Com’è possibile che un cacatua ciuffo-giallo australiano si trovi all’interno di un quadro del Mantegna del XV secolo? Come ha fatto Andrea Mantegna a dipingerlo? Com’erano connessi il continente europeo e l’Australasia? A volte un piccolo particolare artistico può portare alla scoperta di rotte commerciali anzitempo.
Il cacatua ciuffo-giallo è un pappagallo con il piumaggio bianco e una cresta color limone. Vive nell’Australia settentrionale e orientale. E, come orgoglio nazionale, compare sulle banconote da dieci dollari. La storica Heather Dalton, più di dieci anni fa, l’ha notato sul pergolato in alto a sinistra della Madonna della Vittoria del Mantegna (terminato nel 1496). Dalton non ha potuto far a meno di chiedersi come l’immagine del cacatua avesse potuto sorvolare i continenti, compiendo rotte commerciali per lo più sconosciute.
Il viaggio del cacatua ciuffo giallo
Prima delle esplorazioni di Alfred Russel Wallace (1823-1913) non si sapeva quasi nulla delle merci provenienti dall’Australasia. L’Europa non aveva rapporti diretti con l’Australia, l’Indonesia, la Papua Nuova Guinea, le Isole Salomone e le Filippine. Tanto che Wallace, nel libro The Malay Archipelago, scrisse a proposito dei cacatua ciuffo-giallo:
Si tratta di specie che non si trovano da nessun’altra parte del mondo
Infatti, la studiosa Valerie Hansen, nel libro The Year 1000, spiega con chiarezza le rotte marine prima del 1400. Hansen chiarisce che le correnti oceaniche permettevano di viaggiare a sud piuttosto che a nord (ovvero verso il nostro continente). Ciò spiega perché i contatti tra Europa e Australia dovevano essere quasi nulli.
Ma non inesistenti. Lo dimostra la storica Dalton, la quale ha terminato la sua ricerca sul dipinto ed esposto le sue conclusioni in un articolo del 2013 per la rivista Renaissance Studies. Dall’articolo si deduce, come riporta il New Yorker, che quello del Mantegna era un uccello proveniente dall’Australasia. Il cacatua della Madonna della Vittoria ha avuto probabilmente origine nelle zone sud-orientali dell’arcipelago indonesiano. Il pappagallo, secondo Dalton, si trovava a sud di Bali.
Il Mantegna e il simbolo di opulenza
Perché il Mantegna ha inserito un uccello esotico nel suo dipinto? La Madonna della Vittoria, commissionata da Francesco II Gonzaga, marchese di Mantova, è un perfetto quadro rinascimentale. Esso rappresenta la Vergine che, seduta su un piedistallo, benedice Francesco.
Se ci si sofferma nella parte più alta del dipinto, si può, però, notare un pergolato vegetale e floreale. Lì, sulla sinistra c’è il nostro cacatua. Dal Rinascimento, infatti, i pappagalli si riconducono alla figura di Maria. La loro capacità di riprodurre le parole umane era spesso paragonata all’eccezionalità della gravidanza della Vergine. I pappagalli erano considerati gli animali più vicini all’uomo perché si pensava che avessero il dono della parola.
Inoltre, come sottolinea Dalton, il cacatua ciuffo-giallo non poteva che essere considerato un bene di lusso. Esso era rarissimo, proprio in virtù della sporadicità dei rapporti commerciali tra l’Europa e l’Australia. Il ritrarre un cacatua all’interno di un dipinto commissionato era quindi visto come un simbolo di opulenza. Il pappagallo, in quanto animale esotico e misconosciuto, dimostrava il lusso e il benestare della famiglia a cui veniva accostato.
In questo modo e per questi motivi l’opera di Mantegna è stata in grado di sfidare lo spazio e il tempo in un’epoca lontana.
Antonia Ferri