Dal prossimo 1° gennaio 2025 cambiano in Italia le regole per i contratti di luce e gas: una delibera dell’ARERA ha introdotto, infatti, una serie di misure che dovrebbero assicurare un rapporto più «equilibrato» – così lo ha definito la stessa Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente – tra utenti e fornitori. Negli ultimi anni l’aumento del costo dell’energia per effetto della guerra in Ucraina prima e, in un secondo, momento l’addio definitivo al mercato tutelato hanno finito per costringere i cittadini a pagare di più per le utenze domestiche senza di fatto aver incrementato i consumi. Cambi d’operatore e passaggi a tariffe dual sono state le strategie più adottate degli italiani per far fronte al caro bollette: online è facile confrontare le offerte A2A e di numerosi altri operatori.
Stop ai contratti telefonici di luce e gas: serve una comunicazione scritta
La prima novità 2025 riguardo a luce e gas è lo stop ai contratti telefonici. Ai fornitori viene fatto obbligo, infatti, di comunicare tutte le informazioni che riguardano le utenze luce e gas in attivazione tramite un supporto durevole come una lettera cartacea, una mail, una notifica o un avviso pop-up sull’applicazione. Ciò vale anche per i contratti stipulati al di fuori dei locali commerciali dell’azienda fornitrice di gas ed energia e, quindi, anche per i contratti telefonici che non si intenderanno conclusi prima che l’utente abbia ricevuto una comunicazione scritta, verificato le informazioni ricevute e confermato le condizioni pattuite. Dalla delibera dell’ARERA traspare soprattutto l’importanza che la comunicazione ricevuta dall’utente che intenda avviare un nuovo contratto di luce e gas contenga indicazioni chiare rispetto a data e orario in cui lo stesso è stato stipulato (utili in caso si ponga, in seguito, la necessità di impugnarlo).
Periodi di ripensamento più lunghi e obbligo di preavviso in caso di variazione del contratto di luce e gas
Altra novità importante per i contratti di luce e gas nel 2025 sarà l’estensione del periodo di ripensamento: nel caso dei contratti porta a porta sale a 30 giorni (rispetto ai 14 attuali). Serve a tutelare quegli utenti che procedono con lo switch non tanto perché convinti della convenienza delle tariffe del nuovo operatore, quanto su insistenza degli agenti da cui sono stati raggiunti a casa.
Forse la misura che avrà più impatto sul settore, però, è l’obbligo di preavviso in caso di variazioni sul contratto (soprattutto se di natura economica). A partire dal 1° gennaio 2025 l’operatore di gas e luce che intenda cambiare le condizioni di fornitura del servizio deve comunicarlo all’utente, tramite gli stessi supporti durevoli già citati, con un preavviso non inferiore a tre mesi. L’unico caso in cui il preavviso può essere inferiore – ma mai meno oltre un mese – è quello in cui vengano applicate al contratto condizioni migliorative rispetto a quelle originali (costi inferiori, eccetera). Sul fornitore ricadono sia l’onere di provare di aver mandato in tempo l’apposita comunicazione all’utente e sia l’obbligo di risarcirlo se l’avviso non è stato inviato.
L’ultima importante novità introdotta dalla delibera ARERA e che entrerà in vigore all’inizio del prossimo anno è che i fornitori di luce e gas saranno direttamente responsabili delle attività di telemarketing molesto compiute dai call center, anche quando esternalizzano il servizio.