Corigliano-Rossano: La nuova città della Calabria, le nuove elezioni, le richieste del nuovo sindaco

Ultia Voce, Nuova città della Calabria

La nuova città

Corigliano-Rossano è un comune di quasi 80mila abitanti, sita nella pianura di Sibari in provincia di Cosenza. Il comune prende il nome dall’unione di due comuni, Corigliano e Rossano, appunto.
Era il 20 Ottobre 2017 quando, tramite un referendum, gli abitanti dei due comuni hanno scelto di dire SI alla fusione. Il SI ha vinto, ma di poco (61,4%), ciò nonostante dopo il consiglio regionale della Calabria, più precisamente , il 2 Febbraio 2018, è stata approvata la legge che ha definitivamente istituito il nuovo comune, nato esattamente il 31Marzo 2018.
La battaglia tra quelli che volevano la fusione e coloro che invece preferivano i due comuni separati si è susseguita per giorni, a tal scopo è nato L’Osservatorio Permanente sulla Gestione e gli Effetti della Fusione, che è tutt’ora attivo con una pagina su Facebook e alcune iniziative in corso d’opera. La polemica tra i fusionisti e gli scissionisti abbracciava anche l’altra polemica, quella del presunto centralismo di Cosenza. Potremmo dare un’idea del dibattito dicendo che, secondo il parere di tante persone, molti comuni della fascia ionica vivono all’ombra delle decisioni della macchina amministrativa cosentina. Non è questa la sede per scendere nei dettagli, ma il dibattito è ancora vivo e per chi volesse approfondire consigliamo il seguente link

Il nuovo sindaco e la vecchia campagna elettorale

Il primo sindaco, della nuova città della Calabria, la terza in ordine di grandezza, è Flavio Stasi. Stasi è diventato sindaco a Giugno (2019). Anche quella di Stasi non è stata per niente una vittoria semplice. Contro di lui, infatti, gareggiava Giuseppe Graziano, ovvero, uno dei propulsori della fusione, nonché ex consigliere regionale, con alle spalle una vasta esperienza accumulata nelle mansioni amministrative. Graziano rappresentava l’alleanza di destra, la Lega, ad esempio, sostenne la sua candidatura. L’altro candidato era Gino Promenzio, giovane  medico in carriera, ma con poca esperienza politica, candidato dal PD. Nella campagna elettorale, dalla quale Stasi è uscito vittorioso dopo aver stracciato Graziano al ballottaggio, è successo di tutto. Come su scala nazionale, c’erano sostenitori di Graziano che accusavano Stasi di essersi alleati con i rappresentanti del vecchio sistema, in particolare, l’attuale sindaco di Corigliano-Rossano venne accusato spesso di includere personaggi della vecchia classe politica, quelli che avrebbero ridotto sul lastrico il sistema sanitario, come anche le infrastrutture. Invece di dilungarmi, vi propongo un estratto dal Blog di Rossano, di quanto affermato da Graziano:

“Che venga allo scoperto, allora, l’amico Stasi e semmai stessi dicendo bugie, mi smentisca in un faccia a faccia e abbia il coraggio di rifiutare i voti di chi si è alleato con lui per togliere di mezzo me. A partire dall’ex sindaco di Corigliano, Giuseppe Geraci, per finire al manovratore della sanità calabrese, Franco Pacenza, passando per il padre della discarica di Bucita, Tonino Caracciolo, e all’artefice della chiusura del Tribunale di Rossano, Jole Santelli. Attendiamo risposte». ©Ufficio Stampa Graziano Sindaco

Stasi, dunque, anche se correva con una lista civica indipendente, anche se in ordine di età era il più giovane, venne accusato di favorire “il vecchio”. A sua volta l’attuale sindaco rigirava a Graziano le sue accuse e con lui anche il Blog Iacchitè, sempre molto ostile alle dinamiche politiche di Graziano. Anche in questo caso, riporto quanto si legge da Iacchité, in modo da non soffermarmi troppo sulle vecchie polemiche elettorali e restare, volutamente, neutrale almeno in questo articolo:

“Ecco cosa si legge in un esposto presentato alla procura di Castrovillari dal signor Antonio Ferrante, strenuo rivale del generale Graziano: In particolare, il territorio cosentino è stato ampiamente depredato dal taglio abusivo di boschi. Attraverso l’appoggio di alcuni marescialli del Corpo Forestale, sono stati illecitamente disboscati migliaia di ettari nei Comuni di Bocchigliero, Rossano, Longobucco, Acri ecc., da parte di consorterie criminali locali e sempre con la connivenza ed il supporto di ufficiali e guardie forestali al servizio del Graziano, il cosiddetto “generale”.

