«In 24 ore chiudiamo il Brennero». Ecco la misura proposta dal ministro dell’Interno austriaco Wolfgang Sobotka per evitare l’afflusso di migranti nel Sud del paese: «Se il numero di migranti illegali verso l’Austria aumenta ancora, chiudiamo il confine. Possiamo chiudere la frontiera e realizzare controlli severi con i nostri soldati».
La questione dei ”visti temporanei”
A scatenare l’indignazione degli austriaci è stata anche la suggestione lanciata dal Times sulla volontà del governo italiano di concedere visti temporanei ai migranti sbarcati sulle nostre coste. Questi dovrebbero valere in tutta l’Unione europea e sarebbero consegnati in particolare a chi si dirige verso il Nord Europa. L’Italia, secondo il quotidiano britannico, potrebbe sfruttare una direttiva di Bruxelles, la 2001/500, scritta dopo la guerra nei Balcani per favorire il movimento dei profughi. Si tratterebbe, in sostanza, della possibilità di distribuire la responsabilità dell’accoglienza dei migranti anche in altri paesi.
Per Sobotka questa soluzione non funziona e la proposta dell’Italia sarebbe da rigettare in toto, così come ogni altro piano dell’UE destinato a trasferire i migranti verso il centro dell’Europa: «il salvataggio nel Mediterraneo non può essere un biglietto per l’Europa centrale, l’Italia ha bisogno della nostra solidarietà, dobbiamo sostenerla nella chiusura della rotta del Mediterraneo. Significa che dobbiamo smettere di traghettare i migranti illegali dalle isole alla terraferma». A fargli eco il ministro degli Esteri Sebastian Kurz: «se la cosa venisse fatta, proteggeremmo la frontiera del Brennero. Di certo non permetteremmo che la gente possa liberamente andare a nord».
L’opzione è stata rigettata anche da Bruxelles, che ha rimandato al piano della Commissione di due settimane fa, nel quale si chiede chiaramente di «evitare di fornire documenti di viaggio ai richiedenti asilo per prevenire movimenti secondari di migrazione tra i Paesi Ue».
Giro: l’Austria abbassi i toni
La risposta italiana è stata chiara: non ci saranno misure unilaterali, ma Vienna deve «abbassare i toni», come sostiene vice ministro degli Esteri Mario Giro. Secondo il ministro le accuse sul Brennero sono surreali. «Non c’è nessun aumento del numero dei migranti, come loro stessi hanno dichiarato più volte». Questa è la cosa che sorprende di più, come riporta RaiNews, di migranti al Brennero non se ne vedono. Lo stesso Sobotka ha ammesso che il numero degli accessi è stabile, nell’ordine dei 25 al giorno.
Peraltro l’offensiva austriaca pare essere rivolta più a Bruxelles che a Roma: «anche se il Brennero è un luogo simbolo, l’Austria è pronta ad introdurre controlli se l’Europa non dovesse rispondere. Una situazione come quella del 2015 non deve ripetersi», sostiene Sobotka. Inoltre la buona collaborazione fra Italia ed Austria è stata confermata da Sobotka e dal governatore del Tirolo Gunther Platter. Quella austriaca resta quindi una minaccia sospesa, sintomo della volontà di voler alzare la voce di fronte ad una situazione di potenziale pericolo, che però attualmente non porta a nulla di concreto, se non ad una serie di dichiarazioni dubbie e poco utili alla risoluzione del problema.
Fabio Ravera