Cristiano re d’Europa: missione finale

Cristiano Ronaldo re d'Europa: missione finale

Dalla prima finale con i Red Devils all'incredibile notte di Kiev, un viaggio attraverso le cinque finali che hanno incoronato Cristiano re d'Europa.

Vincitore per 5 volte della Coppa dalle grandi orecchie e capocannoniere per 6 anni di fila (dal 2012 al 2018), Cristiano Ronaldo è uno dei giocatori più decisivi durante una finale (5 vinte su 6), capace di contribuire alla vittoria della propria squadra non solo con i goal. Al di là della fede calcistica, è impossibile non entusiasmarsi dinnanzi ai gesti tecnici e alle prestazioni di questo giocatore, specie vedendole dal vivo. A un anno dalla storica vittoria portoghese della prima Nations League, abbiamo ripercorso, in ordine cronologico, le cinque finali che hanno incoronato Cristiano re d’Europa.

Mosca, 21 Maggio 2008

In uno Stadio Lužniki colorato di rosso e blu, il Manchester United di Sir Alex Ferguson affrontava il Chelsea di Avraham Grant in quella che si preannunciava essere una delle partite più belle e combattute di sempre. I Red Devils erano reduci da un’accesa semifinale contro il Barcellona, vinta al turno di ritorno con un destro da fuori area di Paul Scholes. Ma l’aspetto più interessante della semifinale era senza dubbio stata la prima sfida diretta tra Ronaldo e Messi. Dall’altra parte del tabellone, i Blues avevano superato un incredibile Liverpool in una semifinale da brividi. Dopo l’1 a 1 all’Anfield Road, i londinesi si erano imposti al ritorno per 3 a 2 al termine dei tempi supplementari.

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Nella sfida più attesa, Cristiano Ronaldo si fece trovare pronto e, dopo 25 minuti e 54 secondi, insaccò di testa alle spalle di Čech il goal del vantaggio. Il pareggio di Frank Lampard allo scadere del primo tempo, però, riportò il match in parità. Nonostante l’incredibile quantità di occasioni da rete durante il secondo tempo, tra cui il palo di Drogba al 77’ e le incursioni di Carlos Tevez, il risultato rimase bloccato sull’1-1. I tempi supplementari non furono da meno e solo la traversa evitò una doppietta di Lampard. Dall’altra parte del campo, capitan Terry deviò di testa un tiro di Giggs destinato in porta.

Poco prima dei rigori, Drogba si fece espellere dopo aver tirato uno schiaffo al difensore avversario Vidić. La tensione era alle stelle ed era evidente lo sconforto del patron del Chelsea, Roman Abramovič, dopo l’espulsione del talento ivoriano. Dopo un’incredibile partita, Ronaldo sbagliò il terzo rigore per i Reds lasciandosi ipnotizzare dal numero uno avversario. Nonostante il Chelsea fosse in vantaggio, lo scivolone di Terry nel rigore decisivo e la parata di Van der Sar su Anelka consegnarono la vittoria ai ragazzi di Ferguson. Vincitore della classifica marcatori con 8 goal in 11 partite, il giovane di Funchal aggiungeva una Champions alla propria bacheca dei trofei. Quella notte magica incoronò, per la prima volta, Cristiano re d’Europa.

Lisbona, 24 Maggio 2014

Cinque anni dopo la sconfitta in finale contro il Barcellona di Messi, Cristiano Ronaldo era pronto per un nuovo appuntamento con la storia. Stavolta non con i colori dei Reds ma con quelli del Real Madrid. I madrileni avevano abbattuto il Bayern Monaco con un aggregate di 5-0 (Ronaldo aveva messo a segno una doppietta nella gara di ritorno in Germania), mentre i cugini dell’Atlético Madrid avevano eliminato il Barcellona ai quarti ed un incredibile Chelsea in semifinale. La finale, giocata nell’Estádio da Luz di Lisbona, fu disputata per la prima volta tra due squadre della stessa città. In un derby così prestigioso e sentito, in una serata del genere e, soprattutto, nel luogo in cui tutto per lui era iniziato, CR7 era ad un passo dall’idillio.

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La partita si dimostrò più combattuta del previsto per la squadra di mister Ancelotti, in svantaggio al 36’ dopo il colpo di testa di Godín. Il pareggio era arrivato solo allo scadere dei tempi regolamentari, con un’altra incornata vincente, stavolta del centrale blancos Sergio Ramos. La vittoria sfumata in zona cesarini provocò il tremendo tracollo psicologico dei colchoneros che, negli ultimi dieci minuti dei tempi supplementari, subirono tre gol dal Real. Il sigillo alla partita fu proprio un rigore trasformato da Ronaldo, miglior marcatore della competizione con 17 reti in 11 match. Festeggiando Cristiano re d’Europa per la seconda volta, Lisbona rendeva omaggio, nel migliore dei modi, ad un gioiello destinato in futuro a guidare il Portogallo verso una storica vittoria.

