Il Csm assolve i tre giudici della Corte d’Appello sul caso Uss

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Il Csm ha assolto i tre giudici della Corte d’Appello di Milano, Micaela Serena Curami, Stefano Caramellino e Monica Fagnoni, accusati di presunta negligenza nel caso dell’imprenditore russo Artem Uss, del quale gli USA avevano richiesto l’estradizione. La decisione segue una richiesta della Procura Generale della Cassazione che aveva sollecitato l’assoluzione dei magistrati per “non aver commesso il fatto”. Il ministro della Giustizia Carlo Nordio aveva sollevato dubbi sulla gestione della detenzione di Uss.

L’evasione di Artem Uss e l’intervento del ministro Nordio

Artem Uss, imprenditore russo e figlio di un oligarca vicino al presidente Vladimir Putin, è riuscito a evadere dagli arresti domiciliari a Milano nel marzo 2023, generando scalpore e reazioni immediate. Uss era stato arrestato nell’ottobre 2022 presso l’aeroporto di Malpensa su mandato degli Stati Uniti, con accuse gravi tra cui associazione a delinquere, truffa e riciclaggio. Gli Stati Uniti avevano richiesto la sua estradizione, che era stata approvata dalla Corte d’Appello di Milano. Tuttavia i giudici avevano deciso di concedergli gli arresti domiciliari presso la sua residenza a Basiglio, un comune nell’area metropolitana di Milano.

La fuga di Uss, che avvenne il 22 marzo 2023, suscitò una forte reazione, non solo per la rottura del braccialetto elettronico di sorveglianza, ma anche perché l’evasione fu facilitata da alcuni complici. La vicenda ha messo in evidenza delle potenziali falle nel sistema di sorveglianza e ha sollevato interrogativi sul perché un individuo con un profilo così delicato fosse stato messo agli arresti domiciliari. Questo ha portato il ministro della Giustizia Carlo Nordio a intervenire pubblicamente, criticando la decisione dei giudici e richiedendo l’apertura di un’inchiesta disciplinare presso il Csm.

Il processo disciplinare e l’assoluzione dei giudici

Il procedimento disciplinare contro i tre magistrati è stato avviato per valutare eventuali responsabilità nella gestione del caso Uss. La sezione disciplinare del Csm ha esaminato il comportamento dei giudici, concentrandosi sulla loro decisione di concedere gli arresti domiciliari all’imprenditore russo, nonostante il rischio evidente di fuga. Tuttavia, la Procura Generale della Cassazione ha presentato una richiesta di assoluzione, sostenendo che i giudici non avessero commesso alcun illecito.

La Corte d’Appello di Milano aveva motivato la concessione dei domiciliari per Uss basandosi su elementi legali e procedurali, ritenendo che le misure adottate fossero sufficienti per garantire la sua sorveglianza. L’evasione del russo, pur essendo un episodio grave, non poteva essere imputata a negligenza o dolo da parte dei giudici, ma piuttosto a circostanze che sfuggivano al loro controllo, come l’intervento dei complici e il malfunzionamento del sistema di monitoraggio elettronico.

La sezione disciplinare del Csm ha quindi accolto le argomentazioni della Procura Generale e ha assolto i tre magistrati con una formula che equivale, nel diritto penale, a “non aver commesso il fatto”. Questa sentenza mette fine a una vicenda che ha visto coinvolti tre giudici di alto profilo, oggetto di critiche mediatiche e politiche, ma che, secondo la decisione del Csm, non avevano agito in violazione delle loro responsabilità professionali.

Artem Uss: le accuse e l’evasione

Artem Uss, il cui arresto era stato richiesto dalle autorità statunitensi, è un personaggio chiave nell’ambito di una serie di inchieste internazionali legate a crimini economici e di spionaggio. Le accuse a suo carico includevano reati finanziari, come l’associazione a delinquere, truffa e riciclaggio, oltre a sospetti legati a operazioni di spionaggio. Gli Stati Uniti avevano emesso un mandato di cattura internazionale e richiesto la sua estradizione dopo l’arresto all’aeroporto di Malpensa nell’ottobre 2022.

Uss era stato inizialmente detenuto presso il carcere di Busto Arsizio, in provincia di Varese, in ragione del rischio di fuga, data la sua vicinanza a figure di spicco della politica e dell’oligarchia russa, nonché il suo accesso a risorse finanziarie notevoli. Tuttavia, a novembre dello stesso anno, la V Sezione penale della Corte d’Appello di Milano aveva deciso di concedergli gli arresti domiciliari, nonostante il processo di estradizione fosse ancora in corso. La sua residenza a Basiglio, un’area tranquilla e ben sorvegliata, era stata ritenuta adeguata per gestire la sua custodia, ma questo non ha impedito l’evasione, avvenuta pochi mesi dopo.

Le implicazioni del caso

La vicenda di Artem Uss ha avuto un forte impatto non solo sulla giustizia italiana, ma anche sul piano internazionale, considerando le delicate relazioni tra Italia, Stati Uniti e Russia. L’evasione di Uss ha compromesso l’iter di estradizione richiesto dagli Stati Uniti e ha aumentato la pressione diplomatica sull’Italia. Nonostante l’assoluzione dei tre giudici coinvolti, il caso solleva interrogativi sul funzionamento del sistema giudiziario e delle misure di controllo per i detenuti ad alto rischio di fuga.

La decisione del Csm di scagionare i giudici dalle accuse, pur chiudendo il capitolo delle responsabilità personali, non cancella le critiche più ampie rivolte all’efficacia delle misure adottate per gestire figure di rilievo internazionale come Uss. Allo stesso tempo, questo caso ha messo in luce le difficoltà nel bilanciare le esigenze di giustizia e sicurezza con il rispetto delle garanzie processuali, soprattutto quando si tratta di individui coinvolti in complesse dinamiche geopolitiche.

Vincenzo Ciervo

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