Il nuovo presidente e la nuova campagna elettorale

Non mancano neanche in questa campagna elettorale per la presidenza alla regione le continue accuse fatte dai partiti. Il 26 gennaio la Calabria dovrà scegliere il suo presidente della regione e, Salvini, in piazza a Corigliano, parlava di scacciare il vecchio sistema politico. Peccato che la sua candidata, Joe santelli, può rappresentare tutto meno che il nuovo, visto che  è una vita che fa politica. Di recente a Cosenza è stata vice sindaco, è stata anche una  parlamentare con Forza Italia e Popolo delle libertà, alla camera come al senato. Ha svolto il ruolo di sottosegretario alla giustizia dal 2001 al 2006, nel secondo e nel terzo governo del berlusca. Il 2 maggio 2013 viene nominata Sottosegretario di Stato al Ministero del lavoro e delle politiche sociali sotto il Ministro Enrico Giovannini, nel governo Letta. Insomma, una vera carriera politica quella della Santelli, con tanta di ostentata simpatia da parte di  Silvio Berlusconi, il quale le ha dedicato una delle sue battute proprio in questi giorni (non me l’ha mai data). Al lato opposto, in corsa per la presidenza, c’è Pippo Callipo, un imprenditore che vende tonno, denominato, appunto,  “il re del tonno”. Callipo era ben visto anche per una possibile candidatura nei 5stelle, ad ogni modo, l’imprenditore ha spese parole non proprio gagliarde verso la battuta del cavaliere su la Santelli:

“Berlusconi viene qui con il suo jet privato a mortificare i calabresi e soprattutto le donne con battute volgari. Dopo vent’anni al governo in cui avrebbe potuto fare molto per la Calabria ora viene a promettere che ci salverà e i calabresi ancora gli credono? Mi fa rabbia pensare che ci sia qualcuno in Calabria che ancora può avere fiducia nelle promesse di Berlusconi. Ma per vent’anni dov’è stato? Cos’ha fatto per la Calabria?”

Una carrellata di attacchi quindi, che non si limita a destra e sinistra con Santelli e Callipo. Di queste ore è l’attacco di Francesco Aiello verso Carlo Tansi. Il candidato pentastellato ha accusato il geologo, che corre con una lista indipendente, di aver fatto già abbastanza (non in senso positivo) con la sua carriera nella protezione civile. Per l’occasione lo denomina Lo zorro della Calabria:

«Carlo Tansi non riesce a governare il proprio egocentrismo, nei suoi discorsi non conosce il “noi” e si racconta senza contraddittorio come lo Zorro di Calabria. Senza un progetto politico, da mesi punta a ritornare a palazzo dopo aver guidato la Protezione civile regionale, che sotto la sua gestione ha perso 10 bravi funzionari e registrato affidamenti diretti per 800mila euro in tre anni».

Anche lo stesso Tansi, in questa campagna elettorale, non dimentica di nominare quella casta distruttiva, e di  puntare il dito contro chi, secondo lui, ha rovinato la Calabria, costringendo i calabresi ad emigrare per lavorare, curarsi, studiare ecc:

“Serve una distruzione totale della casta che ha rovinato la nostra terra, sempre la stessa che da 40 anni ha ucciso ogni speranza di crescita della regione. Una burocrazia – pilotata da politici che curano esclusivamente i propri interessi – che annulla le potenzialità dei calabresi per bene”. L’ex capo della protezione civile punta il dito persino contro Bruno Vespa: “E’ proprio il partito della torta a riproporsi ancora una volta, nella scena politica calabrese, avvallato da subdoli e farlocchi sondaggi, come quello condotto da Bruno Vespa”.

Le richieste di Stasi ai candidati alla regione

Flavio Stasi sa bene che in campagna elettorale ogni parola può tramutarsi in un pretesto per attaccare chissà chi, in nome di chissà che cosa. E per questo che il neo sindaco di Corigliano Rossano, sebbene non manca di valutare il quadro politico generale,  fa questa premessa prima di avanzare delle richieste: “Ho atteso volontariamente le ultime ore disponibili prima del voto per evitare che eventuali impegni presi da coloro che si candidano a governare la nostra regione finiscano nel tritacarne delle centinaia di dichiarazioni di intenti da campagna elettorale. Non è compito di un Sindaco quello di giudicare temi o tenore di una campagna elettorale importante, cruciale come questa per la nostra terra, nella quale però è risultata evidente una preoccupante estemporaneità da parte di tutte le forze politiche in campo, dal momento che la scelta dei capi coalizione si è consumata sostanzialmente poche ore prima dalla chiusura dei termini: questo non mi è piaciuto e non credo sia un buon segno”.

