Tutti ci siamo chiesti se la nostra relazione durerà o che tipo di coppia dovremmo formare per assicurarci che possa durare nel tempo. Per rispondere a questa domanda, gli psicologi hanno studiato 232 coppie eterosessuali (non sposate) per due anni. Da questa ricerca sono emerse quattro tipologie di coppie. Vediamole assieme.
La coppia drammatica
Il livello di impegno di questi individui cambia spesso nel tempo, per lo più abbassandosi in modo drastico. Queste persone hanno un’immagine negativa del loro rapporto, per cui passano molto tempo con i membri della propria rete sociale, tutelandosi in caso di rottura con il partner. Infatti, questa tipologia di rapporti ha quasi il doppio delle probabilità rispetto alle altre coppie di andare in contro a una rottura, oltre a non mantenere o migliorare il proprio livello di coinvolgimento, finendo per erodere il rapporto. Perché? Perché queste persone esitano a lasciarsi coinvolgere in una relazione, risultando così ambigui. Questa ambiguità non implica una sfiducia nell’istituzione del matrimonio, ma nella possibilità di avere (in generale) una relazione che funzioni. Non sorprende, visto che spesso, in queste coppie, il grado di compatibilità è scarso. E il sesso? Male anche quello: si riscontrano i livelli più alti di insoddisfazione sessuale.
La coppia guidata dal conflitto
Ecco il tipo di coppia paradossale. Queste coppie tendono a non divertirsi insieme durante il tempo libero, passandolo dunque separatamente, oltre ad avere maggiori timori per il matrimonio. Questo può generare conflitti, che, se nella coppia drammatica sono pochi ma intensi, qui sono persistenti ma di bassa intensità. Questi continui conflitti, ma soprattutto la loro risoluzione, unita a una grande attrazione sessuale, può portare ad abbandonarsi al momento che si sta vivendo stabilizzando (almeno temporaneamente) la situazione.
La coppia socialmente coinvolta
Queste coppie hanno un basso numero di cali dell’impegno, anzi, andranno incontro a un approfondimento del livello di impegno, dovuto al fatto che questi partner condividono le reti sociali, con le quali hanno interazioni positive, contribuendo a formare un’identità di coppia. Conseguentemente, questo tipo di coppia è il più soddisfatto, perché il loro amore è basato sull’affetto, sulla fiducia e sul rispetto reciproco, oltre al fatto che non c’è esitazione, ambivalenza o preoccupazioni per il matrimonio, rendendo queste coppie quelle con una minore probabilità di rottura.
La coppia concentrata sul partner
Come le coppie socialmente coinvolte, anche qui abbiamo pochi cali dell’impegno ma un’ancor maggiore visione positiva della coppia e del partner, per scegliere il/la quale viene speso molto tempo ed energie. Infatti, verranno attentamente considerati aspetti quali le caratteristiche di personalità, gli interessi e se si sta bene insieme quando si passa il tempo con questa persona. Quindi, queste coppie spendono molto tempo assieme durante le attività di svago, distinguendosi dunque dalla coppia concentrata sul partner, che preferisce passare il tempo assieme con la rete di amici/familiari dell’uno o dell’altra. Il livello di impegno è massimo e le chance di rottura minime.
Conclusioni
Ovviamente questa ricerca rappresenta un tentativo di approfondire la nostra conoscenza dei rapporti di coppia per capire quali siano le condizioni che permettono a una relazione di durare più a lungo. Non c’è, certamente, la pretesa di creare dei compartimenti stagni in cui far entrare necessariamente tutte le coppie esistenti. Tuttavia è possibile che ciascuno di noi possa riconoscersi in una di queste tipologie di coppia, pensando a storie passate o attuali. Perché dunque non stimolare una riflessione sul nostro modo di interagire con il nostro partner (e farne tesoro)? E voi? Vi siete rivisti in una di queste tipologie di coppia? Fatecelo sapere con un commento.
Davide Camarda