Cubismo: il nuovo linguaggio artistico di Picasso e Braque

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Verso il 1910, due artisti di indiscussa bravura, ma dissimili tra loro, Picasso e Braque, elaborarono una nuova forma stilistica divenuta famosa sotto il nome di “Cubismo”.

Oggi a distanza di più di un secolo il Cubismo risulta uno dei maggiori linguaggi artistici nella storia dell’arte occidentale. All’antico sistema prospettico che determinava una profondità definita, il Cubismo oppone delle composizioni di piani indipendenti, in uno spazio indeterminato.

Il cubismo come definizione artistica

In questo nuovo mondo, che verrà denominato Cubismo a causa di una spiritosa battuta di Magritte davanti ad un quadro di Braque, nessun fatto visivo è assoluto. L’identità degli oggetti è sfuggente, la realtà è diversa da come appare. Il Cubismo darà di fatto un linguaggio artistico intenzionalmente ambiguo ad un secolo, quale il 900, che è l’emblema del dubbio stesso. Ed è proprio per il fatto di avere espresso la consapevolezza del carattere paradossale della realtà che il Cubismo si può definire la trascrizione visiva di un’esperienza comune del XX secolo. La genesi del nuovo stile è il risultato di un incontro tra due figure di imprescindibile importanza artistica. Lo spagnolo Pablo Picasso ed il francese Georges Braque. Provenienti da due realtà pittoriche nettamente contraddistinte, intorno al 1910, per fatalità storica, la loro produzione finì per avvicinarsi a tal punto che in questo periodo le loro opere sono quasi indistinguibili.

Si può dire che l’avventura cubista ebbe ufficialmente inizio nel 1905. Il clima delle opere di questo periodo è di disperazione e puro idealismo.

Un incontro tra due grandi artisti

Il loro incontro, avvenuto nel 1907, segna l’inizio di un itinerario artistico strettamente parallelo, che durerà fino al 1914. La prima grande opera che mette indiscutibilmente in connessione i due maestri è probabilmente il Grande Nudo di Braque del 1907-1908, un chiaro omaggio alle Demoiselles d’Avignon. Ma ancora l’energia e la violenza di Picasso sono estranei a Braque, proveniente da una tradizione opposta di eleganza ed intellettualismo. Del resto, quello che contraddistinguerà i due maestri, nonostante le interconnessioni, sarà sempre il vigore e la passionalità di Picasso rispetto alla delicatezza e più evidente equilibrio di Braque. Pur sotto il comun denominatore del Cubismo. Di anno in anno il Cubismo si definisce sempre di più, con la tendenza verso una più accentuata scomposizione dei volumi, insieme ad una limitata gamma cromatica. In questi anni la monocromia si concentra su tinte neutre ed irreali, aumentando il clima misterioso, che adesso si unisce ad un atteggiamento cerebrale ed analitico.

La distinzione tra i due si fece netta quando mutarono i soggetti prescelti. Per Picasso, come è ben noto, prevalsero i ritratti. Braque invece si concentrò sui paesaggi, le nature morte, non psicologicamente caratterizzate. In una delle opere più significative di Braque, Natura morta con violino e brocca del 1909-1910, la scomposizione dei solidi giunge agli estremi. Braque crea paradossi di affascinante ambiguità. Attraverso l’espediente del chiodo in “trompe-l’oeil”, Braque stabilisce uno dei principi fondanti del Cubismo. Un’opera d’arte dipende tanto dalla realtà esterna della natura quanto dalla realtà interna dell’arte. Per quanto si allontanasse dalle apparenze concrete, l’arte cubista doveva quindi mantenere un riferimento alla realtà esterna.

In questi anni, anche in Picasso, aumenta l’esigenza di scomporre le superfici nei piani, in maniera quasi violenta. Nell’estate del 1911, Picasso e Braque passano l’estate insieme a Céret, un villaggio nei Pirenei francesi dove la produzione raggiunge l’estremo apice di questa stagione artistica. Ora le loro opere rifiutano categoricamente ogni definizione univoca della realtà, sostituite con un’interpretazione plurima.

Cubismo sintetico

Già l’anno dopo, nel 1912, il Cubismo di Braque e Picasso va mutando, assumendo le forme di quello che verrà definito Cubismo sintetico. Le linee ed i piani sono stirati ed appiattiti, semplificati mediante strutture di verticali ed orizzontali. Talvolta le opere sono arricchite da una sorta di animazione ed esuberanza, come notiamo nella Natura morta nel paesaggio. Le forme assumono una fluidità quasi organica, decisamente lontane dal Cubismo analitico.

Negli anni intorno al 1920 Braque scopre il collage, protagonista dell’opera Strumenti musicali (Chitarra e clarinetto) del 1918.

In quegli anni, in risposta al caos della guerra, c’era una tendenza tra molti artisti francesi a ritirarsi dalla sperimentazione radicale; questa inclinazione non era esclusiva del cubismo. Da questo momento in poi entreranno in gioco nuovi artisti che daranno il loro contributo al Cubismo.

Fiamma Franchi

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