Criminalità a Milano: tra percezione distorta e insicurezza diffusa

Piedipagina, Criminalità a Milano

La criminalità a Milano sembra essere in continuo aumento. Sono diffusissime, soprattutto sui social, le notizie riguardanti scippi, furti e aggressioni nel capoluogo lombardo, spesso perpetrate dalle baby gang o dalle famigerate borseggiatrici della metropolitana. La criminalità percepita di conseguenza è molto alta, facendo crescere la sensazione di insicurezza generale che da qualche anno serpeggia tra i milanesi. Ma la verità è davvero questa? Milano si può considerare una città così insicura e pericolosa o abbiamo una percezione errata della realtà?

Criminalità a Milano: percezione e realtà

Il capoluogo lombardo sembra essere invaso dal crimine: crimini, rapine, baby gang, borseggiatrici e “maranza” compaiono sempre più spesso sulle prime pagine dei giornali, tanto che la città era stata paragonata l’anno scorso perfino a Gotham City, la città di Batman dove il crimine la fa da padrone. I cittadini si sentono sempre meno sicuri e accusano la polizia e il sindaco Giuseppe Sala di non fare abbastanza per garantire l’ordine nella città. La realtà però è diversa da come viene percepita.

La criminalità a Milano c’è ed è innegabile, di fatto la città meneghina nel 2023 era al primo posto in Italia per numero di reati (circa 7000 denunce ogni 100mila abitanti), ma ciò non vuol dire che sia così elevata come quella percepita dai cittadini. In realtà, dati alla mano, i crimini totali commessi nel capoluogo sono in calo, dal 2017 ad oggi se ne registrano circa il 17% in meno. Inoltre, come emerso da una riunione presieduta dal ministro dell’Interno Piantedosi e dal capo della polizia Pisani, nel primo trimestre del 2024 il numero totale dei crimini rispetto allo stesso periodo del 2023 è stato inferiore del 6,7%.

I reati gravi sono in diminuzione costante, aumentano però soprattutto gli episodi di microcriminalità come furti, rapine, aggressioni e scippi, che sono anche la principale causa dell’insicurezza percepita a Milano.

I piccoli furti, che avvengono spesso anche nelle zoni più centrali della città, sono frequentemente documentati sui social più che sulle pagine dei quotidiani e rimbalzano in poco tempo per tutta la rete, alterando la percezione della realtà effettiva. A questi scippi “comuni” si aggiungono i furti che avvengono ai danni di personaggi famosi, che fanno ancora più notizia: emblematici fu il caso di Carlos Sainz, derubato di un orologio di lusso nel centro di Milano.

Come dimenticare poi l’appello di Chiara Ferragni che si era rivolta attraverso Instagram direttamente al sindaco Giuseppe Sala per avere più sicurezza nella città. Ecco casi come questi, capitando a pochi mesi di distanza e avendo una risonanza mediatica molto elevata, fanno aumentare significativamente la percezione della criminalità a Milano, aumentando di conseguenza l’insicurezza generale. A Milano i furti ci sono eccome (e sono in crescita), ma non è la Gotham City che si percepisce.

L’insicurezza è un problema

Se è vero che i reati totali sono diminuiti, non bisogna sottovalutare l’insicurezza che provano i cittadini: se Milano è percepita come pericolosa, bisogna fare qualcosa per rimediare, arginando ovviamente anche la crescente ondata di microcriminalità. Questa è anche l’opinione del viceprocuratore di Milano Marcello Viola, che si è espresso con queste parole sulla situazione milanese: “A volte l’amplificazione mediatica porta a pensare a un problema più grosso di quello che c’è. Bisogna farsi carico dell’insicurezza che, ancorché soltanto percepita o a volte anche eccessiva rispetto ai numeri, è comunque un problema”.



In merito alla questione sicurezza e criminalità a Milano si è espresso anche il presidente del tribunale meneghino, Fabio Roia, che ha sottolineato il lavoro delle forze dell’ordine. Roia ammette che la micro criminalità a Milano è in aumento ma indica anche come di pari passo sia cresciuta la presenza delle forze dell’ordine sul territorio: “Registriamo un numero degli arresti molto importante, la polizia giudiziaria sta facendo un lavoro di forte controllo del territorio, quindi quella percezione di insicurezza è solo una percezione perché i dati reali ci dicono altro”.

Secondo i diretti interessati quindi la percezione della criminalità a Milano è effettivamente molto più alta della realtà. Fondamentale è allora quindi agire in modo rapido per fare in modo che anche il tasso di microcriminalità cali, facendo sentire i milanesi più al sicuro.

Marco Andreoli

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