Copa América 2019, ecco chi sono i protagonisti
Il 14 Giugno 2019 inizierà la 46esima edizione della Copa América 2019 che questa volta si giocherà in Brasile. Quest’anno ai nastri di partenza vi saranno 12 squadre. 10 squadre, della Confederazione Sudamericana e le altre due che questa volta, al contrario di come sempre accaduto fino ad ora non faranno parte della CONCAF federazione centro e nord’americana (Stati Uniti d’America e Messico). Quest’ultime, hanno deciso spontaneamente di ritirarsi dalla Copa América per poter partecipare alla Gold Cup. Dunque per ovviare a questo problema, si è deciso di chiamare due squadre non del territorio, a partecipare alla Copa América: il Giappone e a sorpresa il Qatar (campione in carica della Coppa d’Asia). Dunque ecco la lista dei gironi:
GIRONE A
- Brasile (paese ospitante)
- Bolivia
- Venezuela
- Perù
GIRONE B
- Argentina
- Colombia
- Paraguay
- Qatar (ospite per la prima volta)
GIRONE C
- Uruguay
- Ecuador
- Giappone (ospite)
- Cile (campione in carica)
Tutto il grande calcio sudamericano si sfida
Argentina, Brasile, Cile, Giappone e Colombia sicuramente sono i 5 nomi più caldi di questa Copa América. L’Albiceleste di Leo Messi e compagni, ha già vinto 14 volte questa competizione e la “Pulga”, forte di un arsenale composto da Aguero, Di Maria, Dybala e Lautaro Martinez (giusto per citarne alcuni) vorrà alzare almeno un trofeo con la nazionale Argentina prima di ritirarsi. Nonostante la grande assenza di Neymar diagnosticata nelle ultime ore, il Brasile vorrà sicuramente puntare alla vitoria della nona Copa América della sua storia. Coutinho, Gabriel Jesus, Dani Alves e Thiago Silva sicuramente i tifosi brasiliani hanno una buona rosa su cui contare, anche senza O’Ney. Alexis Sanchez e Arturo Vidal invece dalla loro parte cercheranno di trascinare il loro Cile a vincere la seconda edizione di fila di questa grande competizione. James Rodriguez, Radamel Falcao e Duvan Zapata si prospettano un tridente con i fiocchi per la nazionale colombiana. Da tener d’occhio anche il Giappone che anche senza due pedine fondamentali come Kagawa e Okazaki è in grado di fare male, come abbiamo visto al mondiale. Occhio quindi ai “Samurai blue” che hanno ancora il dente avvelenato dalla partita contro il Belgio.
Kevin Schettino
Una volta che si comincia a leggere si rimane coinvolti, termini non molto comuni, mostrando così anche cultura da parte dello reporter.
Sarebbe consigliato creare anche un po’ di suspance in modo da coinvolgere ancora di più il lettore.