I 6 punti di Stasi

Il piano d’azione, che per Stasi dovrebbe essere prioritario, si articola partendo da 6 punti cardini: problema idrico, rifiuti, infrastrutture e trasporti, sanità, Enel; fusione.
Sul problema dell’acqua Stasi non ha dubbi, ci vuole un impegno che devii il continuo ping pong tra enti e uffici regionali  per delegarlo laddove serve come il pane, ovvero, nelle comunità. Per questo il sindaco chiede:”Migliorare la rete significa dare un servizio efficiente e diminuire drasticamente le spese, avvicinandosi a modelli virtuosi e sostenibili. La prossima giunta regionale è disposta ad incrementare quelle cifre?”
Sul problema dei rifiuti Flavio Stasi si è mosso in prima persona, ha radunato molti sindaci per un’assemblea ATO, della quale ha fatto menzione anche il candidato Tansi:“Emergenza rifiuti in Calabria, un sistema al collasso. Le considerazioni del sindaco di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi, espresse nell’ultima assemblea dell’ATO Rifiuti di Cosenza, sono del tutto condivisibili”. Stasi vuole, dunque, che i comuni abbiano più libertà d’azione e non siano dipendenti da enti e sedi regionali, il più delle volte anonimi e fantasmi, nella gestione dei rifiuti.
Sulla sanità l’accento cade, inevitabilmente, sul nuovo ospedale della sibaritide. I lavori sono iniziati e già sospesi a C/da Insiti, ovvero nella contrada al centro tra la zona di Corigliano e quella di Rossano. Per questo il sindaco chiede e reclama:”I sindaci non possono dover lottare anche per i reparti di ospedali SPOKE che servono centinaia di migliaia di cittadini. Ma soprattutto, Ospedale della Sibaritide, semplicemente: quando? Ora non c’è più nulla che impedisca l’inizio dei lavori, serve la volontà politica, serve una data”.
Se pure Stasi ritiene importanti i progetti avviati dall’assessore Musmanno (elettrificazione della linea ferroviaria ionica ed il nuovo piano del Trasporto Pubblico Locale) il neo sindaco è ben consapevole che solo questi progetti non basteranno per far fronte alle tante infrastrutture e ai tanti trasporti, purtroppo, non sufficienti in Calabria. Non basta, per la mobilità dei calabresi affacciati sullo Ionio, il Sibari-Bolzano, ovvero,  la nuova linea ferroviaria da poco inserita , che perlomeno può vantare un treno fabbricato negli anni 2000 (un privilegio da queste parti). Quello che ci vorrebbe il sindaco lo traccia precisamente nelle sue dichiarazioni: “Va ridisegnata una linea ionico-adriatica, merci e passeggeri, che dia diritto alla mobilità e possibilità di sviluppo alle nostre imprese produttrici. Bisogna investire sul Porto di Corigliano-Rossano: noi stiamo insistendo sulla banchina crocieristica e sul miglioramento delle condizioni della nostra marineria, che è anima di un segmento di porto oltre che di città, ma serve che la regione investa nel porto della terza città della Calabria, come terminal turistico; come dimora di una grande e storica marineria; come nodo strategico dell’agricoltura”.
Più volte teatro di polemiche,  il sito Enel di c/da S.Irene, affacciato sul mare in zona Rossano, continua ad impegnare i politici della zona. Questa volta il neo sindaco chiede a gran voce la riconversione del sito per un “rilancio sostenibile”: “Quello che manca sono gli investimenti. Se non arrivano investimenti privati, chi se non la regione – di concerto col Comune e col MISE – deve aprire un tavolo con Enel al quale discutere di un progetto di rilancio sostenibile dell’area, mettendoci degli investimenti propri?”
Altro campanello d’allarme per i candidati alla presidenza della regione, secondo Stasi, dovrebbe essere l’avvenuta  fusione. Stasi fa notare che ai comuni del sud non è riservato lo stesso trattamento per i comuni che si fondono al nord. E che viste le condizioni, non proprio consoni, in cui si ritrova la Calabria, ci sarebbe bisogno di  cambiare questa “usanza”, magari premiando i comuni che scelgono di fondersi:”In Calabria i contributi per i comuni fusi, comuni che hanno avuto il coraggio di aprire una nuova faste storica ed istituzionale, sono rimaste dichiarazioni d’intenti. In un momento complicato per gli enti locali come quello che viviamo, chi ha deciso di fondersi deve essere premiato. La prossima giunta regionale lo farà, o continuerà a restare miope rispetto a processi istituzionali storici, importanti e lungimiranti come questi?”

 

 

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