Torna a crescere la tensione Taiwan-Cina, 34 i caccia coinvolti nelle esercitazioni

tensioni tra Cina e Taiwan

120720-O-ZZ999-017 PACIFIC OCEAN (July 20, 2012) The Royal New Zealand Navy fleet oiler HMNZS Endeavour (A11), center, refuels the Royal New Zealand Navy frigate HMNZS Te Kaha (F77), left, and the Republic of Korean destroyer ROKS Choi Young (DDH 981). Twenty-two nations, more than 40 ships and submarines, more than 200 aircraft and 25,000 personnel are participating in the biennial RIMPAC exercise from June 29 to Aug. 3, in and around the Hawaiian Islands. The world's largest international maritime exercise, RIMPAC provides a unique training opportunity that helps participants foster and sustain the cooperative relationships that are critical to ensuring the safety of sea lanes and security on the world's oceans. RIMPAC 2012 is the 23rd exercise in the series that began in 1971. (New Zealand Defence Force photo by LAC Amanda McErlich/Released)

Tornano a salire le tensioni tra Cina e Taiwan e nella questione sono indirettamente coinvolte anche Giappone e Australia. La Cina è tornata muovere il proprio esercito, in particolare navi ed aerei, intorno all’isola e secondo il Ministero della Difesa di Taiwan negli ultimi due giorni sarebbero 34 i caccia cinesi che sono entrati nella zona di identificazione e hanno quindi violato lo spazio aereo taiwanese. 8 invece le navi da guerra attorno all’isola.

Nelle ultime ore la Cina ha testato anche un missile balistico intercontinentale, vuoto nel caso specifico, ma teoricamente in grado di trasportare testate nucleari. Il test è avvenuto in acque internazionali, ma una esercitazione del genere, e senza avvisare nessuno degli stati vicini, Pechino non la metteva in atto dagli anni ’80.

Il governo cinese, che da molti anni rivendica l’ isola come proprio territorio, non si è ancora espresso a riguardo, ma sembra probabile si tratti dell’ennesima esercitazione militare svolta dall’esercito cinese nell’Oceano Pacifico. Le tempistiche fanno pensare ci possa essere un collegamento anche con quanto è accaduto ieri, mercoledì 25 settembre, quando per la prima volta una nave militare giapponese è passata dallo stretto di Taiwan che divide il continente dall’isola e sul quale la Cina rivendica la propria completa autorità.

Assieme al cacciatorpediniere giapponese erano presenti navi da guerra di Australia e Nuova Zelanda ed erano dirette a sud per svolgere esercitazioni congiunte nel mar Cinese Meridionale. In conferenza stampa il ministro degli Esteri cinese Lin Jian ha dichiarato:

«Abbiamo gestito le attività navali giapponesi in conformità con la legge e i regolamenti. La Cina rimane molto vigile.» ed ha poi aggiunto: «La questione di Taiwan riguarda la sovranità e l’integrità territoriale della Cina. É una linea rossa che non deve essere oltrepassata.»

L’esercitazione militare cinese intorno a Taiwan potrebbe quindi essere anche una risposta al Giappone secondo cui il transito di una propria nave nello stretto di Taiwan rappresenta una chiara dimostrazione della libertà di navigazione. Il coinvolgimento di Tokyo, più o meno diretto, nelle tensioni tra Cina e Taiwan è del resto già noto da tempo e le tensioni con la Cina non sono una novità di questi giorni. Ad Agosto un aereo da ricognizione cinese è entrato nello spazio aereo nipponico vicino alle isole Danjo e un mese dopo tre navi militari cinesi, tra cui una portaerei, hanno navigato vicino la prefettura di Okinawa entrando per breve tempo anche nella zona contigua giapponese.


Le ultime esercitazioni militari di Pechino ed il ruolo degli USA

Le ultime manovre militari svolte da Pechino intorno a Taiwan erano del maggio scorso quando al governo dell’isola è stato eletto William Lai Ching-Te, deputato dal 1999, capofila dell’ala ultra-indipendentista del Partito Progressista Democratico (Dpp) e considerato dal governo cinese come un pericoloso oltranzista.

La Cina in quell’occasione utilizzò le esercitazioni militari, durate per due giorni, come risposta alle dichiarazioni di Lai Ching-te riguardo l’indipendenza di Taiwan da Pechino.

Dietro le quinte, ma con un ruolo decisivo nelle tensioni tra Cina e Taiwan ci sono poi gli Stati Uniti che da sempre difendono l’indipendenza di Taiwan per motivi strategici, economici e politici. Si tratta della 22° economia mondiale e una sua eventuale annessione alla Cina aumenterebbe di molto il controllo di Pechino sull’oceano Pacifico.

Secondo molti esperti inoltre nell’interesse degli Stati Uniti per l’isola c’entra anche il fatto che con il passare degli anni questa è diventata una delle più importanti democrazie in Asia e anche per questo è in netta opposizione a Pechino dove è ancora al potere il regime comunista.

A maggio scorso Joe Biden si è detto pronto anche ad utilizzare la forza per difendere Taiwan e sebbene l’ipotesi di una guerra con la Cina resti per il momento abbastanza remota, le tensioni tra Cina e Taiwan sono da tenere sempre sotto osservazione perché come scriveva un anno fa l’Economist Taiwan potrebbe diventare «il posto più pericoloso sulla Terra».

Andrea Mercurio

Exit mobile version