Nella formidabile scalata che Berlusconi sta effettuando per la corsa al Quirinale ’22, stanno arrivando tantissime voci scontente della sua candidatura
Le tante parti schierate contro Berlusconi nella corsa al Quirinale ’22 si stanno mobilitando per arrestare la sua votazione
Il tentativo del cavaliere, appoggiato dal centrodestra per prendere il posto di Mattarella, sembra infrangersi contro alcuni partiti e una fetta della stampa. Sono in molti a sperare in una frenata dell’ex premier, che sembra voler comunque fare un tentativo. Dalla sua frazione vi sono 451 grandi elettori, visto che è diventato il leader da cui prendere spunto per i suoi estimatori. La candidatura è nata spontaneamente, ma ancora non è stata del tutto formalizzata.
I partiti e i movimenti contrari alla elezione del cavaliere
Ovviamente, il centrodestra è compatto sulla figura da schierare in prima linea nella corsa al Colle. D’altra parte, il centrosinistra sta mettendo in campo ogni forza per poter denigrare tale elezione. Secondo il segretario del Pd, Enrico Letta, “la proposta deve essere condivisa da tutti e di alta caratura”. La maggioranza sembra dar ragione a quest’ultimo, ma tante varianti potrebbero portare l’ex presidente del consiglio a prendere il posto di Mattarella. “L’opzione messa in atto da FI, Lega e FdI è improponibile”, ha tuonato il presidente del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte, seguito da tutti i suoi estimatori.
L’opinione pubblica preoccupata per l’eventuale designazione di B.
Il Fatto quotidiano ha lanciato una petizione contro B. al Colle e in soli due giorni ha avuto più di 100 mila firme. Spesso, il giornale guidato da Marco Travaglio neanche nomina il suo nome e lo sminuisce, chiamandolo soltanto con la prima lettera del cognome.
Oltre a questa testata, vi è da notare la scenetta messa in atto dal programma televisivo Propaganda live, che ha mandato in onda uno sketch di Sabrina Guzzanti. Quest’ultima, mascherata dal passato premier e parlando a suo nome, ha affermato lo slogan “mi candido come donna, così la sinistra non può dire di no”.
Vi è da notificare anche la presa di posizione da parte di altri giornali, come il Manifesto, e di molti vignettisti, schierati nella fazione di chi teme questo insediamento. C’è anche chi mostra ciò di cui è stato accusato in questi anni l’uomo di villa d’Arcore, ossia: la condanna per frode fiscale; il finanziamento a Cosanostra; la sua tendenza all’omofobia e al sessismo; le leggi ad personam; lo sminuimento dei crimini del Fascismo; la serie di scandali giudiziari; il fatto che fosse iscritto alla loggia massonica P2; il limite alla libertà d’informazione.
Michelangelo Loriga