Milano, 28 Maggio 2016

Alla prima esperienza in panchina, Zinedine Zidane aveva portato il Real Madrid in finale dopo averla spuntata contro un ostico Manchester City in semifinale. La squadra di Manuel Pellegrini aveva infatti perso solo 1-0 nella gara di ritorno a causa di un autogol di Reges. A due anni dal match di Lisbona, l’altra finalista era di nuovo l’Atlético Madrid, impostosi sul Bayern Monaco in semifinale grazie al valore del goal segnato fuori casa (dopo aver vinto 1-0 a Madrid, la squadra di Simeone aveva perso 2-1 in Germania ma la rete di Griezmann aveva aperto le porte per la sfida di Milano).

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Il San Siro faceva da copertina ad un accesissimo match che sarebbe potuto essere occasione di rivincita per l’Atlético. Era sfida aperta tra Le petit diable Griezmann e Cristiano re d’Europa. Il rapido vantaggio del Real con l’immancabile Sergio Ramos ed il pareggio trovato da Carrasco a quasi 10 minuti dalla fine dei tempi regolamentari, sembrò ricordare la finale del 2014 a parti invertite. Ma anche stavolta, i Blancos portarono a casa la Coppa dalle grandi orecchie, ancora una volta con un rigore decisivo di Cristiano Ronaldo in risposta a quello sbagliato da Juanfran. Con 16 goal, l’asso lusitano si confermò, per il quarto anno di fila, capocannoniere del torneo.

Cardiff, 3 Giugno 2017

Due anni dopo l’ultima finale disputata, la Juventus di Max Allegri ritornava in finale dopo aver sbaragliato il Barcellona ai quarti ed il Monaco di Mbappé in semifinale. Ad attenderlo c’era il Real Madrid che, dal canto suo, aveva eliminato ai quarti il Bayern Monaco e di nuovo l’Atlético Madrid in semifinale. Ronaldo aveva segnato un totale di 5 goal nella doppia sfida con i tedeschi ed un’altra tripletta nell’andata del derby madrileno, mentre dall’altro lato il tridente Dybala-Higuaín-Mandžukić spaventava la difesa dei Blancos.

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Dopo appena 20 minuti dal fischio d’inizio della finale, gli spagnoli conducevano già la gara con un destro a giro del portoghese. I bianconeri, però, riuscirono a concludere il primo tempo in parità grazie ad una splendida rovesciata di Mario Mandžukić. La seconda metà di gioco, però, vide il Real Madrid passare in vantaggio con una carambola di Casemiro da fuori area. Passati appena quattro minuti dalla rete del 2-1, Cristiano Ronaldo insaccò il terzo goal, spegnendo le speranze degli avversari. A coronare il trionfo madrileno, il subentrato Asensio concretizzò un assist di Marcelo. A rovinare una partita così bella fu la deplorevole simulazione di Sergio Ramos che portò all’espulsione dello juventino Juan Cuadrado. La doppietta durante la finale arricchì il bottino di CR7 che, con 12 goal, vinse ancora il titolo di miglior marcatore. La più importante notte europea celebrò Cristiano re d’Europa per la quarta volta, proprio come aveva fatto con Messi due anni prima.

Kiev, 26 Maggio 2018

Nella meravigliosa atmosfera dello Stadio Olimpico di Kiev, tutto era pronto per quella che sarebbe stata l’ultima finale di Cristiano con la camiseta blanca. Ai quarti, il Real Madrid aveva superato a stento una grande Juventus, con un rigore molto discusso realizzato al 97’ proprio dal fuoriclasse portoghese, mentre in semifinale a farne le spese era stato ancora una volta il Bayern Monaco. Dopo una sconfitta per 2-1 in casa, le speranze dei bavaresi erano state infrante dalla doppietta di Benzema nella gara di ritorno. Una svista arbitrale però, suscitò l’ira dei tedeschi. L’arbitro, infatti, non aveva fischiato un evidente fallo di mano di Marcelo, negando così un importantissimo rigore alla squadra di Jupp Heynckes. Ad aspettare la squadra di Zidane in finale c’era, dopo undici anni, il Liverpool di Momo Salah e Jürgen Klopp. Gli inglesi avevano eliminato i connazionali del Manchester City ai quarti e la Roma in semifinale.

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Dopo appena 31 minuti di gioco, Salah abbandonò il campo dopo aver rimediato un brutto infortunio a causa di un intervento scellerato, mai sanzionato, di Sergio Ramos. Una tremenda papera del portiere dei Reds aveva regalato il gol del vantaggio a Benzema, seguito, dopo pochi minuti, dal pareggio firmato da Mané. La rimonta del Liverpool venne stroncata sul nascere dalla rovesciata di Gareth Bale, autore del nuovo vantaggio madrileno. Un altro errore dell’estremo difensore Karius consegnò al Real la terza Champions consecutiva. Raggiunto il numero di Champions vinte dal leggendario Alfredo Di Stéfano, solo una in meno del record assoluto di Francisco Gento, l’asso lusitano è entrato in maniera definitiva nell’Albo d’oro del torneo.

Alessandro Gargiulo

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