Criminalità minorile: l’Australia sospende i diritti umani sui bambini

Criminalità minorile

Ragazzi e bambini potranno essere incarcerati come gli adulti. Questa la decisione del governo del Queensland, in Australia, che ha sospeso la legge sui diritti umani

Il mese scorso, il governo laburista dello stato nord-orientale del Queensland, in Australia, ha approvato una controversa serie di leggi riguardante l’incarcerazione dei minorenni.
I giovani dai 10 anni in su potranno essere detenuti nelle cosiddette “case di sorveglianza” della polizia, insieme a carcerati adulti e in condizioni precarie.

Una decisione drastica contro la criminalità minorile, dovuta al fatto che i centri di detenzione per i giovani sono ormai al completo.
Per rendere possibile questa manovra, però, il Queensland ha dovuto sospendere la legge sui diritti umani. Per la seconda volta in un anno.

Criminalità minorile: bambini rinchiusi in “scatole di cemento”

Tra il 2021 e il 2022, il Queensland ha registrato una media giornaliera di 287 detenuti nei centri giovanili, diventando lo stato australiano con il più alto numero di minori in carcere.
Nel novembre 2022, un rapporto stilato da Justice Reform Initiative nel Queensland, ha mostrato un aumento della criminalità minorile del 27% negli ultimi sette anni.

Secondo la legge, i bambini possono essere trattenuti nelle case di sorveglianza per un brevissimo tempo, prima del trasferimento in un centro di detenzione giovanile.
A causa del sovraffollamento, però, diversi minori sono stati tenuti in custodia fino a 40 giorni. Perciò, lo scorso mese, è intervenuta la Corte Suprema, che ha dichiarato illegale la detenzione prolungata.
Di conseguenza, per evitare l’obbligo di trasferimenti urgenti, il procuratore generale ha consigliato al governo di approvare una legislazione di emergenza.
In questo modo, i bambini potranno essere trattenuti nelle case di sorveglianza a tempo indeterminato.

Questi edifici sono formati da piccole celle in cemento senza finestre, annesse alle stazioni di polizia o ai tribunali, generalmente utilizzate per gli adulti in attesa di processo o costretti a una notte in cella.
Secondo il Commissario per i diritti umani del Queensland, Scott McDougall, le case di sorveglianza non possono accogliere minorenni e bambini, i quali subirebbero gravissimi danni.

Una casa di guardia ospita spesso più bambini. C’è un bagno visibile praticamente a chiunque, e i bambini non hanno accesso all’aria fresca o alla luce del sole.
Dopo 2 o 3 giorni, la salute mentale di un bambino inizia a deteriorarsi. Raggiunti 8, 9 o 10 giorni nella casa di guardia, si assiste a gravi crolli psicologici. In un caso, un bambino è rimasto nella cella per 32 giorni, e ha iniziato a perdere i capelli





Come ha dichiarato un magistrato del Queensland, inoltre, nelle case di sorveglianza si trovano spesso “detenuti adulti ubriachi, abusivi, psicotici o suicidari”. Per di più, mancano strutture adeguate per le ragazze, che rischiano di finire a stretto contatto con uomini adulti.
Come se non bastasse, il disegno di legge non prevede un tempo massimo di detenzione nelle case di sorveglianza, che è quindi a tempo indeterminato. Anche se, come evidenzia McDougall, il 90% dei minori carcerati è in custodia cautelare in attesa del processo, senza una condanna.

Anche Maggie Munn, direttrice nazionale del gruppo di difesa della giustizia Change the Recordha fortemente criticato la scelta del governo di incarcerare i bambini.

Mi preoccupo per questi bambini, per ciò a cui saranno esposti, per come saranno trattati e per il danno e il trauma che dovranno subire a causa del palese disprezzo di questo governo per i loro diritti.

Ci sono state innumerevoli opportunità per questo governo di perseguire alternative alla carcerazione di un bambino, comprendendo il loro comportamento, affrontandolo ed ritenendoli responsabili al di fuori di una cella di prigione. Eppure, queste soluzioni e alternative continuano ad essere ignorate

Sospensione dei diritti umani: il governo può fare ciò che vuole?

Per approvare queste leggi sulla criminalità minorile, il governo ha sospeso il Queensland Human Rights Act – introdotto nel 2019 – che proteggeva i bambini dall’essere detenuti come adulti.

Queste manovre sono possibili perché l’Australia non possiede una vera e propria legge costituzionale sui diritti umani. Ogni stato australiano possiede le proprie leggi, che possono essere facilmente scavalcate dal Parlamento.
Inoltre, il Parlamento del Queensland è formato da una sola camera. Ciò significa che non esiste una camera che esamini la legislazione, e che il partito al governo può approvare leggi in modo incontrastato.
Come critica Debbie Kilroy, amministratrice delegata dell’associazione per i diritti umani di donne e ragazze in carcere Sisters Inside, mancano controllo ed equilibrio.

In un tale sistema, il partito al governo può davvero fare tutto ciò che vuole, in qualsiasi momento, senza alcun controllo ed equilibrio.
Ed è quello che hanno fatto, per la seconda volta quest’anno, per approvare le leggi più orrende. Non solo oggi, domani, il mese prossimo, ma per le generazioni a venire.
Il governo deve smettere di finanziare poliziotti e gabbie

Il sistema di trattamento penale verso bambini e ragazzi dell’Australia è finito più volte sotto lo sguardo delle Nazioni Unite, che hanno espresso critiche.
L’ONU, più di una volta, ha richiesto che l’età della responsabilità penale venisse alzata da 10 a 14 anni. Ma questo non è ancora avvenuto.

Mark Ryan, ministro della polizia e dei servizi correttivi del Queensland, nonostante le critiche ricevute a livello internazionale, non intende fare marcia indietro sulle leggi approvate.

Questo governo non si scusa per la dura posizione sulla criminalità giovanile

Anche il ministro della giustizia giovanile, Di Farmer, è favorevole alla legge, affermando che il governo vuole dare la priorità alla sicurezza della comunità.

Giulia Calvani

Exit mobile version