L’attuale scenario ambientale ci invita a riflettere su un evento storico che risale a 13.000 anni fa, un’era di sconvolgimenti climatici e drammatiche estinzioni di grandi mammiferi. Quel passato remoto sembra oggi eco nei fenomeni che stiamo vivendo, con il riscaldamento globale, l’espansione delle comunità umane e, in particolare, la frequenza inquietante degli incendi. Una nuova indagine, recentemente pubblicata sulla prestigiosa rivista Science (“Burned out”), offre un interessante parallelismo con il Pleistocene e le sfide che stiamo affrontando attualmente. La scoperta delle cause che contribuirono all’estinzione di quei maestosi abitanti del passato offre uno specchio inquietante in cui osservare le conseguenze delle nostre azioni sulla fragilità dell’ecosistema.
13.000 anni fa, la California attraversò un periodo di drammatiche trasformazioni ambientali che portò alla catastrofe ecologica e all’estinzione dei grandi mammiferi che un tempo popolavano il territorio. Uno studio recente pubblicato sulla rivista “Science” (“Burned out”) ha rivelato che i cambiamenti climatici, l’espansione delle popolazioni umane e un aumento degli incendi hanno contribuito in modo significativo alla scomparsa di queste maestose creature. Conseguentemente, il paragone con la situazione attuale è straordinariamente rilevante.
Negli ultimi decenni, la frequenza e l’intensità degli incendi hanno raggiunto livelli allarmanti. Cambiamenti climatici indotti dall’uomo e negligenza nella gestione del territorio hanno generato un ambiente propizio per le fiamme divoratrici. I recenti incendi devastanti in Canada, nelle Hawaii e a Tenerife testimoniano la portata globale di questa crisi. Uno scenario analogo si è verificato 13.000 anni fa, quando l’aumento delle temperature, la crescita demografica umana e gli incendi trasformarono l’ecosistema della California e portarono all’estinzione dei grandi mammiferi.
Lo studio condotto su fossili e territorio del La Brea Tar Pits, sito di straordinario valore storico, ha rivelato dettagli sorprendenti sulle cause dell’estinzione. Le evidenze indicano che un clima sempre più caldo, decenni di siccità e la rapida crescita delle popolazioni umane sono stati i principali fattori. Quello che rende l’attuale situazione ancor più inquietante è l’aggiunta di un fattore determinante: l’incremento inaudito degli incendi causati dall’azione umana.
Mentre l’umanità emergente attraversava la transizione climatica dall’era glaciale, le foreste si riducevano e la terra diventava più secca. Gli uomini, in cerca di risorse e nuove terre, portavano con sé un nuovo strumento potentissimo: il fuoco. Oggi, nel nostro presente, l’uso smodato di combustibili fossili sta accelerando il riscaldamento del pianeta a una velocità dieci volte superiore rispetto all’evento di 13.000 anni fa. Questo cambiamento drammatico è strettamente correlato all’aumento esponenziale degli incendi, che negli ultimi 45 anni hanno quintuplicato in frequenza ed intensità.
La California, da sempre esposta agli incendi, è testimone di una tendenza preoccupante. Mentre gli incendi naturali erano rari nei 20.000 anni precedenti all’estinzione dei grandi mammiferi, l’arrivo dell’umanità ha dato origine a un drastico cambiamento. Più del 90% degli incendi lungo la costa californiana oggi è provocato da azioni umane, tra cui cadute di linee elettriche e attività di fuoco.
La somiglianza tra le estinzioni del tardo Pleistocene e le sfide attuali è innegabile. Questi eventi storici ci insegnano che gli ecosistemi sono estremamente vulnerabili quando minacciati da una combinazione di fattori. In un mondo in cui cambiamenti climatici, espansione delle popolazioni e incendi stanno confluendo, il rischio per la vita selvatica e l’equilibrio ambientale è crescente. L’esperienza passata ci rammenta l’importanza di adottare misure concrete per mitigare l’impatto umano sulla natura. Solo attraverso un impegno collettivo possiamo sperare di evitare un futuro in cui le tragedie del passato si ripetano.