada a una discussione fruttuosa sulla parità di genere.
In Cina, un’onda di cambiamento si sta diffondendo attraverso le cuffie e i microfoni dei podcast, dando voce a temi femministi che, in passato, erano spesso relegati nell’ombra. Il panorama del podcasting nel paese asiatico sta vivendo una crescita esplosiva, guidata da una figura di spicco: “Stochastic Volatility“. Questo podcast è diventato un faro per chi cerca di esplorare temi di parità di genere, un argomento che spesso sfida le rigide convenzioni della società cinese.
Le tre affascinanti conduttrici, Fu Shiye, Zhang Zhiqi e Leng Jianguo, portano avanti la missione di affrontare argomenti spesso considerati tabù nella società cinese. Nonostante il nome possa evocare calcoli matematici complessi, questo podcast ha dimostrato di essere una risorsa preziosa per chi cerca di approfondire tematiche legate al femminismo e alla parità di genere.
Le puntate di “Stochastic Volatility” coprono una vasta gamma di argomenti, spaziando dal congelamento degli ovuli e i trattamenti per la fertilità, fino alla sessualizzazione associata all’abbigliamento femminile. Il podcast offre anche uno sguardo approfondito sulle donne che hanno scelto di non sottoporsi alla ricostruzione della mammella dopo aver affrontato il cancro al seno. Queste tre coraggiose donne si sono assunte l’arduo compito di portare alla luce questioni spesso rimosse dalla società cinese.
Nonostante le restrizioni imposte dal Partito comunista cinese riguardo ai temi femministi, i podcast rappresentano ancora un’oasi di libertà espressiva. Al contrario di una stretta censura sui contenuti online legati al movimento #MeToo e all’attivismo, i podcast stanno guadagnando sempre più ascoltatori.
Le piattaforme di streaming audio cinesi, analoghe a Spotify e Spreaker, hanno visto un aumento significativo nel numero di podcast femministi, passando da soli 8 nel 2019 a ben 35 nel 2021.
Il pubblico più affezionato a questi podcast appartiene all’élite intellettuale cinese, che riconosce in questi programmi un luogo di discussione su temi controversi che finora sono stati evitati dall’attenzione delle autorità.
Il femminismo in Cina ha iniziato a suscitare un interesse diffuso dal momento in cui il movimento #MeToo, noto come #WoYeShi, ha preso piede nel 2018. Uno dei casi più noti coinvolse un professore dell’Università Beihang di Pechino, accusato di molestie sessuali da parte di una sua ex studentessa, un episodio che risaliva a ben 12 anni prima. Prima di questo movimento, il femminismo era raramente trattato nei media cinesi.
Nonostante il governo cinese affermi di sostenere la parità di genere e di condannare le molestie sessuali, le disuguaglianze di genere persistono. Un esempio emblematico è l’assenza di donne tra i membri del Politburo e del Comitato Permanente di Xi Jinping. Inoltre, nell’ambito degli sforzi per contrastare il calo demografico e incentivare le donne a avere più figli, il Parlamento cinese ha recentemente approvato una legge che impone alle donne di adottare ruoli sociali estremamente tradizionali, con l’obbligo di rispettare le leggi nazionali, la morale sociale e i valori familiari.
I podcast, come “Stochastic Volatility”, offrono un rifugio sicuro per discutere e confrontarsi sulle disuguaglianze di genere. Essi si ispirano al femminismo occidentale, ma si adattano con intelligenza a un contesto cinese unico. Questi podcast, con le loro voci forti e autorevoli, possono aiutare le donne cinesi a sognare in grande e a immaginare un futuro in cui possano essere chiunque desiderino.
Ogni episodio di “Stochastic Volatility” offre a migliaia di cinesi un’opportunità di crescita e apprendimento, portando avanti la causa dell’uguaglianza di genere in una società ancora in fase di cambiamento. Il potenziale impatto di queste discussioni non può essere sottovalutato, poiché le donne in Cina si uniscono per costruire un futuro più equo e inclusivo, un sogno che, guidate dalle voci forti del podcast, potrebbero ben presto trasformare in realtà.