Il 13 gennaio del 2012, la nave Costa Concordia si scontrava sugli scogli a largo dell’Isola del Giglio, esibendosi nell'”inchino” che è diventato il simbolo della tragedia.
Guardare avanti
Nonostante la manovra del capitano Francesco Schettino della Costa Concordia abbia provocato enormi danni ambientali e 32 vittime, l’isola non si è lasciata abbattere. La società Costa Crociere, responsabile del danno, si è fatta carico dei vari interventi, vigilati e coordinati dal Comune. I cantieri hanno ferito ulteriormente il fondale marino locale, ma fin da subito è cominciato il ripristino ambientale, che ormai è quasi completo. Anche l’immagine pubblica dell’isola sta risorgendo, in particolare grazie alla rimozione del relitto della nave cominciata nel 2013 e conclusasi nel 2016.
Insomma, secondo il sindaco Sergio Ortelli, il merito di tutto questo è della collaborazione tra pubblico e privato, e suggerisce che tale collaborazione potrebbe essere d’esempio anche per altre tragedie. Secondo Ortelli, tragedie come quella del Ponte Morandi, dell’Hotel Rigopiano, e persino quelle delle città colpite dai disastri naturali, potrebbero beneficiare di collaborazioni di questo tipo.
La ricorrenza
Sette anni fa, alle 21:45, la nave Costa Concordia colpì uno degli scogli de Le Scole, causando la morte di 32 persone. Questa sera, alla stessa ora, gli abitanti dell’isola si riuniranno al porto per partecipare ad una messa pubblica in ricordo delle vittime del disastro. È prevista una cerimonia che si comporrà del lancio di una corona di alloro in mare, una processione sul molo e poi di sirene e campane a distesa allo scoccare delle 21:45.
Alla cerimonia parteciperanno autorità quali il capo dipartimento nazionale della Protezione civile, Angelo Borrelli, e il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi. È prevista anche la presenza del presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani, che assieme agli altri partecipanti troverà un’Isola del Giglio che guarda al futuro. Negli ultimi tempi sono stati infatti avviati ben 13 cantieri pubblici, simbolo della voglia di ripartire dei cittadini dell’isola.
Francesco Cambilargiu