Crisi umanitaria in Somalia: tra siccità e terrorismo

Grave crisi umanitaria in Somalia

In seguito allo svilupparsi della crisi umanitaria in Somalia, il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres si è recentemente recato a Mogadiscio. L’obiettivo della visita è sensibilizzare sulla drammatica situazione che il Paese sta vivendo e rimarcare il bisogno di un “massiccio sostegno internazionale”.

La Somalia sta fronteggiando un lungo periodo di eccezionale siccità che potrebbe presto scatenare una carestia. Alla difficile condizione climatica si aggiungono le sempre più intense insurrezioni di al-Shabaab, il gruppo terroristico più attivo nel Paese.

La crisi umanitaria in Somalia sta drammaticamente  peggiorando. Sono cinque le stagioni delle piogge consecutive che hanno visto calare considerevolmente le precipitazioni e che hanno portato la Somalia a vivere la peggiore siccità degli ultimi decenni. E la sesta non si preannuncia migliore.

Il Governo somalo è occupato anche a contrastare al-Shabaab, gruppo jihadista affiliato ad al-Qaeda che con le sue continue insurrezioni peggiora la già tragica situazione somala.

Il numero di persone bisognose di aiuto in Somalia è cresciuto nel corso degli ultimi tre anni. Le Nazioni Unite hanno dichiarato che nel 2023 oltre 8,3 milioni di somali avranno bisogno di assistenza umanitaria, circa la metà dell’intera popolazione.

Siccità

La siccità è da sempre un problema per il Corno d’Africa, ma quella in corso è la peggiore degli ultimi 40 anni. Un rapporto congiunto di ONU e Governo somalo ha affermato che nel solo 2022 la siccità avrebbe causato la morte di oltre 43.000 persone, la metà dei quali sarebbero bambini sotto i cinque anni.

La mancanza di acqua sta distruggendo i campi coltivati e uccidendo un numero elevatissimo di capi di bestiame, scatenando una grave crisi alimentare e costringendo le persone ad abbandonare le proprie case per cercare di sopravvivere. Gli sfollati alla ricerca di cibo e acqua sarebbero oltre 1,7 milioni, di cui circa l’80% composto da donne e bambini.

Se le precipitazioni della prossima stagione delle piogge saranno ancora al di sotto della media la situazione è destinata a peggiorare. Secondo uno studio pubblicato da OMS, ONU e Governo somalo, nei soli primi sei mesi di quest’anno, in Somalia, potrebbero morire tra le 18.100 e le 34.200 persone come conseguenza della siccità.

Capita anche che piova troppo in un lasso di tempo molto breve. Secondo le Nazioni Unite le piogge stagionali di marzo hanno provocato inondazioni, non sufficienti comunque a combattere la siccità, che hanno ucciso 21 persone e sfollate oltre 100.000.

La IPC, una classificazione che individua le fasi della sicurezza alimentare e determina la gravità di una crisi alimentare, aveva scongiurato alla fine del 2022 l’incombenza di una vera e propria carestia. Ma le prospettive non erano buone e la situazione sta ad oggi peggiorando. L’ultima grande carestia che ha colpito la Somalia, nel 2011, ha ucciso più di 260.000 persone.

Terrorismo

La Somalia è ulteriormente devastata da continui attacchi terroristici. Come riportato dal GTI (Global Terrorism Index), il Paese è il terzo al mondo più colpito dal terrorismo e il Governo somalo sta combattendo contro una sempre più grave minaccia, rappresentata dalle insurrezioni di al-Shabaab. Quest’ultimo è il gruppo terroristico più attivo in Somalia, che nel 2022 ha ucciso 733 persone, circa il 97% dei decessi legati al terrorismo nel Paese.

Dopo la sua rielezione, il presidente somalo Hassan Cheikh Mohamoud ha dichiarato una “guerra totale” ai combattenti di al-Shabaab. Nell’ultimo anno gli sforzi volti a combattere questi jihadisti hanno dato dei risultati positivi, ma il gruppo terroristico non ha mai smesso di rispondere, continuando ad attaccare obiettivi civili, militari e politici.

I frequenti scontri armati sono il principale fattore che contribuisce, insieme alla siccità, ad aumentare il già altissimo numero di sfollati nel Paese.

Gli appelli delle Nazioni Unite per la crisi umanitaria in Somalia

Questa combinazione di terrorismo e siccità crea una tempesta perfetta per il popolo somalo e richiede un sostegno massiccio da parte della comunità internazionale.

Queste le parole di Antonio Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite, che durante il mese del Ramadan si è recato a Mogadiscio, capitale della Somalia. Ricordando che la situazione di estrema siccità nel Paese è dovuta al riscaldamento globale, ha poi aggiunto:

Sebbene i somali non diano praticamente alcun contributo al cambiamento climatico, essi sono tra le maggiori vittime. Quasi cinque milioni di persone stanno vivendo alti livelli di insicurezza alimentare acuta. Naturalmente, poi, l’aumento dei prezzi peggiora le cose. Chiedo alla comunità internazionale di intensificare il loro sostegno.

La stessa ONU ha lanciato un appello di 2,6 miliardi di euro per l’assistenza umanitaria della Somalia, ma solo il 13% di tale cifra è stata per ora finanziata.

Alessandro Rossi

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