Creare nuovi neuroni è qualcosa che è già stato ottenuto con la terapia genica, ma per ora la terapia genica è qualcosa di estremamente costoso che non tutti i pazienti si possono permettere, si parla di costi di mezzo milione di dollari ed oltre, inoltre in certe zone del pianeta non ci sono nemmeno le strutture in grado di praticarla. Un team della Penn State University (Università di stato della Pennsylvania) ha quindi perseguito un approccio diverso, ne ha dato notizia l’Università stessa, mentre l’articolo scientifico è online su Stem Cell Reports.
Ma creare neuroni da dove? Convertendo delle cellule gliali e in particole gli astrociti. Il sistema nervoso non è costituito solo dai “famosi” neuroni, ma anche dalle cellule gliali che hanno funzioni di sostegno e nutrimento dei neuroni. I ricercatori guidati dal professore di biologia Gong Chen e dalla ricercatrice Jiuchao Yin sono riusciti ad ottenere la conversione con una “semplice” miscela di farmaci, per la precisione è stata proprio Jiu-Chao Yin a individuare le quattro molecole da utilizzare per ottenere l’effetto tra le tantissime testate. Semplicità è la parola chiave, in precedenza questo stesso team aveva documentato di aver raggiunto la conversione di cellule gliali in neuroni ma impiegando ben nove molecole che come se non bastasse andavano usate in una precisa sequenza, il che rendeva impraticabile derivarne un trattamento medico.
Nel presente studio i ricercatori hanno ottenuto l’effetto anche con solo tre farmaci, ma in quel caso il tasso di conversione è stato solo del 20%, invece con la combinazione scoperta da Jiu-Chao Yin il tasso di conversione è un ottimo 70%. Stiamo parlando di neuroni perfettamente funzionali che sono sopravvissuti per setti mesi in coltura comunicando fra di loro con segnali elettrici e chimici così come fanno nel cervello.
Il sogno ultimo del team è arrivare a concentrare il tutto in un’unica pillola che potrebbe essere distribuita e somministrata ovunque nel mondo, il target sono tutti quei pazienti che gioverebbero di nuovi neuroni perché ne hanno persi per patologie o traumi, come i malati di Alzheimer e coloro che hanno subito un ictus.
Roberto Todini