E’ notizia di quest’estate: TIM e HPE Services Italia (parte di Hewlett Packard Enterprise) si è aggiudicata la fornitura di servizi Cloud per la Pubblica Amministrazione, insieme anche a Poste, Postel e Postecom.
Il contratto in questione avrà durata quinquennale ed un valore di 500 milioni di euro e consentirà alle amministrazioni pubbliche di poter usufruire di un’ampia gamma di servizi Cloud, erogati attraverso i data center di Tim e Hpe Services Italia secondo elevati standard di sicurezza ed in ottemperanza alla normativa sulla Privacy vigente.
Grandi aspettative derivano da questa importante novità: piattaforme ed applicazioni che rendano più agevoli il recupero e/o il trattamento di alcuni dati, una più efficiente gestione ed archiviazione documentale e, molto probabilmente, servizi ai cittadini più rapidi e digitalizzati.
Questo, d’altro canto, è perfettamente in linea con il processo, sancito anche da un decreto legge (Decreto Legislativo sul Codice dell’amministrazione digitale – Cad), che stabilisce che entro il 12 dicembre c.a. sia necessario implementare da parte delle Pubbliche Amministrazioni un’attività di “digitalizzazione” delle stesse, passando da una gestione sempre meno cartacea ad una gestione sempre più informatizzata dei dati e dei documenti.
Ciò non significa che i cittadini saranno obbligati a comunicare in formato elettronico con le pubbliche amministrazioni, bensì che le pubbliche amministrazioni dovranno adeguare i loro processi, facendo in modo di garantire la digitalizzazione dei documenti ricevuti e l’invio multicanale (cartaceo oppure elettronico), compatibilmente con le caratteristiche tecniche del destinatario.
I documenti informatici dovranno naturalmente rispettare i requisiti di qualità, sicurezza, integrità e immodificabilità.
Per sicurezza si intendono tutte quelle procedure che riguardano l’accesso ai dati e la riservatezza degli stessi, per qualità si intende invece la leggibilità dei documenti e la loro fruibilità attraverso supporti di memorizzazione e di lettura congrui.
Per integrità ed immodificabilità si intende, invece, il fatto che i documenti debbano essere salvati in modo tale da non poter essere modificati nella forma e nel contenuto durante il loro ciclo di gestione.
Altro innegabile vantaggio consiste nel fatto che, in presenza di eventuali procedimenti che coinvolgano diversi enti di pubblica amministrazione, i documenti e le informazioni possano essere condivise e quindi recuperate in tempo reale o, in ogni caso, con tempi piuttosto rapidi: ciascuna amministrazione coinvolta nel procedimento potrà infatti accedere al fascicolo attraverso la rete unitaria delle Pubbliche Amministrazioni ed intervenire a seconda dei livelli di abilitazione consentiti e predefiniti.
Celerità, efficienza, sicurezza e privacy, quindi, si mescolano in un calderone unico.
Il punto cruciale risiederà, appunto, nella definizione dei livelli di abilitazione per l’accesso alle informazioni, che dovranno essere approfonditamente studiati e concordati, sotto gli occhi vigile del Garante per la protezione dei dati personali.
Sabina Pizzo