Di Sabina Guzzanti
Questa guerra è diversa dalle altre, dicono tutti, a me sembra che l’unica differenza sia che sta volta è a casa nostra ma ammetto è una differenza rilevante.
In questi giorni stiamo decidendo il destino di intere generazioni e dell’Europa.
Putin è un dittatore, anche se ha molto consenso, è un dittatore, perché mette in prigione, tortura e uccide chi non la pensa come lui. Perché persegue senza scrupoli fini deliranti. e se il nostro paese dipende dalla Russia più di quanto l’interesse nazionale consigli, non è per la gente come noi, pacifista e libertaria. Lo dobbiamo a grandi statisti e imprenditori che ci hanno lucrato e ci hanno tradito.
Putin è un dittatore perché al posto dell’informazione c’è una propaganda grossolana e obsoleta, bugie sfrontate, che si reggono solo con la violenza.
Ma da noi pure c’è tanta propaganda spudorata nelle sue contraddizioni: i dittatori che a volte sono condannati a volte ricoperti d’oro.
Siamo tutti felici di accogliere la povera gente che fugge dall’Ucraina, ma ci domandiamo perché altri profughi che fuggono da guerre altrettanto criminali, sono imprigionati su nostro mandato e ci viene perfino vietato di soccorrerli.
Anche la nostra propaganda è spesso ridicola: Davvero proprio adesso che il sogno di un Europa unita, sta assumendo un po’ di concretezza, è il momento di sacrificare tutto come tributo al Dio della guerra perché dobbiamo fermare Satana?
La propaganda si accentua nelle emergenze, ma se il futuro si prospetta come un’emergenza continua dobbiamo sfidarla perché ci impedisce di ragionare.
Ci ricordiamo la propaganda ai tempi dell’invasione dell’Afghanistan e dell’Iraq vent’anni fa. I pacifisti in tv venivano ridicolizzati. Ci accusavano di essere emotivi, tutto cuore niente cervello. Uh poverini muoiono dei bambini mussulmani… ma non lo capisci che quelli ci odiano? Da grandi uccideranno anche te, si faranno esplodere di gratitudine.
E invece avevamo ragione su tutto: era una guerra illegale, avrebbe provocato la morte di centinaia di migliaia di civili, la cricca di Rumsifield se li sarebbe mangiati quei paesi.
I giornali titolavano: l’opinione pubblica è la quarta super potenza, ma le grandi democrazie dell’opinione pubblica se ne sono infischiate. Guai a chi osava mettere in dubbio che l’invasione non fosse dettata da alti principi morali.
Chi aveva qualche dubbio sulle ragioni di quelle guerre, se l’è tolto questa estate in Afghanistan la gente aggrappata ai carrelli degli aerei: vi prego salvate almeno la mia bambina!
Signora il corso di democrazia è durato 20 anni, se aveste studiato ora sapreste cavarvela… adesso ci scusi andiamo di fretta.
Ma per fortuna la nostra è una democrazia e di persone che esprimono dubbi ce ne sono: abbiamo scoperto che la Nato da tempo si è infiltrata in Ucraina, che molti paesi fra cui il nostro l’hanno armata da anni. Che quindi forse questo conflitto non è così inaspettato e unilaterale.
Qualcuno ha scritto che le negoziazioni sono state trascurate, che la diplomazia non ha fatto il suo dovere.
Qualcuno osserva che gli unici che ci guadagnano da questo conflitto sono gli Stati Uniti che in un colpo solo fanno fuori tutti i loro competitor: Russia, Europa e si portano avanti nell’attacco alla Cina… E se alle soglie di una svolta nella negoziazione, Biden insulta Putin, il sospetto che cerchi la guerra si rafforza.
Qualcuno osserva che dietro la richiesta di difendere l’indipendenza Ucraina ci sia quella di rinunciare alla nostra indipendenza.
Altri hanno sottolineato che i paesi più popolosi dell’Onu, hanno votato contro le sanzioni perché vedono l’occidente come un aggressore. e che forse lavorare per la pace oggi significa prendere atto che l’occidente è solo una parte del mondo.
Qualcuno ha elencato gli orrori delle le guerre in cui siamo stati coinvolti concludendo se Putin è uno zozzone siamo abbastanza zozzoni anche noi per sederci allo stesso tavolo.
E sono domande anche nell’interesse del popolo Ucraino nei cui confronti voglio esprimere anch’io solidarietà e amicizia. E profonda ammirazione perché sono disposti a dare la vita per la libertà, mi convince meno che siano tutti d’accordo a morire per difendere i confini della patria. Anche su questo punto qualcuno fortunatamente ha fatto notare che l’Ucraina pure senza il Donbass e la Crimea, resta un paese immenso con enormi risorse, bassa densità della popolazione, potrebbero essere tutti ricchi come i norvegesi, e invece è il paese più povero d’Europa, perché sono vampirizzati da 4 oligarchi, uno dei quali sponsorizza per inciso sia Zelensky che gruppi di estrema destra. Vogliamo farli entrare in Europa? Aiutiamoli a diventare una democrazia, un’oligarchia con la democrazia non c’entra niente.
Qualche giorno fa sono tornata a teatro finalmente, ad ascoltare le lettere di Moro prigioniero delle br, interpretate da Fabrizio Gifuni di una bravura e di un coraggio impressionanti.
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Sembrava il suo fantasma che Parlava di gladio, delle stragi, di quanto lo aveva turbato l’incontro con Kissinger. E inevitabilmente ho pensato che è vero che ci è andata bene a finire con l’occidente democratico, ma anche noi siamo un paese satellite, abbiamo pagato e paghiamo un prezzo altissimo soprattutto in termini di indipendenza. Possibile che questo tema nel nostro dibattito sia un tabù?
Mi sono ricordata che all’epoca in tv dicevano che Moro era impazzito. Che non era più lui. Avevo 15 anni, capivo solo che mentivano. non dobbiamo farci intimidire quando ci danno dei pazzi.
Dicono la pace non sente ragioni ed è vero perché fuori dalla pace non esiste razionalità. Con la guerra scompaiono i diritti, la giustizia, l’uguaglianza, la libertà di parola, la scuola e il lavoro. La guerra è una sciagura, non può risolvere, può solo aggravare qualsiasi problema.