Non accenna a calare lo scambio di bordate – per ora solo verbali – tra la Corea del Nord ed il presidente Donald Trump. Ieri sera l’agenzia ufficiale Kcna ha dichiarato che Trump “è fuori di testa e ha perso la ragione” aggiungendo che “solo la forza assoluta” può funzionari dopo le minacce “prive di senso” fatte dal presidente americano.
Per questo, prosegue la Kcna, i piani per attaccare “le acque” (ieri si parlava tout court dell’isola, e si potrebbe quindi essere di fronte alla minaccia di un’azione dimostrativa e non di un attacco contro le installazioni Usa) vicino all’isola di Guam, sede della base aerea di Andersen, a soli 3.400 km di distanza, dove sono schierati i bombardieri strategici Usa, “saranno pronti per metà agosto e si attenderà solo l’ordine del comandante in capo (il dittatore Kim Jong-un) per procedere”. A parlare il generale Kim Rak Gyom capo delle forze strategiche missilistiche nordcoreane.
Dopo che la Corea del Nord ha fatto sapere di aver piani per attaccare la base aerea di Andersen nell’isola di Guam, a soli 3.400 km di distanza, dove sono schierati i bombardieri strategici Usa, Trump ha ricordato a Pyongyang che l’arsenale nucleare americano è “più poderoso che mai”, “il mio primo ordine come presidente è stato quello di rinnovarlo e modernizzarlo” e “spero di non dover mai usare tale potere”.
Ieri Trump aveva minacciato “fuoco e fiamme” contro Pyongyan dopo la notizia che era riuscita a miniaturizzare una testata atomica a tal punto da riuscire ad inserirla nell’ogiva di missile balistico intercontinentale (Icbm) in grado di raggiungere gli Usa come quelli testati il 4 ed il 28 luglio.
Nonostante non si siano registrati movimenti anomali ne nel Pacifico ne nelle basi Americane, la tensione è a livelli mai raggiunti prima d’ora, e una terribile atmosfera di guerra aleggia nell’aria.
Francesco Merendino