La Guardia di Finanza di Brescia ha eseguito quattro arresti e ha sequestrato circa 450mila euro a causa di una corruzione per appalti pubblici. Dalle indagini è emerso un meccanismo che avrebbe permesso l’assegnazione, per oltre 12 milioni di euro, da parte della Valcart, una società bergamasca di Rogno, di varie gare d’appalto, le quali bandite da Enel Distribuzione, una società partecipata dallo Stato. Sono in corso il sequestro di 450mila euro e sette perquisizioni nelle province di Brescia, Milano, Bergamo, Novara e Chieti
Cos’è la Valcart e perché si parla di corruzione per appalti pubblici
La Valcart, fondata nel 1974 a Rogno, è un’azienda specializzata nel recupero e nello smaltimento di molteplici tipi di rifiuti e materiali. Inoltre, questa azienda, offre anche altri servizi come:
- consulenza tecnica e legale alle aziende per la corretta gestione ambientale di rifiuti;
- le bonifiche ambientali anche da amianto;
- la rottamazione di autoveicoli;
- lo smontaggio di impianti industriali.
La Valcart, associata ad alcuni dei più importanti consorzi italiani attivi nello smaltimento e nel riciclo di rifiuti, ha sviluppato un know-how che le consente di trattare oltre 100 tipi di materiali. Essa, insieme a E-Distribuzione, è protagonista del progetto Circular Smart Meter, il quale ha come obbiettivo quello di “sostituire oltre 10 milioni di contatori elettronici di prima generazione con nuovi Open Meter realizzati in plastica riciclata al 100%”.
Purtroppo però, non è possibile parlare in termini positivi di questa azienda, in quanto oggi si trova al centro di una grave accusa di corruzione per appalti pubblici e non solo. Già, nel 2019, era stata accusata di un incendio doloso e, per questo motivo, la procura di Brescia aveva aperto un’inchiesta. Un incendio pericoloso che ha rilasciato numerose sostanze nocive nell’aria oltre che, a gravi danni di ogni tipo.
Ad oggi però, è emersa una nuova accusa riguardo la corruzione per appalti pubblici per la quale, la Guardia di Finanza di Brescia, con la collaborazione del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata, ha aperto un’indagine. Di conseguenza sono state arrestate quattro persone per “associazione a delinquere, finalizzata a corruzione, turbativa d’asta e accesso abusivo a sistema informatico.”
Le indagini hanno appurato un sistema di base criminale, il quale ha permesso l’assegnazione, per oltre 12 milioni di euro, da parte della società bergamasca Valcart, di varie gare d’appalto bandite da Enel distribuzione, una società partecipativa dallo Stato. Inoltre, sono in corso il sequestro di 450mila euro e sette perquisizioni nelle province di Brescia, Milano, Bergamo, Novara e Chieti.
Corruzione per appalti pubblici e gli arresti
Dalle indagini coordinate dal pm, Marzia Aliatis, è emerso il meccanismo che ha permesso la corruzione per appalti pubblici. Per aggiudicarsi le gare d’appalto, i disonesti, entravano in maniera abusiva nei sistemi informatici, in danno di un’altra società partecipata dallo Stato “la Terna”, visualizzando le “offerte trasmesse dalle imprese partecipanti ad alcune gare d’appalto”. In questo modo la “loro” società vinceva gli appalti.
Un dipendente infedele della partecipata Enel Distribuzione, la quale estranea alla vicenda, avrebbe ricevuto, nel corso di questa illegale operazione, a seguito di diversi incontri i con il corruttore, vicino ad un casello autostradale, oltre 70 mila euro in contanti. Ad oggi è possibile sapere ciò grazie alle riprese video effettuate dai militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Brescia.
In carcere sono finiti i fratelli Sergio e Vincenzo Bava, il primo amministratore di Valcart, e l’hacker Paolo Giannetta. Ai domiciliari invece il dirigente di Enel distribuzione Antonio Marcone che, avrebbe incassato mazzette per far vincere gare pubbliche a Valcart.
Al momento le autorità italiane stanno portando avanti un’importante operazione contro la corruzione per appalti pubblici. Grazie alle indagini condotte dalla Guardia di Finanza di Brescia, è stato possibile smascherare tale meccanismo illecito. Le misure prese contro i “criminali”, dimostrano la volontà da parte delle autorità di far valere la giustizia che ormai al giorno d’oggi non è per niente scontata.