Arriva notizia dall’Università della Tecnologia del Queensland che a Brisbane è stata individuata una coppia di gemelli sesquizigoti durante la gravidanza, è stato pubblicato un articolo in proposito sul The New England Journal of Medicine. Ma che vuol dire sesquizigoti? In parole povere che sono quasi identici, una via di mezzo tra i gemelli eterozigoti e gli omozigoti.
Facciamo un passo indietro, tutti abbiamo incontrato dei gemelli e sappiamo che alcuni di loro si assomigliano come gocce d’acqua mentre altri condividono le usuali somiglianze che si riscontrano tra fratelli (si parla infatti di gemelli fraterni). Molti hanno perlomeno sentito nominare le definizioni eterozigoti ed omozigoti, eterozigote corrisponde ai gemelli diversi (il prefisso etero dovrebbe aiutare a ricordarlo), gli omozigoti corrispondono ai gemelli identici. Il processo di formazione è molto diverso: nel caso dei gemelli identici la madre aveva un ovulo pronto alla fecondazione che per qualche motivo dopo la fecondazione, nelle prime fasi di replicazione cellulare, si scinde e dai due “mucchietti di cellule” si sviluppano due individui; nel caso dei gemelli eterozigoti la madre ha due (o più) ovuli pronti per la fecondazione che vengono fecondati entrambi, tanto è vero che è possibile (e si è effettivamente verificato) avere due gemelli figli di padri diversi, è possibile se la madre fa sesso con due uomini diversi a distanza di poche ore.
I gemelli omozigoti condividono la stessa placenta, i gemelli di Brisbane in un esame agli ultrasuoni eseguito a sei settimane mostravano di condividere la placenta e l’esame delle sacche amniotiche faceva pensare a gemelli identici, ma un esame eseguito a 14 settimane mostrava che erano un maschio e una femmina, cosa impossibile per due gemelli che condividono esattamente lo stesso DNA. Si tratta quindi di un raro caso di gemelli sesquizigoti, si ritiene che sia il frutto della fecondazione contemporanea di un solo ovulo da parte di due spermatozoi, questa occorrenza porta alla creazione di un ovulo fecondato (zigote) con tre set di cromosomi, due dal padre e uno dalla madre, ma questa condizione è incompatibile con la vita e quindi di solito l’ovulo non sopravvive. Nel caso dei gemelli di Brisbane invece lo zigote si è scisso dividendo in maniera equa i tre set di cromosomi e il risultato sono stati due individui che condividono il DNA materno e solo una parte del DNA paterno.
I gemelli sesquizigoti sono stati scoperti solo nel 2007 negli USA esaminando una coppia di gemelli, uno dei quali aveva malformazioni genitali, si scoprì che i due gemelli condividevano lo stesso DNA per parte di madre e il 50% per parte di padre, da allora si sono svolte intensive ricerche nei database mondiali sui gemelli e si è arrivati alla conclusione che i sesquizigoti sono davvero una rarità, del resto abbiamo detto che la condizione che li genera nella maggior parte dei casi porta all’aborto.
Roberto Todini