È crollata l’ultima piattaforma di ghiaccio del Canada.
Milne Ice Shelf si chiamava l’enorme terra bianca. Essa ha probabilmente subito, tra gli altri, i danni del cosiddetto Arctic amplification. Questo fenomeno consiste nel fatto che l’Artico, negli ultimi 30 anni, si è surriscaldato a una velocità doppia rispetto alla media globale. Secondo il Canadian Ice Service sono diversi i fattori che, combinati tra loro hanno portato al drammatico risultato. È crollata l’ultima piattaforma di ghiaccio del Canada quindi, pur essendo sopravvissuta per ben 4000 anni.
Ebbene sì, era questa l’età della Milne Ice Shelf, che ora si è ridotta del 43% del suo volume.
Centinaia, migliaia di anni di lavoro di Madre Natura dispersi nel mare. Stiamo parlando di una massa di ghiaccio di circa 80 chilometri quadrati, che è andata alla deriva spaccandosi poi in altri due enormi blocchi. Per capire fino in fondo l’entità del fenomeno, basta tener presente che l’intera superficie di Manhattan si estende per circa 60 chilometri quadrati, 20 in meno della formazione dispersa tra e acque. Il Water and Ice Research Laboratory (WIRL) ha inoltre reso noto che non è possibile prevedere se ci saranno ulteriori rotture nei prossimi giorni o meno.
È crollata l’ultima piattaforma di ghiaccio del Canada ed ha portato con sé, come se non bastasse, il più grande lago epiglaciale dell’emisfero settentrionale. Un grosso invaso di acqua dolce si era infatti formato all’interno del ghiaccio. Questa quantità d’acqua si trova ora a spasso nell’Oceano.
Ancora non è possibile prevedere con esattezza quali saranno i danni dell’accaduto.
Molto dipenderà dalle temperature dei prossimi giorni. Di certo le premesse non sono ottimali, considerato che già luglio, secondo alcune stime, è stato uno dei più caldi di sempre. La rottura era iniziata tra il 30 ed il 31 luglio, per poi divenire definitiva il 3 agosto: cosa ci aspetterà ancora in futuro?
Mariarosaria Clemente