Netanyahu, il premier uscente alla guida del governo, mette in campo contro il coronavirus in Israele strumenti solitamente impiegati nell’antiterrorismo.
SORVEGLIARE I CITTADINI PER PREVENIRE I CONTAGI
Lo Shin Bet, l’intelligence israeliana interna, sta usando i dati dei cellulari delle persone positive al coronavirus per mettere in quarantena tutti quelli entrati in contatto con loro. Il piano di spionaggio continua nonostante le proteste di una parte dell’opposizione che accusano il governo di violare la privacy dei cittadini.
Così circa 400 israeliani hanno ricevuto in questi giorni questo messaggio sul cellulare:
Da una ricerca epidemiologica risulta che sei stato vicino a qualcuno infettato dal coronavirus. Devi immediatamente metterti in quarantena per 14 giorni per proteggere i tuoi parenti e il resto della popolazione.
AL MERCATO DEI TEST
Per tentare di contenere il coronavirus, ha incaricato anche il Mossad dell’acquisto di test per il coronavirus. Risulta che si siano aggiudicati almeno 100mila test, acquistati anche da paesi nemici o apertamente ostili.
I tamponi saranno utilizzati seguendo la strategia della Corea del Sud: fare migliaia di test al giorno per prevenire l’epidemia e individuare i positivi e le persone con cui sono entrate in contatto.
Inoltre, l’Unità 81 dell’esercito israeliano sta lavorando per produrre degli speciali ventilatori ad uso domestico, da rendere utilizzabili anche negli ospedali.
LA FASE 3
Secondo il quotidiano Hareetz, il governo imporrà presto nuove misure ancora più restrittive, così che il Paese (oggi alla “fase 1”) entrerà nella “fase 3”: una rigida quarantena per tutti, sotto controllo della polizia e dell’esercito.
Ad oggi in Israele si registrano sono 3 morti per coronavirus, anziani tra i 67 e gli 88 anni. I casi positivi sono 1.656, di cui 39 malati che versano in condizioni gravi, mentre 49 sono guariti e sono stati dimessi.
Gloria Cadeddu