È stata scoperta una molecola anti Covid che, attaccandosi alla proteina del virus, lo inibisce. Pazzesco, vero? Ma la cosa più incredibile è che a fare questa scoperta è stata una studentessa di 14 anni.
Quando il mondo dormiva ancora sonni tranquilli, Anika Chebrolu, 14 anni, era solo una studentessa della Indipendence High School di Frisco, in Texas, impegnata in un comune progetto di scienze. Il suo relatore l’aveva coinvolta nello studio della storia delle pandemie e nella ricerca di un rimedio contro l’influenza stagionale tramite la metodologia in-silico. Un modo per sperimentare nuovi farmaci senza il coinvolgimento degli animali. La piccola Anika mai avrebbe pensato che un giorno, da quelle ricerche, potesse scoprire la molecola anti Covid
Il caso volle che, proprio quando Anika aveva il naso fra i rapporti della pandemia del 1918, ecco che al telegiornale trasmisero le prime immagini di Wuhan, epicentro del contagio di una strana nuova forma di polmonite che difficilmente avrebbe raggiunto il mondo occidentale.
Ma ciò non avvenne. Da lì a pochi giorni infatti le zone del mondo coinvolte dal dilagare del Coronavirus si moltiplicarono vertiginosamente: era scoppiata la pandemia da Covid-19.
Cambio di rotta: la scoperta della molecola anti Covid
Mentre la comunità scientifica mondiale era impegnata nella lotta al virus SARS-CoV-2, Anika Chebrolu e il suo relatore decisero di spostare i loro sforzi sullo studio del Coronavirus e, attraverso il simulatore, compiere una ricerca farmacologica combinando più di 682 composti. Dopo mesi di ricerche, avvenne qualcosa di inaspettato: Anika individua una molecola anti Covid capace di legarsi alla proteina del Coronavirus ed inibirla.
La clamorosa scoperta ha attirato l’attenzione dei media a livello internazionale e ha lasciato a bocca aperta la comunità scientifica, la quale si è trovata fra le mani i risultati dello studio nell’ambito del concorso 3M Young Scientist Challenge 2020. Anika Chebrolu si è aggiudicata il titolo di America’s Top Young Scientist, riscuotendo un premio di 25mila dollari.
E adesso?
Il coronavirus ha ucciso più di 1 milione di persone in tutto il mondo da quando la Cina ha dichiarato il suo primo caso all’OMS nel Dicembre 2019.
Anika Chebrolu ha dichiarato di non darsi pace finché la sua molecola anti Covid non si tradurrà in una cura concreta distribuita a livello mondiale:
Il mio impegno nel trovare la molecola capace di inibire la proteina del virus SARS-CoV-2 non sembrerà che una goccia nel mare, ma si aggiunge agli sforzi della comunità scientifica globale. Tuttavia, ciò che farà davvero la differenza sarà come questa molecola verrà impiegata nello sviluppo di un farmaco efficace.
Anika, oltre ad avere una passione per la danza tradizionale indiana, sin da quando era piccola si diletta a giocare con la tavola periodica degli elementi, incoraggiata dal nonno, insegnante di chimica.
Il futuro
Anika ha solo quattordici anni e ci sta dando una speranza che fa impallidire qualunque promessa di riabbracciarci tutti. Serve tirare una riga e ricominciare a pensare ad un futuro diverso anche per le nostre scuole. E per il nostri insegnanti e ricercatori senza contratto che la mattina hanno la pupilla nel microscopio e la notte servono pizze. Serve tener fede alla promessa entusiasta di uscirne migliori perché il futuro non lo conosciamo. Ma siamo tutti d’accordo che se Anika quel giorno non avesse avuto accesso al microscopio, oggi le cose ci sembrerebbero parecchio… Ma parecchio peggiori.
Nicol Zacco