Tutti noi dobbiamo avere una dieta equilibrata, nello spazio a maggior ragione, visto che la gravità va a incidere sui muscoli e le ossa, è importante quindi alimentarsi correttamente.
Gli ingegneri alimentari, lavorano agli Space Food System Laboratories della NASA. Il loro compito consiste nel creare pasti nutrienti e duraturi per gli astronauti, che sappiano resistere a particolari condizioni.
I principali alimenti spaziali
I cibi sono precotti e disidratati, questo per risparmiare spazio.Tutto questo porta ad avere meno sostanze nutritive, infatti gli astronauti per colmare le carenze nutrizionali devono assumere pastiglie di integratori e vitamine.
Ma come rendere questi cibi “mangiabili” nello spazio? In mancanza di gravità, infatti, molti alimenti si spargerebbero nell’ambiente. Per questo motivo zuppe, frullati e vari condimenti sono studiati attentamente, sia nella consistenza che nella forma. Ad esempio olio e aceto sono conservati in contenitori provvisti di contagocce. I cibi solidi sono serviti su un vassoio magnetico dove sono attaccate le posate. Le bevande e zuppe invece si sorseggiano tramite cannucce.
La conservazione a lungo termine viene realizzata per la carne e il pesce grazie alla termostabilizzazione, ovvero una sterilizzazione a temperature molto alte. Per la frutta invece basta un processo di pastorizzazione.
Il problema dell’acqua
L’acqua nello spazio non si butta, infatti il 93% di quella utilizzata proviene dal processo di riciclo che risulta essere più pura di quella che troviamo nelle nostre bottiglie.
L’acqua che bevono Samantha Cristoforetti e il resto dell’equipaggio della Stazione Spaziale Internazionale è anche italiana. Da Torino viene trasportata sulla ISS con il modulo automatico ATV. L’Agenzia spaziale russa ha scelto acqua di falda, presso la Centrale “Regina Margherita” che è vista come la più indicata per gli astronauti. Infatti risulta essere ottima per il suo contenuto di sali.
Qualche curiosità
Per il viaggio di Samantha, una società torinese specializzata in “menu spaziali” ha realizzato un’innovativa macchina per fare il caffè espresso. In assenza di gravità e che usa capsule di caffè appositamente progettate.
Samantha ha potuto così bere il suo primo “caffè spaziale” assieme al suo collega Scott Kelly.
Elena Cremonesi