La Corte di Cassazione ha sollevato un importante tema legato all’immigrazione, richiedendo alla Corte di Giustizia Europea una pronuncia urgente su diversi aspetti cruciali della gestione dei flussi migratori. In particolare, il focus della Corte di Cassazione sull’immigrazione si concentra sulla garanzia finanziaria di 5.000 euro introdotta dal Decreto Cutro, che i richiedenti asilo devono versare per evitare il trattenimento in centri alla frontiera in attesa dell’esito della domanda di protezione. Tale istanza solleva interrogativi fondamentali sull’interpretazione e l’applicazione delle normative europee e nazionali in materia di asilo e diritti dei migranti.
La richiesta della Corte di Cassazione sull’immigrazione
La Corte di Cassazione, in data odierna, ha sollevato un’istanza presso la Corte di Giustizia Europea riguardante diversi aspetti legati alla gestione dell’immigrazione. In particolare, le domande poste dalla Corte di Cassazione sull’immigrazione riguardano la garanzia finanziaria di 5.000 euro introdotta dal Decreto Cutro. Tale garanzia è richiesta ai richiedenti asilo per evitare il trattenimento in un centro alla frontiera in attesa dell’esito della domanda di protezione.
Il Decreto Cutro è quindi sottoposto al giudizio della giustizia comunitaria, proprio su richiesta della Corte di Cassazione sull’immigrazione. L’organo giudiziario italiano hanno richiesto però la pronuncia in via d’urgenza su alcune delle norme introdotte dal decreto del governo Meloni.
Le domande poste riguardanti la gestione dell’immigrazione
Le domande presentate dalla Corte di Cassazione sull’immigrazione, dirette alla Corte di Giustizia Europea vertono sul sistema europeo comune di asilo, fondamentale per l’obiettivo dell’Unione Europea di creare uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia aperto a coloro che cercano protezione legittima nell’Unione. La Procura Generale della Cassazione ha chiesto se sia legittimo richiedere ai migranti provenienti da paesi considerati sicuri di versare 5.000 euro per evitare il trattenimento nei centri di accoglienza.
Le Sezioni Unite Civili della Cassazione e le loro ordinanze interlocutorie
Le Sezioni Unite Civili della Cassazione hanno emesso due ordinanze interlocutorie per chiedere alla Corte di Giustizia Europea di pronunciarsi in via d’urgenza sulla questione della garanzia finanziaria richiesta ai richiedenti asilo. Tale richiesta è stata accolta in quanto rilevante ai fini del sistema europeo comune di asilo.
La richiesta principale della Corte di Cassazione sull’immigrazione è quella che riguarda la criticità del decreto Cutro nella compatibilità con le norme europee. La cifra dei 5 mila euro – precisamente 4.938 – non sono compatibili, secondo la Corte, con la situazione sociale del richiedente.
La posizione della Procura Generale sulla questione della garanzia finanziaria
La Procura Generale della Cassazione ha sostenuto la necessità di interrogare la Corte di Giustizia Europea per determinare se la richiesta di 5.000 euro ai migranti provenienti da paesi sicuri sia conforme al diritto europeo. Ha inoltre considerato legittimi i trattenimenti dei migranti provenienti da Paesi sicuri, sostenendo che il questore di Ragusa abbia agito in modo legittimo e conforme alla legge.
Il ricorso del Governo italiano contro le decisioni del Tribunale di Catania
L’Avvocatura dello Stato per conto del Ministero dell’Interno ha fatto ricorso contro le decisioni del Tribunale di Catania che non hanno convalidato i trattenimenti di alcuni migranti nel centro di accoglienza di Pozzallo. Tale ricorso è stato supportato dalla richiesta di rimessione alle Sezioni Unite della Cassazione.
La volontà della Corte di Cassazione sull’immigrazione è stata presa dopo la notizia del suicidio di un migrante al Cpr di Ponte Galeria, mentre era in attesa di essere rimpatriato – probabilmente senza alcuna speranza di tornare in Guinea.
Il percorso generale di queste decisioni e analisi giuridiche era partito dalla decisione delle Sezioni Unite civili della Cassazione di esprimersi sulle ordinanze del Tribunale di Catania, attesa entro 90 giorni dalla pubblicazione. La questione sollevata riguardava sempre le condizioni che consentono il trattenimento dei richiedenti protezione internazionale, in relazione alla normativa europea e nazionale vigente.
Lucrezia Agliani