Uno sguardo a 360°
Molto si può dire dell’imprenditore americano Elon Musk, attualmente secondo “Forbes” uno degli uomini più ricchi e potenti nel mondo. In questi anni i suoi progetti si sono dimostrati sempre all’avanguardia, anticipando in alcuni casi i desideri dell’animo umano.
Un esempio calzante è la società “SpaceX” (Space Exploration Technologies Corporation), fondata nel 2002, di cui Elon Musk è l’amministratore delegato. La “SpaceX” progetta e costruisce veicoli spaziali adibiti al trasporto di persone o merci all’esterno della atmosfera terrestre. Musk considera la “vita multi-planetaria” un grandissimo passo per il progresso dell’umanità.
Un altro ambito di investimento e ricerca è quello dell’energia rinnovabile: numerose sono le sue società che si occupano di questa tematica da diversi punti di vista. La più famosa è la “Tesla”, che si occupa di progettare automobili elettriche.
Neuralink: una nuova sfida
L’annuncio è stato fatto pochi giorni fa, da Elon Musk in persona, alla “California Academy of Sciences” di San Francisco. La sua nuova azienda, la Neuralink (co-fondata nel 2016), sta lavorando ad un sensore che, inserito nel cervello, permetterà di controllare i dispositivi col pensiero. Per l’imprenditore il sensore sarà a tutti gli effetti un punto di connessione tra il mondo degli uomini e quello delle macchine, aprendo la strada ad innumerevoli campi, da quello delle intelligenze artificiali a quello della sanità.
Inserimento del sensore
Viene fatto un foro sul cranio della grandezza di 8 millimetri, così piccolo che il neurochirurgo si serve dell’aiuto di un “chirurgo-robot”. Uno degli obbiettivi primari della “Neuralink” è quello di non ledere il cliente tramite interventi chirurgici troppo invasivi e pericolosi.
Vengono inseriti tremila elettrodi di una grandezza compresa tra i 4 e i 6 micrometri. Il sensore in seguito si collega ai neuroni: rimane visibile solo un piccolo chip dietro l’orecchio. Attualmente il chip trasmette i dati tramite un cavo USB: in futuro la trasmissione sarà totalmente wireless.
Una ricerca che fa grandi passi
Il progetto finora ha fatto grandi passi, al giorno d’oggi è stato testato sui ratti e su una scimmia. Il prossimo passo sarà l’applicazione su un cervello umano, in grado di rivoluzionare la vita di migliaia di persone. Si pensi nel campo medico: a tutti i pazienti affetti da paralisi, oppure con arti amputati. “Neuralink” sarebbe in grado di restituire loro una nuova vita, tramite un dispositivo elettronico guidato dal solo pensiero. Attualmente Neuralink ha raccolto oltre 150 milioni di dollari. Molti passi sono stati fatti, ma altri ne restano da fare, come la sperimentazione sugli esseri umani.
Altro grande ambito di utilizzo è quello delle Intelligenze artificiali, ambito in cui “Neuralink” potrebbe fornire una interessante interfaccia tra il cervello umano e la macchina, in un futuro in cui le i.a. potrebbero essere determinanti per il nostro pianeta.
Jacopo Senni